Hai risposto alla legge del desiderio?
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Massimo Recalcati, negli incontri organizzati da Rete1 all'Università della svizzera italiana, genera sempre profonde riflessioni, e turbinii interiori che toccano la nostra umanità perché oltre ad essere un grande oratore e divulgatore interpreta i Vangeli e la Bibbia, rimanendo integro sulla sua formazione professionale di psicanalista, ma non per questo evitando di dare delle letture senza incrostazioni sia ai Vangeli sia alla Bibbia, cercando di farlo senza per questo distanziarsi da Freud, Sartre, Nietzsche o Marx. Pur avendo firmato la sua biografia in un percorso cattolico, Recalcati si rivela un perturbatore che definisce il suo percorso come un percorso audace, proprio perché Freud e Lacan, che sono i suoi maestri, sono atei. Sostenendo che non può non credere ai miracoli dal momento che lavora anche con delle cause perse, intervistato da Michela Daghini, ha illustrato alcuni punti cardine su cui poggia il suo saggio «La legge del desiderio» ed.Einaudi, che tratta le sfaccettature del desiderio.
Ha così richiamato, durante tutta la conferenza, la figura di Gesù e il suo pensiero che si assimilano ad un fuoco come immagine di una vita capace di vita accesa. Il depresso, ci dice, è una vita in vita, una vita già morta mentre la vita è respiro vitale, insieme alla vita del nostro organismo. Recalcati sempre ricollegandosi a Gesù, ci ricorda che la vita biologica non interessa a Gesù, al quale invece interessa la vita animata dalla potenza affermativa del desiderio. Ma cosa racchiude il desiderio?
Come possiamo liberarci da una cattiva interpretazione del desiderio? Contempla forse il libero arbitrio del fare tutto ciò che vogliamo, la spinta egoistica di soddisfare i propri bisogni, senza considerare gli altri e le conseguenze che ne derivano? Oppure essendo talmente sopraffatti dalla pulsione securitaria, che è la tendenza psicologica, sociale e politica a privilegiare la sicurezza come valore prioritario, spesso a scapito di altri principi, è forse la pulsione securitaria che governa ogni nostro desiderio? Recalcati richiama Lacan quando dice: hai tu agito, nella tua vita, in conformità con il desiderio o l'hai tradito? Parlando di Gesù quando dice non sono venuto ad abolire la legge ma a liberarvi dalle catene, Recalcati ha citato anche Spinoza, per il quale la tendenza in ognuno di noi è quella di preferire le catene alla libertà.
Non è la trasgressione della legge, ha proseguito Recalcati, ad essere in discussione ma il venir meno alla nostra vocazione, soprattutto quando seppelliamo il talento perché se non diamo vita al nostro talento, che si declina nel desiderio, siamo come un albero che non fa frutti. Il miracolo consiste nella possibilità di avere fede nel desiderio, attraverso la forza e l' espansione del desiderio. Non bisogna avere timore nella vita ma fede nella moltiplicazione del desiderio, che è espressione della capacità di amare. I nostri veri maestri sono il giglio nel campo e gli uccelli nel cielo, loro hanno deposto la preoccupazione del domani. Bisognerebbe far sì che la nostra vita assomigli a quella di un giglio? La parola di Gesù ci spinge ad amare e a non seppellire i talenti che sono vocazioni da coltivare. Chi vuole conservare la sua vita - ammonisce Gesù - la perderà, chi invece vivrà per la legge del desiderio, che Gesù incarna, che è pulsione d'amore, guadagnerà vita.