L'editoriale

Tra eventi effimeri e ricadute culturali

Un concerto pop della star del momento Taylor Swift ha la capacità di attrarre fan e muovere i prezzi di una citta in modo rapido - Gli investimenti nelle istituzioni culturali hanno ricadute sul medio periodo
Generoso Chiaradonna
06.09.2024 06:00

Nell’ultimo anno Taylor Swift, la cantante pop statunitense è su tutti i giornali e i siti d’informazione ma non solo nelle pagine degli spettacoli. Si sono occupati di lei anche le testate economiche dal Financial Times al Sole 24Ore, per citarne alcune. Del fenomeno Swift colpisce soprattutto per l’impatto economico che ha sulle città toccate dal suo Eras Tour. ‘Funflation’, infatti, traducibile con ‘inflazione da divertimento’, è un neologismo coniato proprio descrivere cosa succede prima, durante e dopo un suo concerto nelle località dove si tiene: i prezzi dei beni di consumo e i servizi - prevalentemente alberghieri – aumentano. È avvenuto questa estate a Zurigo e a Milano in occasione delle doppie date dell’Eras Tour, appunto. Un evento che quando si concluderà il prossimo dicembre in Canada, dopo quasi due anni dal suo avvio, avrà generato più di 2,2 miliardi dollari. Mai prima di lei un o una singola artista ha fatto meglio in termini di ricavi a cui comunque bisogna aggiungere il fatturato multimilionario che deriva dai gadget e da tutto ciò che è riconducibile alla beniamina dei fan disposti a tutto pur di essere di presenti a un suo concerto. Addirittura, per molti Swifties statunitensi, il nomignolo degli affezionati, è più conveniente acquistare un biglietto areo e prenotare una stanza d’albergo in una delle città del tour che seguirla in patria. Siamo quasi in una dimensione di sacralità, una sorta di chiesa, di culto.  

La 'funflation' non è però una novità in assoluto quando si ha che fare con star dello spettacolo. Già in passato altri artisti – i Beatles, Madonna oppure Michael Jackson - hanno generato fenomeni analoghi: fiammate rapide e ricadute sul territorio quasi effimere con impatti sull’indotto a medio e lungo termine impercettibili o nulli. Le economie degli eventi, se così vogliamo chiamarle, non sono tutte uguali. Un conto è l’indotto generato da festival e istituzioni museali e culturali radicati in una determinata località che si ripetono e si rinnovano a cadenza regolare e un altro il singolo concerto della star del momento che lascia il tempo che trova. Nel 2021 il BAK Economics aveva diffuso i dati di uno studio commissionato dal Cantone Ticino per quantificare l’impatto economico delle istituzioni e manifestazioni culturali sull’economia ticinese tra aprile 2019 e marzo 2020. Ebbene, per ogni franco pubblico erogato si sono generati 2,58 franchi di valore aggiunto. Detto altrimenti, a fronte di 44,5 milioni spesi per la cultura, il valore aggiunto è stato di 115 milioni di franchi e 2.110 posti di lavoro a tempo pieno. Non sono gli effetti speciali di Taylor Swift, ma più sicuramente più duraturi e sostenibili.