Dalla dissonanza all’armonia
Viviamo in un tempo di cambiamenti epocali. Il delirio di onnipotenza tecnologica e scientifica cancella di fatto il buon senso e la capacità di distinguere tra ciò che è utile e accettabile da ciò che è distruttivo e disumanizzante. La digitalizzazione «spinta» ha un grande potere distruttivo. Siamo dipendenti dai mezzi digitali che invadono tutti gli ambiti della nostra vita, perennemente connessi ma sempre più isolati. Scivoliamo sempre più nella Matrix virtuale molto aiutati dal metaverso. I nostri giovani saranno sacrificati sull’altare della digitalizzazione, dell’intelligenza artificiale e della tecnoscienza. L’agenda dell’élite prevede per noi il chip sottocutaneo e il controllo da remoto.
Nel libro La quarta rivoluzione industriale l’autore Klaus Schwab, presidente del Word Economic Forum, dice che la digitalizzazione e la robotica susciteranno la perdita di molte professioni che saranno sostituite dall’automazione e dall’intelligenza artificiale. La perdita del lavoro genererà tensioni sociali a cui gli stati dovranno essere preparati a rispondere. Aggiunge che i Cinesi, già da tempo abituati al controllo statale, si adatteranno meglio a questo cambiamento epocale. Ritiene infatti che il modello cinese (sistema del credito sociale, controllo e sorveglianza della popolazione) sia il migliore.
Consiglio vivamente la lettura di questo libro perché bisogna sapere con chi abbiamo a che fare. Ora più che mai dobbiamo riappropriarci della nostra identità umana e, per tessere la vita con maggior equilibrio e benessere, dobbiamo ridare valore alla famiglia quale nucleo affettivo ed educativo. Riportiamo la scuola al servizio dei nostri figli e del loro vero benessere. Costruiamo una vita sociale e lavorativa in cui le persone non siano numeri, ma individui con dignità e valore. Il dio denaro non sarà mai più un metro di misura. Ridiamo valore alle qualità umane, dando significato e spessore alla vita nella relazione con l’altro, accogliendolo con amore, aiutando così anche le giovani generazioni a recuperarsi da tutti i nostri errori.
Maria Invernizzi, candidata al Gran Consiglio per HelvEthica