Opinione

Le fatiche (e non le natiche) di Linda Cerruti

La campionessa pluripremiata di nuoto sincronizzato è stata presa di mira da puritani, bacchettoni e moralisti del web dopo aver pubblicato una fotografia che la ritrae in una delle sue posizioni artistiche
Red. Online
29.08.2022 09:49

Linda Cerruti è una campionessa pluripremiata di nuoto sincronizzato, che ha pubblicato sui social una fotografia, che la ritrae in una delle sue posizioni artistiche, nella quale si uniscono: nuoto, elementi ginnici, estetica e danza, con cui gli atleti eseguono esercizi coreografici in acqua, in sincronia con la musica. L'atleta ha voluto riprodurre la posizione, ricostruendola non in acqua ma a terra, con le sue otto medaglie. Una posizione che richiede un allenamento intenso, una capacità di concentrazione non di certo richiesta ai lottatori di sumo, e una condizione fisica riservata a pochi eletti. Fosse stata una ballerina di danza classica avrebbe pubblicato il gran pliè con le scarpette e il tutu rosa. Ed è così che i puritani, i bacchettoni e i moralisti del web si sono scatenati con una tale pruderie, insultandola come se avesse pubblicato una posa tratta dal Kamasutra o da qualche pratica di BDSM. Sono bastate due natiche, rese sode dal nuoto, due gambe divaricate e un costume modaiolo a far vibrare la lingua di chi vede e interpreta ciò che vede con gli occhi del sesso sporco, pernicioso e vergognoso, di coloro i quali attribuirebbero lo stesso giudizio anche alle statue del Bernini, non tanto diversamente da come avveniva ai tempi dell'Inquisizione. L'intento della campionessa non era fare scandalo con due chiappe, stuzzicando la fame di chi, vedendo un sedere al vento, ci costruisce sopra le sue fantasie e trae conclusioni, senza capire la costruzione della coreografia. Linda Cerruti fa benissimo a sporgere denuncia a chi ha dato sfogo ad un’inaccettabile cattiveria verbale. I social sono privi di legislazione, con solo alcune regole non scritte, che rientrano nel buon senso e nel rispetto della convivenza civile perché, stravolgendo il grande Goethe, la vergogna, e la malizia stanno negli occhi di chi guarda, e ci vede pornografia ed esibizionismo da garage. E non sa discernere un messaggio sportivo, frutto di un impegno e di estenuanti esercitazioni agonistiche, nelle quali si fondono una moltitudine di elementi, come quello messo in scena da Linda, che ha immortalato le sue fatiche (e non le sue natiche) e le sue vittorie, riproducendo una posizione atletica con una tecnica figurativa, espressiva e corporea ineccepibile, che meriterebbe una medaglia supplementare, a lei e a chi ha scattato la fotografia.

di Nicoletta Barazzoni, giornalista