Opinioni

L’incubo dell’inventario

L'opinione di Alessandro Mazzoleni, Gran Consigliere - Lega dei Ticinesi
Red. Online
17.09.2024 15:30

Benché gli iniziativisti denuncino l’apparente inattività della Confederazione nella protezione di natura e paesaggio, la Svizzera oggettivamente non se la cava per niente male. Ad oggi, il 25% circa del nostro territorio rientra in uno dei relativi inventari. Inventari che l’iniziativa sulla biodiversità vuole ampliare ulteriormente, con i conseguenti vincoli per eventuali interventi. Sufficiente? No, questo era solo il primo comma. Il secondo richiede la tutela di «natura, paesaggio e patrimonio architettonico» anche «al di fuori degli oggetti protetti». Arriva poi il terzo comma, con la richiesta di «superfici, mezzi e strumenti per la salvaguardia e il rafforzamento della biodiversità». Se qualcuno aveva ancora dei dubbi arriva in chiusura l’obbligo di «preservare l’essenza dei valori protetti intatta». C’è però da sorridere: per gli iniziativisti tutto ciò non è estremo! Le conseguenze per le persone e l’economia? Andrà tutto bene, ci assicurano con un gran sorriso. Per non parlare poi dell’agricoltura svizzera, che già oggi dispone di uno dei sistemi più sostenibili al mondo, che unisce la produzione di generi alimentari e la promozione della biodiversità sul 20% delle superfici. Se l’iniziativa venisse accettata, l’agricoltura perderebbe però molte più superfici produttive. Su scala globale, le aree adatte alla produzione alimentare sono limitate e stanno diventando sempre più rare a causa della desertificazione e dell’impermeabilità del suolo. La popolazione mondiale aumenta e, di contro, diminuisce la superficie disponibile per nutrirla. Dal mio punto di vista, ogni Paese deve fare l’uso migliore e sostenibile dei propri terreni agricoli. Come appunto si fa oggi in Svizzera. Il nostro Paese deve continuare a contribuire a nutrire la popolazione, anziché limitarsi a importare dall’estero sempre più generi alimentari che hanno l’effetto contrario e distruggono la biodiversità. Sì alla biodiversità, però per allontanare l’incubo di un’inventariazione crescente e soffocante del nostro territorio, che colpirebbe direttamente svariati settori economici e indirettamente tutti noi tramite rincari, e per continuare a produrre cibo nazionale in quantità accettabili è necessario votare NO all’iniziativa sulla biodiversità.

L'opinione di Alessandro Mazzoleni, Gran Consigliere - Lega dei Ticinesi