Curiose istruzioni per l’uso
Raccattando il tappino del dentifricio cadutomi in bagno, lo sguardo cade sulla lavatrice. O meglio su una striscia adesiva appiccicata a lato che indica le cose da non fare per un suo corretto utilizzo. Tra le quali c’è un disegnino con un segnale di divieto all’interno del quale è disegnato un gatto. Ma chi si sognerebbe di mettere il gatto nella lavatrice, è il primo pensiero. Poi però, ragiono: se i fabbricanti hanno messo una simile indicazione è perché probabilmente qualcuno ci ha provato. E magari, dopo i nefasti (per il gatto, presumo) risultati ottenuti si è lamentato. Spinto dalla curiosità, ho iniziato a curiosare in Rete alla ricerca delle istruzioni per l’uso più curiose che, ho notato, riguardano soprattutto articoli americani, Paese in cui pare sia abbastanza normale chiedere risarcimenti per il benché minimo imprevisto. Da qui i tentativi dei fabbricanti di qualsiasi cosa, di tutelarsi, indicando chiaramente cosa non fare con i propri prodotti. Ad esempio, una società che produce spazzolini da water si è sentita obbligata ad apporre ai suoi modelli l’etichetta: «non utilizzare per l'igiene personale». Un fabbricante di motociclette ha stampigliato su tutti i suoi modelli la seguente avvertenza: «questo prodotto si muove quando viene utilizzato», mentre un’azienda che commercializza termometri digitali per la febbre indica che il proprio prodotto «una volta utilizzato per via rettale, non dovrebbe essere usato per via orale». Per non parlare di quel libretto delle istruzioni di un frullatore che consiglia di «non rimuovere mai il cibo dalle lame mentre il frullatore è in funzione» o l'etichetta di quel passeggino pieghevole che recita «togliere il bambino prima di ripiegare il passeggino». Insomma visto che, come sosteneva Carlo M. Cipolla «la somma dell’intelligenza umana è costante, ma la popolazione è in aumento», meglio non lesinare i consigli in modo da evitare di incappare in guai maggiori a causa della stupidità umana. Una situazione che talvolta porta poi i fabbricanti ad andare oltre e a lasciarsi andare anche a consigli divertenti. Un fabbricante di t-shirt accanto alle normali «Washing instructions» ha deciso di regalare ai suoi clienti pure qualche «Life Instructions» (tipo «trovati un avvocato, cancellati da Facebook e vai in palestra»). Un suo concorrente a cui l’umorismo non manca, ricorda invece che «Queste magliette sono state testate sugli animali. Ma non gli stavano bene». Un fabbricante di uno shampoo per animali ricorda sull’etichetta «Elimina in anticipo tutte le vie di fuga (quando il tuo animale sarà fradicio e scivoloso diventerà improvvisamente più furbo e veloce di te)». Ma il premio per l’indicazione più curiosa spetta a mio avviso a quel fabbricante di detersivi che in un angolo della sua etichetta scrive: «Se stai leggendo questo è perché, andando in bagno, hai dimenticato di portarti lo smartphone, vero?» Touché.