Il commento

I problemi dell'auto elettrica

Molto probabilmente sarebbe meglio nel nostro tempo puntare piuttosto sulla diffusione di auto ibride in attesa che vengano risolti i troppi problemi che oggi l’auto elettrica porta con sé.
Robi Ronza
Robi Ronza
17.07.2024 06:00

Il blocco della vendita dal 2035 in avanti di nuove auto con motore a combustione endotermica (ovvero con motore a scoppio), stabilito nel 2022 dall’Unione Europea, sarà molto probabilmente o rinviato o abrogato dal nuovo Europarlamento uscito dalle votazioni del giugno scorso e dalla nuova Commissione che adesso si sta formando.

Il blocco - voluto dalla Commissione uscente, sostenuta nell’ Europarlamento da una maggioranza in teoria popolare-liberale ma in effetti molto dirigista - è nel quadro di un provvedimento col quale in effetti si incide sulla libertà economica stabilendo con quali tecniche, ossia con il blocco di quelli che vengono definiti «combustibili inquinanti», si deve perseguire un certo fine politico, ovvero in questo caso la riduzione delle emissioni. Di per sé il provvedimento, che fa parte del pacchetto «Pronti per il 55» (Fit for 55) non obbliga esplicitamente al passaggio all’elettrico, ma è evidente che, se il termine è il 2035, non ci sono altre alternative mature.

Le conseguenze di questa politica sono state il blocco delle ricerche sulla riduzione delle emissioni dei combustibili attualmente in uso e la concentrazione sullo sviluppo di motori elettrici a prescindere da tutti i problemi che questi causano a monte e a valle. Da un lato la maggior domanda di energia elettrica, che poi dovrà essere prodotta anche da centrali termiche magari non solo a gasolio ma anche a carbone, come già accade in Cina, dove attualmente un terzo delle vetture in circolazione sono già a motore elettrico. Dall’altro la produzione e poi lo smaltimento di batterie a grande capacità, per produrre le quali occorrono fra l’altro le cosiddette «terre rare», che al momento e nel futuro prevedibile sono un quasi-monopolio cinese. Perciò la Corte dei Conti europea ha ammonito che il totale passaggio dal 2035 in avanti alle auto elettriche potrebbe costare caro all’UE in termini di sovranità economica, oltre che in termini di economia in generale.

«L’elettrico sicuramente andrà avanti», ha dichiarato in Italia il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del governo Meloni, Gilberto Pichetto Fratin, in un’intervista rilasciata al quotidiano Italia Oggi, «perché la produzione di un veicolo con motore elettrico è più facile rispetto a quella con motore endotermico; l’elettrico ha sette volte in meno i pezzi dell’endotermico, è più facile da realizzare. (…) Ma non può essere l’unica soluzione: dev’esserci un domani anche per l’endotermico (…). Ora, pare che qualcosa stia cambiando; vedremo, ma l’endotermico può svilupparsi con carburanti sintetici neutri e a bassa emissione. Noi sosteniamo, ad esempio, i biocarburanti a bassa emissione, compensata tecnologicamente dalla captazione al momento della produzione».

Frattanto sia nell’Unione Europea che negli Stati Uniti si assiste ad un crollo degli acquisti di auto elettriche. Nell’Unione Europea le case costruttrici di auto, che hanno investito nell’elettrico centinaia di miliardi di euro per non farsi trovare impreparate nel 2035, sono adesso alle prese con una caduta della domanda. Nei Paesi dell’UE soltanto il 20 per cento delle auto è a motore elettrico, e la percentuale non aumenta. I motivi sono l’alto prezzo dei veicoli, al di sopra della possibilità dei più, la scarsa disponibilità di colonnine di ricarica e l’autonomia.

Inoltre, secondo il Consumer Mobility Pulse 2024 di McKinsey citato da Il Sole 24 Ore, soltanto il 18 per cento dei consumatori nel mondo desidera come prossima macchina un’auto a batteria. Quindi l’auto elettrica è difficile da collocare sul mercato internazionale dell’usato, il settore «invisibile» alle nostre latitudini che però determina la valutazione che il venditore ci fa della nostra auto vecchia quando andiamo a comprarne una nuova.

Molto probabilmente sarebbe insomma meglio nel nostro tempo puntare piuttosto sulla diffusione di auto ibride in attesa che vengano risolti i troppi problemi che oggi l’auto elettrica porta con sé.