L'editoriale

Harris e Biden in economia sono distanti

La vicepresidente democratica è data per candidata quasi certa alla Casa Bianca - Eppure le differenze con l'attuale presidente sono sensibili
Generoso Chiaradonna
24.07.2024 06:00

Con il passo indietro di Joe Biden, non si tratta solo di avere a che fare con un altro candidato democratico che quasi certamente sarà l’attuale vicepresidente Kamala Harris. Bisognerà adattare anche la piattaforma politica. Biden e Harris hanno sì in comune la fede politica, ma sensibilità diverse per interpretarla. Insomma, in politica, parafrasando una legge dell’aritmetica, invertendo gli ordini dei fattori il risultato può cambiare. Questo per dire che l’adesione di Kamala Harris al programma di Joe Biden non sarà scontato.

Dal punto di vista economico, le posizioni tra Biden e la vicepresidente apparentemente sono sfumate. In realtà sull’eliminazione di barriere agli scambi commerciali Kamala Harris è più vicina alle istanze di sindacati e lavoratori che chiedono l’introduzione di dazi su prodotti industriali provenienti dall’estero rispetto all’attuale inquilino della Casa Bianca. Su questo punto l’avversario repubblicano Donald Trump è ancora più drastico con proposte di dazi, in caso di elezione, pari al 10% sui prodotti provenienti da Paesi amici e del 60% su quelli in arrivo dalla Cina. Biden, per esempio, da vicepresidente durante l’amministrazione Obama, aveva sostenuto a spada tratta il Trans-Pacific Partnership, l’accordo multilaterale per facilitare gli scambi e gli investimenti nell’area tra gli Stati Uniti e il Pacifico. Accordo a cui aderirono nel febbraio del 2016 dopo anni di negoziati, ben dodici Paesi. Poco più di un anno dopo il neoeletto Trump, il terzo giorno dopo aver giurato, firmò un ordine esecutivo per far uscire gli Stati Uniti dal TPP, come è noto. Da presidente Biden si è invece impegnato a modificarlo, ma non è mai successo. Harris si è sempre opposta all’accordo commerciale fin dal 2016. In questo è forse più vicina anche all’elettorato di Trump.

Un altro capitolo, per rimanere ai temi economici e tralasciando quelli etici, che segna delle differenze tra Biden, Trump e Harris è quello sull’intelligenza artificiale, settore strategico. Anche qui ci sono tre approcci: auto regolatorio Biden, decisamente più interventista Harris e completamente liberale Trump. Insomma, vedremo nelle prossime settimane se sarà l’ex programma di Biden ad adattarsi a Harris o viceversa.