Visto che abbiamo del tempo...
Il periodo tra aprile e giugno è perfetto per concedersi qualche giorno di libertà. Il calendario più cattolico di tutto l’emisfero boreale di cui godiamo (credo che neppure il Vaticano abbia tanti giorni festivi primaverili quanti la Svizzera italiana), tra ricorrenze infrasettimanali e annessi «ponti», è infatti l’ideale per ritagliare una settimanella di ferie senza intaccare troppo il malloppo delle vacanze. E così ha fatto anche il sottoscritto negli scorsi giorni. Ma che fare durante questo insperato e sospirato momento di pausa? Andare al mare è ancora presto, a meno di non imbarcarsi su tratte a lunga percorrenza che però, tra andata e ritorno, brucerebbero un quinto del tempo a disposizione. Anche la montagna, in questo periodo, non è proprio l’ideale: fa ancora freddo e il clima lassù è decisamente instabile. E le cosiddette città d’arte? Troppo piene di turisti stranieri, soprattutto asiatici, che le rendono invivibili, anche dal punto di vista dei prezzi. Perché allora non restarsene tranquillamente a casa? D’altronde se tanta gente sceglie il Ticino come luogo di vacanza, perché non fare la stessa cosa e dunque godersi quegli spazi che spesso non riusciamo a sfruttare come meriterebbero.
Come il giardino di casa che però, a guardare bene, ultimamente abbiamo un po’ trascurato e che meriterebbe - visto che abbiamo tempo - un po’ di attenzione. Anche perché la pioggia primaverile fa crescere talmente velocemente l’erba che se non la tagliamo almeno un paio di volte in questi giorni, rischia di tramutare il tutto in una giungla. E la siepe? Mamma mia quanto è cresciuta: anche quella ha bisogno di una sforbiciata che, visto che abbiamo tempo, possiamo dargli. E quella lampadina che ormai da anni penzola tristemente nel garage, non sarebbe ora sistemarla a dovere, magari sostituendola con quei faretti che avevamo acquistato l’anno scorso e che, visto che siamo a casa, forse è giunta l’ora di montare? E la camera degli ospiti che, diciamo sempre, meriterebbe una tinteggiatura che facciamo? La lasciamo ancora una volta così o, visto che siamo qui, tiriamo fuori pennelli e vernice e le ridiamo un colore più vivace. E parlando di pennelli, la ringhiera del balcone che gli uccelli e le lucertole scambiano per una toilette, tolleriamo che se ne stia lì con quelle fastidiose cacchine attaccate oppure la ripuliamo per bene e le diamo una verniciatina prima che la ruggine inizi a fare inesorabile la sua comparsa? Il risultato di questa sequenza di pensieri e azioni è che quella che avevamo previsto come una settimana di totale relax durante la quale leggerci un paio di libri, concedendoci al massimo qualche passeggiata pomeridiana, finisce per trasformarsi in un tour de force ancora più sfiancante della normale routine lavorativa. E meno male che ci siamo concessi solo una settimana di vacanza...