Orgoglio e serietà

Recupererà la sfida contro il Basilea solo a inizio dicembre - e di questi tempi è un gran peccato... -, ma con undici turni nel motore anche il Lugano ha completato il primo spezzone della nuova Super League allargata. Com’è andata? Discretamente. Il primo posto si trova a otto lunghezze. Mentre lì, al confine che separa i buoni dai cattivi, i bianconeri non riescono a scrollarsi di dosso compagini come Winterthur e Yverdon. Ci si poteva aspettare di più, insomma, da Sabbatini e compagni, ma un anno fa - dopo il primo gironcino del campionato - la situazione non era migliore. Anzi. La variabile Europa, in tal senso, sembra incidere quanto aveva inciso l’importante ricambio della rosa occorso durante l’estate del 2022. E sappiamo esattamente come è andata a finire. Non solo. A differenza di quanto accaduto dodici mesi fa allo Zurigo, il Lugano non è per esempio ancora tagliato fuori dai gironi continentali. Così come non si sta affacciando sul burrone chiamato Challenge League.
Il pareggio ottenuto domenica contro lo Young Boys - il primo, per altro, dall’inizio della stagione - ha mostrato il volto migliore della squadra di Croci-Torti. O meglio, del progetto imbastito a Cornaredo. Prendete Cimignani: la dirigenza - è giusto sottolinearlo - ci ha visto ancora giusto. E così, nonostante Amoura segni una rete dopo l’altra con la maglia dell’Union Saint-Gilloise, il reparto offensivo dei bianconeri rimane di primo piano. Sì, anche se Celar è in grande difficoltà.
L’autorità con cui è stato fermato l’YB, tuttavia, suggerisce un’altra cosa. E cioè che la differenza, per prima, la fa la difesa. La difesa e l’attenzione dei suoi interpreti. Il nuovo leader, Hajrizi, ha parlato di «orgoglio», quale pungolo per non perdersi avversari e traversoni. Il Crus vi ha affiancato il concetto di «serietà», alludendo alla buona prova di Hajdari. Orgoglioso e serio: contro il Losanna, mercoledì in Coppa, non serve altro Lugano.