Lettera agli studenti

Anche per me questo inizio è un ritorno a scuola

La direttrice del DECS Marina Carobbio Guscetti sull'inizio dell'anno scolastico
Lunedì si torna in aula. © CdT/Gabriele Putzu
Marina Carobbio Guscetti
Marina Carobbio Guscetti
27.08.2023 06:00

È con vero piacere che raccolgo l’invito de La Domenica di rivolgere un saluto e un augurio a tutte e tutti coloro che domani ritornano, o vi si recano per la prima volta, sui banchi di scuola. In un certo senso è un ritorno anche per me perché l’anno scolastico 2023-2024 è il mio primo da direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport. Non vi nascondo che il mio debutto alla direzione del DECS, avvenuto lo scorso aprile, è stato altrettanto emozionante, affascinante, ricco di attese e di sorprese come penso sarà per tutte le allieve e allievi che lunedì per la prima volta entreranno in classe, per le loro famiglie, ma anche per tutte e tutti coloro che cambieranno ciclo di studi.

Frequentare la scuola, lo sappiamo, è molto di più che apprendere nozioni, per quanto importanti ed essenziali. Stare in classe, gran parte del proprio tempo, significa anche relazionarsi con i propri coetanei. Significa vivere emozioni, crucci, sentimenti, veri problemi e condividere tutto questo, nel limite del possibile, con i vicini di banco o con le compagne e i compagni del cuore. Non a caso le amicizie che nascono a scuola, magari già dalle Elementari, spesso durano tutta la vita. Perché è a scuola che s’impara, si cresce, si stringono relazioni fondamentali per il proprio sviluppo individuale. L’ambiente scolastico, lo si voglia o no, è palestra e al contempo laboratorio di vita. Ne siamo consapevoli tutti al DECS e lo sono in particolare io chiamata a dirigere un Dipartimento certo impegnativo ma che sa offrire anche momenti davvero entusiasmanti.

In questi primi mesi ho già avuto occasione di toccare con mano quanta capacità, conoscenza, professionalità e passione siano presenti in tutti gli attori del mondo scolastico, nessuno escluso. Partecipare all’educazione delle nuove generazioni è certo una delle missioni più impegnative e al contempo avvincenti che la realtà professionale possa offrire. Lasciatemi dunque esprimere un grosso e sentito augurio e ringraziamento a tutti i docenti che anch’essi si apprestano a ripartire lunedì consapevoli del proprio ruolo e delle proprie capacità. Un lavoro complesso non sempre debitamente riconosciuto dalla società.

Il nuovo anno scolastico sarà, come sempre, all’insegna del consolidamento e delle novità introdotte per stare al passo con le sempre più crescenti sfide. La scuola, del resto, è specchio fedele dei fenomeni e dei mutamenti che, generazione dopo generazione, costringono noi tutti a ripensare e ripensarci. Un processo tanto necessario quanto inevitabile che implica generosità, coraggio, pazienza e ottimismo. La formazione e l’educazione rappresentano del resto da sempre un processo complesso, mai dato una volta per tutte.

Il mio sincero augurio è che la scuola ticinese possa sempre esplicare senza timore la propria missione con tutta la fiducia e le risorse, umane e finanziarie, che le necessitano. Per il bene dei nostri giovani, ma anche per il bene del Paese tutto oggi impegnato in una transizione non facile.

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