Opinioni

Trump e la guerra alla democrazia

L'opinione di Leandro De Angelis, Presidente giovani verdi liberali Ticino
©Julia Demaree Nikhinson
Red. Online
26.02.2025 06:00

Che Trump non fosse un santo era chiaro, ma in molti non avevano realizzato quanto rappresentasse una minaccia per la democrazia liberale, realtà che ora non può più essere ignorata. Il presidente USA sta minando uno ad uno le istituzioni e i valori che rendono una democrazia tale e i cittadini liberi.

La vittima più vistosa è stata il processo elettorale. Dopo le elezioni del 2020 Trump intimò al Segretario di Stato della Georgia di «trovargli» 11'780 voti che non c’erano e al vicepresidente Pence di rifiutare – illegalmente – i voti da alcuni Stati strategici, il che gli avrebbe permesso di vincere. Entrambi si opposero con coraggio, ma da allora i Repubblicani si sono sforzati per rimpiazzare pubblici ufficiali e figure come il vicepresidente con fanatici pro-Trump.

Sta soffrendo anche la separazione dei poteri, con il presidente che nei primi giorni dal suo insediamento ha firmato numerosi ordini esecutivi illegali. Molti sono stati bloccati dai tribunali, ma c’è il rischio che Trump decida di fregarsene e a quel punto si vedrà se i fedelissimi che il presidente ha appuntato alla testa di agenzie chiave seguiranno il loro idolo oppure la Legge. E l’analisi delle persone non lascia ben sperare. Il nuovo capo dell’FBI ha già fornito al presidente una lista di 5'000 impiegati della sua stessa agenzia che hanno partecipato alle indagini sull’attacco al Campidoglio del 2021, verosimilmente per punirli, ed è quindi accusato di voler usare l’FBI come un’arma contro gli avversari di Trump. Mentre il vicepresidente Vance ha affermato che «i giudici non hanno il permesso di controllare il legittimo potere dell’esecutivo», peccato che sia lo stesso esecutivo a star definendo cosa sia «legittimo» e cosa no. Per fortuna i senatori repubblicani hanno avuto la decenza di rifiutare Matt Gaetz, il prescelto di Trump come Ministro della Giustizia. Una commissione etica parlamentare lo aveva trovato colpevole di aver avuto rapporti con una prostituta di 17 anni, di fare uso di ecstasy e cocaina, di aver abusato della propria posizione e altro ancora.

Un’altra vittima eccellente di Trump&Co è la trasparenza, con Elon Musk prescelto come braccio destro del presidente nonostante i suoi enormi conflitti d’interesse: Space X ha infatti contratti per 21 miliardi con il governo.

E soprattutto soffre la legalità, sotto attacco da più fronti. Ci sono i crimini di Trump (dalle interferenze elettorali alle frodi fiscali passando per i 130'000 $ per zittire una pornoattrice), i crimini dei suoi ministri e consiglieri, e il recente caso del sindaco di New York Eric Adams. Questo è indagato per un caso di corruzione che qualche giorno fa è stato frettolosamente ritirato dal nuovo Ministero della Difesa di Trump – per loro ammissione, «senza aver analizzato le prove» – con la scusa di permettergli di continuare la sua lotta all’immigrazione illegale senza disturbi. E, infine, c’è il perdono presidenziale delle oltre 1'500 persone che avevano partecipato all’attacco al Campidoglio il 6 gennaio 2021, incluse quelle che avevano aggredito fisicamente degli agenti di polizia. Tra di loro c’è anche il leader dei Proud Boys, una milizia armata neofascista che in Canada è addirittura considerata gruppo terroristico. Il messaggio che si dà è molto chiaro: l’illegalità e perfino la violenza politica sono accettabili, basta stare dalla parte giusta.

Gli USA erano considerati uno Stato dalle istituzioni solide, ma dopo anni di attacchi queste fondamenta si stanno sgretolando. Questo ci dovrebbe ricordare una cosa: come imparammo 80 anni fa, la democrazia e la libertà non sono scontate, ma vanno coltivate e protette, soprattutto in un periodo storico delicato come quello che stiamo attraversando. Il tempo dell’ingenuità e della credenza che i fascismi appartengano al passato sono ormai terminati.

Leandro De Angelis

Presidente giovani verdi liberali Ticino