Difendiamo il settore sanitario
In occasione dell’ultima seduta di legislatura della commissione sanità e sicurezza sociale del Gran Consiglio, ho avuto la possibilità di visitare diversi enti sanitari del Locarnese: l'associazione SPIDED con il loro servizio di cure a domicilio per bambini gravemente malati, il reparto geriatria acuta dell'ospedale La Carità e il modernissimo policentro anziani a Losone. Sono stati degli incontri umanamente toccanti, ma anche politicamente utili, in cui abbiamo ascoltato persone che lavorano quotidianamente in questo settore. Ci hanno parlato della necessità di trovare il giusto equilibrio tra integrazione dei vari servizi e prossimità sul territorio, delle difficoltà ad assumere sufficiente personale qualificato e di come l'evoluzione demografica ponga delle nuove importanti sfide. Sfide che richiedono anche finanziamenti cospicui. Già oggi la spesa sanitaria è tra le più importanti del budget cantonale: con l'invecchiamento della popolazione, l'aumento di casistiche complesse e polimorbide e i nuovi sviluppi della medicina questa cifra è destinata a crescere notevolmente, se vogliamo garantire un sistema sanitario di qualità, adeguato ai bisogni emergenti. E non possiamo neppure dimenticarci della necessità di investire di più nella formazione e nel miglioramento delle condizioni di lavoro del personale sociosanitario, già oggi allo stremo e con un tasso di abbandono precoce della professione che sfiora il 40%.
Quando si parla di temi che sembrano distanti come «manovra finanziaria di rientro» e «Decreto Morisoli» dobbiamo essere consapevoli che non si tratta di tagli «anonimi» a qualche voce di bilancio dimenticata nei meandri contabili del Cantone, ma che sono realtà come queste che rischiano di non ricevere, in futuro, i fondi necessari. Ricordiamocene, anche il 2 aprile.
Laura Riget, candidata al Gran Consiglio per il PS