L’estate e la dieta del carciofo
Quando si avvicina il periodo delle ferie estive, che per una larga fetta della popolazione significa qualche giorno sulle spiagge marine o lacustri, si ricomincia con insistenza a parlare di dieta. La «prova costume» per molti, infatti, continua a rimanere un temutissimo banco di prova sulla tenuta del fisico che, soprattutto quando l’età giovanile (quella in ti cui puoi ingozzare di tutto in ogni momento del giorno e della notte e non metti su neppure un grammo…) è ormai un ricordo e basta un’occhiata alla vetrina di un pasticciere per ritrovarsi su di un paio di chili. Ecco dunque che si corre alla ricerca del sistema migliore per evitare di sentirsi in imbarazzo una volta ritrovatisi in costume da bagno. C’è chi prova a ricorrere al digiuno intermittente, chi alle diete dissociate, chi a menù a base esclusivamente di cibi vegetali, chi si sottopone al regime cosiddetto «del fantino», chi invece opta per un’alimentazione «paleolitica» (che non ho capito in cosa consiste, spero non in bistecche di dinosauro, il che significherebbe digiuno assoluto vista la loro non proprio recente estinzione), chi prova con un regime IIFYM («If It Fits Your Macros» - tradotto: puoi mangiare tutto ciò che vuoi, purché rientri nel tuo fabbisogno di macronutrienti, in pratica arrangiati e spera che una qualche divinità venga in tuo soccorso), chi si ingozza di quei prodotti che promettono di farti perdere un sacco di chili (salvo poi scoprire che il loro funzionamento è garantito «solo se abbinati ad almeno 10 km di corsa quotidiana e ad una alimentazione leggera» - ma se seguo quelle regole a che servono i prodotti?) e c’è pure chi si affida ad uno dei tanti santoni che specie in questo periodo compaiono sia sulle riviste da parrucchiera sia su Internet. Quest’anno, però, le cose sembrano andare in modo un po’ diverso: forse perché l’attenzione generale è attratta da problematiche di ben più ampia portata (crisi internazionali, aumenti vertiginosi dei prezzi nelle località vacanziere che inducono la gente a tirare un po’ la cinghia di suo, promesse di rincari generalizzati in autunno, ecc…) di diete si sente parlare meno rispetto al passato. Segno di un cambiamento dei tempi? Sintomo che l’apparire non è più così importante come in passato? Oppure perché grazie ai vari filtri di cui sono zeppi i nostri telefonini, è possibile darsi quella ritoccatina necessaria ad apparire (sui social, of course, ormai divenuti l’unica vera vetrina globale) in splendida forma senza dover rinunciare a tiramisù e a fritture di paranza? Probabilmente sta proprio in quest’uso della tecnologia la ragione del calo di appeal delle diete. Una delle quali, in questi caldi giorni di luglio, mi permetto comunque di consigliarvi anch’io. È la dieta del carciofo: consiste nel mangiare qualsiasi tipo di alimento tranne i carciofi. E vi garantisco che non perderete alcun chilo, neppure se siete particolarmente sbadati…