È l’ora del Giappone


Oggi il momento rilassante e rigenerante del bagno caldo guarda sempre più spesso a Oriente, dove il suo compiersi è un rito. Il Sol Levante, infatti, ha molto da dire a proposito e sempre più spesso gli occidentali abbracciano tradizionali filosofie orientali del benessere, come quella del rituale giapponese di purificazione del corpo e dello spirito: l’ofuro. La classica stanza da bagno nipponica, fulcro della casa, luogo dove ci si riappropria di sé, ornata di fiori e rivestita in legno, ha il pavimento ricoperto da una stuoia di fibre di riso. Al centro del locale è situato il furo, la grande vasca in prezioso legno che emana un profumo balsamico quando viene riempita. I giapponesi si immergono nella vasca - la cui acqua non deve mai raffreddarsi ed è spesso rabboccata di nuova e bollente (in Giappone si considera calda l’acqua a una temperatura variabile dai 41° ai 45°) - solo dopo essersi lavati con cura.
Per un giapponese all’estero è fondamentale ricreare questo armonioso ambiente. È successo anche a Miki Nava, che a Milano ha ricostruito fedelmente il bagno nipponico grazie all’azienda Hinokisoken, maestra nell’arte di costruire vasche da bagno in legno, di cui Miki è oggi agente per l’Europa ([email protected]). Nata nel ‘93 l’azienda conta ora oltre trenta dipendenti, metà dei quali artigiani. In meno di trent’anni Hinokisoken è diventata la maggiore produttrice di bagni in legno del Giappone, fornendo ryokan e hotel giapponesi di alto livello, oltre a esportare in diversi Paesi il prezioso Kiso-Hinoki, che cresce nella valle di Kiso, e l’eccellente Aomori-Hiba della prefettura di Aomori. Queste regioni sono così fredde che ci vogliono centinaia di anni perché gli alberi crescano in altezza, ma è proprio il clima austero a temprare le piante, che diventano resistenti all’acqua.

La selezione viene fatta a mano impiegando solo legni pregiati, senza nodi e a grana dritta, e centenari, per resistere a qualsiasi sollecitazione. Ogni vasca è fatta a mano e perché un artigiano diventi Maestro occorrono circa tre anni. Ci vogliono invece fino a 45 giorni per realizzare un pezzo, ma molto dipende da tipologia e dimensioni. Terminata la produzione, il legno asciuga e si procede alle finiture e alla spedizione. Grazie al turismo il rito dell’ofuro è divenuto famoso nel mondo. Oltre a Singapore, Francia, Svizzera, Regno Unito e Paesi Bassi sono i maggiori estimatori. Nei progetti di Hinokisoken c’è esportare sempre più il modello «bagno giapponese» e con esso la filosofia incentrata sul benessere che ne è alla base. Con uno sguardo all’ambiente e puntando a utilizzare non solo alberi tra i 200 e i 300 anni, ma anche esemplari relativamente giovani, tra gli 80 e i 100 anni.

