Ma quanto costa partecipare a Sanremo?

Il Festival di Sanremo è, da sempre, uno dei principali punti di riferimento per chi in Italia fa musica leggera. Per chi sta cercando di farsi conoscere può infatti essere un fondamentale trampolino di lancio, per gli artisti più affermati un modo per consolidare o rilanciare la propria posizione o incrementarla. Ma quanto cosa, ad un artista, partecipare alla competizione? Già perché chi pensa che una volta entrati nel lotto dei selezionati, i cantanti abbiano risolto tutti i loro problemi, sbagliano di grosso. Andare a Sanremo infatti ha un costo notevole. Uno studio elaborato dall’autorevole quotidiano economico «Il Sole24ore» ha stimato in un minimo di 100mila euro la cifra che un partecipante (e/o la sua casa discografica) deve sborsare. Al Festival bisogna infatti arrivare con un disco pronto, uno o due videoclip, un ufficio stampa ben attrezzato a far fruttare al meglio quei pochi giorni di esposizione mediatica, uno staff, ecc... Poi bisogna pagare il direttore d’orchestra, i musicisti, gli arrangiamenti orchestrali e quant’altro. Certo la Rai dà a ciascun artista un contributo di 48mila euro che però non copre che metà delle spese. Spese che in un periodo in cui di dischi non se ne vendono più e nel quale l’attività «live», se non sei una stella di prima grandezza langue, può essere davvero difficile recuperare. Tant’è che si vocifera che siano molti i discografici dei 1.400 artisti candidatisi al Festival che, dopo aver ricevuto un diniego, al di là del rammarico di circostanza, abbiano stappato una bottiglia di spumante per lo scampato pericolo.