Voto libero a Moutier

Potenze della democrazia elvetica. I cittadini di Moutier - che lo scorso anno avevano deciso di lasciare Berna e di aderire al Giura chiudendo un’interminabile stagione di scontri, votazioni e controvotazioni - si apprestano ora a vivere un’elezione altrettanto straordinaria. Probabilmente senza precedenti in Svizzera. Il prossimo 13 febbraio, infatti, i 4.300 elettori aventi diritti di voto nel comune sono chiamati a sostituire 13 consiglieri comunali dimissionari secondo il sistema maggioritario ad un turno senza presentazione di liste. Cosa significa? Che saranno elezioni libere: ogni cittadino con diritto di voto potrà essere scelto dai suoi concittadini per il Consiglio comunale. Quattromilatrecento candidati al legislativo comunale per 4.300 elettori. A queste sole condizioni: «Per essere eletti occorre avere 18 anni compiuti e la cittadinanza svizzera; essere domiciliati nel comune da almeno tre mesi ed essere capaci di intendere e volere». «Le elettrici e gli elettori possono iscrivere tanti nomi quanti sono i seggi disponibili (in questo caso tredici)» - recitano le spiegazioni del Municipio -. «Sono eletti i candidati che ricevono più voti. In caso di parità, si tira a sorte». Per evitare casi di omonimia, gli elettori sono inoltre pregati «di aggiungere al nome e cognome della persona indicata anche il suo indirizzo, professione e data di nascita». Le elezioni libere di Moutier non hanno solo un interesse aneddottico. All’interno del Legislativo di 41 membri in cui PSA (il Partito socialista autonomo) e PDC hanno la maggioranza, i 13 consiglieri comunali dimissionari (ovvero quasi un terzo del Consiglio) rappresentavano infatti l’intero blocco di centro-destra (7 UDC e 5 Liberali) più un singolo rappresentante del Partito socialista del Giura bernese. Quale orientamento avranno i 13 nuovi Consiglieri comunali eletti secondo il sistema delle libere elezioni? Gli equilibri politici del nuovo comune saranno stravolti? Anche se il mandato del legislativo che uscirà dal voto del 13 febbraio sarà di breve durata (in autunno ci saranno nuove elezioni comunali generali) sorprende che liberali e UDC (benchè storicamente antiseparatisti) si siano autoesclusi dal nuovo Consiglio comunale. Le motivazioni del loro gesto, maturato alla vigilia dell’estate dello scorso anno, riguardano la tempistica del passaggio istituzionale di Moutier al Canton Giura (previsto per il 2026) e le modifiche strutturali che l’adesione al Giura comporterà per il Comune. La socialità sarà infatti in larga misura cantonalizzata, mentre i Servizi dell’urbanismo avranno maggiori competenze e saranno rafforzati. Il Legislativo ha deciso di anticipare i tempi dell’adesione, poiché «oggi la città non è più bernese ma non è ancora giurassiana, ciò che pesa sugli investimenti. Tre anni di zona grigia sono troppi» afferma il presidente della Commissione affari giurassiani del comune, Valentin Zuber. «Comprensibilmente, il Canton Berna non vuole investire a Moutier sul lungo periodo e il Giura non può ancora farlo. Occorre dunque accelerare il processo». A sentire le dichiarazioni ufficiali, i partiti che oggi hanno la maggioranza in Consiglio comunale e in Municipio (PSA e PDC) non intendono approfittare del vuoto lasciato dalle dimissioni degli eletti UDC e PLR e dell’opportunità creata dalle elezioni libere per rafforzarsi ulteriormente: dicono di aver rinunciato a fare campagna e di rispettare la libera iniziativa dei cittadini. Più interessati ed attivi appaiono invece i piccoli movimenti come la lista civica Interface e soprattutto i Verdi, che vedono nelle elezioni libere una grande opportunità per avere voce in capitolo in un Consiglio comunale dal quale finora sono assenti. Al di là delle dichiarazioni, un vuoto politico è sempre foriero di più o meno profondi cambiamenti.