L'avanzata del Basilea
Il Lugano non va alla pausa in testa alla Super League. Mannaggia. Oddio, a separare i bianconeri dallo Zurigo capolista è un misero punticino, mica un abisso. Insomma, al termine di un mese a dir poco esigente e in attesa dell’ultimo tour de force dell’anno, la formazione di Mattia Croci-Torti rimane una seria candidata per il titolo. «Il nostro obiettivo è reggere il ritmo delle prime fintanto che saremo impegnati in Europa» ripete come un mantra il 42.enne momò. «Dopodiché, quando saremo più freschi, cercheremo di dimostrare pienamente il nostro valore». Nel mezzo, oltre a un numero considerevole di trasferte - inevitabili e forzate - e al Natale, vi sarà anche la finestra dedicata al mercato invernale. E, sì, è doveroso aggrapparsi anche a quella.
Alle fedeli compagne di viaggio Zurigo e Servette, e con lo Young Boys a fungere da variabile impazzita, si è nel frattempo aggiunto il Basilea. Dall’ultimo break riservato alle nazionali, i renani hanno rosicchiato 5 punti al Lugano. E Celestini, che cinque anni fa diventava l’ultimo tecnico licenziato da Angelo Renzetti, è passato da un altro mandato a rischio alla palma di allenatore del mese. Esentata da qualsivoglia sforzo sul piano internazionale, la formazione guidata da «don Fabio» vola sulle ali dell’entusiasmo, tramutando in oro le magie di Xherdan Shaqiri e sommando le puntuali reti di Kevin Carlos. L’ex bomber dell’Yverdon era stato accostato anche al club bianconero, rimasto orfano di Zan Celar e quindi fragilino là davanti: quantitativamente e qualitativamente. Si è preferito attendere.
Ebbene, per quanto un singolo match - con i suoi episodi - non costituisca un inattaccabile decreto d’accusa, il 2-1 maturato al Wankdorf ha suggerito una volta di più la fallibilità dell’armamentario offensivo bianconero. Sarebbe saggio intervenire, dunque, al fine di non trasformare una stagione promettente in un enorme rimpianto.