Manor e gli altri, il commercio al dettaglio segno dei tempi

La struttura del commercio al dettaglio in Ticino, ma il discorso è estendibile a qualunque realtà commerciale ovunque dislocata nel mondo, sta cambiando da tempo sull’onda di una sola parola d’ordine: digitalizzazione. Concetto, quest’ultimo, legato a doppia mandata a un’altra caratteristica della cosiddetta svolta digitale, ovvero la disintermediazione tra il produttore e il consumatore di un determinato bene o servizio. Un fenomeno non nuovo che con l’avvento della rete internet ha rotto schemi che resistevano da decenni. Una condizione che vale per il commercio, come per la finanza o la distribuzione e il consumo di film e musica oppure per l’informazione. Per non parlare dell’automazione dell’industria e l’avvento dell’intelligenza artificiale. Sono tutti ambiti investiti in pieno da una rivoluzione che non risparmia nessuno e che impone scelte a tutti i settori economici per tentare almeno di immaginare come sarà il futuro. Il progresso, come è noto, non può essere fermato.
L’annunciata ristrutturazione della rete di vendita di Manor in Ticino, con la chiusura entro un anno di ben due punti vendita (a Balerna e Sant’Antonino) e la prospettiva della cancellazione di un centinaio di posti di lavoro, è anche figlia di questi cambiamenti. Il franco forte e la vicinanza con la Lombardia che abbonda di centri commerciali di tutte le taglie e per tutte le tasche hanno fatto il resto mettendo in difficoltà un’azienda storica della grande distribuzione svizzera. È da qualche anno che la società basilese dei grandi magazzini Manor è chiamata a esercizi di risparmio per riorientare la propria attività. Esercizio a cui non sfugge nessun attore investito dalla rivoluzione tecnologica.
In Ticino a tutto ciò bisogna anche aggiungere che l’offerta è ampia, variegata e probabilmente sovradimensionata rispetto al numero di abitanti. Inoltre, la concorrenza dei distributori tedeschi, ultimi arrivati sul mercato, ha incominciato a erodere fette a una torta che è rimasta più o meno la stessa negli anni e che nel frattempo – complice anche la necessità di risparmiare delle famiglie – è sempre più sollecitata via online dall’interno e dall’estero.