Opinione

Il fascino innato di Giada Marsadri

L'opinione della giornalista Nicoletta Barazzoni
Red. Online
11.08.2023 16:06

Questa è la mia opinione che nasce, direbbero i sociologi, da un'osservazione partecipativa, di una donna famosa, un personaggio pubblico che non conosco di persona, perché non la frequento e non ho informazioni private su di lei, se non quelle reperibili pubblicamente. Da anni è la madrina del Locarno Film Festival ma è innanzitutto una musicologa competente e preparata. L'ho seguita con particolare attenzione negli anni del Festival, quando sul palco di Piazza Grande presenta, e intervista, parlando correttamente quattro lingue, personalità di spicco del mondo del cinema. E lo fa con grande tatto e professionalità. Giada Marsadri è una diva dell'eleganza, e della discrezione, con un fascino innato, che non necessita di grandi interventi estetici per diffondere energia pura. Giada è la bellezza spontanea e solare dell'umiltà, di quelle donne di successo che restano vestite del dono dell'autenticità, senza autocelebrarsi, o vantarsi, restando composte ma leggiadre nel loro ruolo, impreziosite dalla loro intelligenza che si avvale di una presenza fisica, di gradevole visione: senza montarsi la testa, senza imbrodarsi e incensarsi, evitando quell'atteggiamento pomposo che, a volte, certe donne di successo dispensano - le televisioni e i social sono fucine di questi scempi - con quell'aria di prime donne. Giada parla anche con il corpo che non è strumento di apparenza esteriore ma è l'espressione spontanea, coinvolgente e cordiale di una donna, che brilla di luce propria. Basta incontrarla nelle vie di Locarno per incrociare il suo sorriso, che ti avvolge quando la chiami e le stringi la mano, mentre lei forse non sa nemmeno chi tu sia, ma il modo con cui ti accoglie, ti fa sentire a tuo agio. Scrivo di lei perché in un mondo di montate, di esibizioniste, di personaggi dall'ego smisurato, di narcisisti pompati, di esaltate che celebrano i loro attributi, la predisposizione di Giada, nell'essere se stessa, senza costruzioni e maschere, è una rarità che mi sento di rilevare. Perché mi fa sentire vicina a quel modo affascinante di essere naturali e spontanee, quando si spicca come un gioiello prezioso, in una pletora di finzioni, con certe spocchiose, che raggiunta la notorietà si pavoneggiano, altezzose, lustrandosi le piume, come se non ci fosse nessun'altra al mondo. E se Giada può essere lo specchio riflesso delle giovani ragazze che si confrontano con i canoni della bellezza, di certo incontreranno un modo intelligente, e di classe, con nobiltà d'animo, per emulare la femminilità, le capacità e le competenze, che una donna possiede, solo quando non si ostina a esibire il nulla. 

In questo articolo: