Ventisei Cantoni

Se tuona ma non piove

Il favoritissimo per la successione di Gerhard Pfister alla presidenza del Centro è il vallesano Philipp Matthias Bregy – Con buona pace delle donne del Centro che tuonano da mesi perché si elegga una donna o in CF o alla Presidenza...ma non riescono a trovare nei loro ranghi candidate disposte ad accettare
Moreno Bernasconi
15.04.2025 06:00

Fra due settimane scade il termine entro il quale presentare le candidature per la successione di Gerhard Pfister alla presidenza del partito del Centro. I delegati decideranno il 28 giugno, ma già oggi si può dire che ad assumere l’incarico sarà il vallesano e attuale capogruppo alle Camere Philipp Matthias Bregy. I suoi contendenti hanno rinunciato tutti: ieri anche il consigliere nazionale bernese Reto Nause, che aveva prolungato la suspense, ha comunicato che non si candida. Bregy parla già da presidente. Presentando la propria candidatura, il vallesano ha detto che è pronto per il ruolo in un momento cruciale per il suo partito e per la politica elvetica. Nel 2027, a dipendenza dei risultati delle elezioni federali, si giocherà infatti la battaglia dei nuovi equilibri in Consiglio federale e il partito che Gerhard Pfister ha rilanciato col nuovo nome di «il Centro», dopo aver realizzato la fusione dell’ex PPD con il PBD, non nasconde l’ambizione di voler riconquistare due seggi in Governo per contrastare la polarizzazione destra-sinistra. «Al Consiglio federale - ha dichiarato Bregy un paio di settimane fa - farebbe bene non avere una maggioranza assoluta di destra o di sinistra. Con quattro seggi (due UDC e due PLR), oggi la destra è sovrarappresentata. E anche la sinistra lo sarebbe se avesse tre seggi in Governo (due socialisti e un Verde)». Bregy si considera l’erede di Gerhard Pfister («dobbiamo continuare sulla via tracciata e crescere ancora a livello cantonale e nazionale») ed è determinato a compierne il disegno politico che punta al sorpasso del PLR alle Federali del 2027 e al raddoppio in Consiglio federale. La campagna per la nuova presidenza del Centro è quindi avviata a concludersi come da copione. A meno di cataclismi, l’attuale capogruppo del Centro in Parlamento Philipp Matthias Bregy verrà proposto dalla commissione-cerca ai delegati, che lo eleggeranno al posto di Gerhard Pfister. Con buona pace dell’Associazione Donne del Centro, che anche per l’elezione del presidente del partito (come già fu per l’elezione del nuovo consigliere federale) hanno tanto tuonato affinché fosse eletta una donna… senza tuttavia riuscire a trovare nei loro ranghi candidate disponibili. Subito dopo l’annuncio del ritiro di Gerhard Pfister, in gennaio, le Donne del Centro hanno pubblicato un muscoloso comunicato stampa che recitava: «Come società abbiamo ancora paura di fronte a donne forti e di successo?». E la presidente dell’associazione, Christina Bachmann-Roth, rincarava criticando il partito: «Sebbene ci siano nei nostri ranghi numerose donne straordinarie, si sono fatti subito soprattutto nomi maschili per la successione». Le Donne del Centro hanno quindi preteso che la commissione-cerca fosse composta al 50% di donne. In ossequio a questa decisa richiesta, la commissione è stata perciò costituita in modo paritario: quattro donne e quattro uomini. Nella sua prima riunione, la commissione-cerca ha precisato il profilo dei candidati («Una figura con una visione strategica, forti capacità di leadership e spiccate capacità di comunicazione nonché lunga esperienza politica. Nel caso di una co-presidenza, l’appartenenza alla frazione del Centro di almeno uno dei due e nel caso di una presidenza unica, la sua appartenenza alla frazione parlamentare»). Dopo i proclami e i rimbrotti, ci si aspettava un jolly femminile… E invece niente. Giovedì scorso ha annunciato la sua rinuncia anche l’ennesima candidata femminile, la consigliera nazionale di Zurigo Nicole Barandun, che si era detta disponibile a patto di trovare un(a) co-presidente che condividesse con lei l’impegnativo compito. Per una co-presidenza si era fatto il nome di Isabelle Chappuis, consigliera nazionale vodese, che però ha declinato l’invito. Insomma, dopo l’elezione di Martin Pfister in Consiglio federale, anche il nuovo presidente del Centro sarà un uomo. Se sarà scelto, come pare ormai acquisito, l’attuale capogruppo del partito alle Camere Philipp Matthias Bregy, prima di precipitarsi a pubblicare l’ennesimo comunicato stampa che vanta la presenza nei suoi ranghi di straordinarie donne politiche, le Donne del Centro riusciranno finalmente a tirar fuori dal cilindro l’agognata carta vincente disposta ad accettare almeno la carica di capogruppo del partito? Ne va della loro credibilità.