Energia

I virtuosi della bolletta

Contatori intelligenti e digitalizzazione contro l'aumento dei prezzi, gli assi nella manica degli enti pubblici e privati più green di altri
Chi in passato si è già mosso verso la transizione energetica potrebbe essere oggi un passo avanti. CdT/Gabriele Putzu
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
25.09.2022 11:00

Nella corsa per risparmiare energia c’è chi ha già fatto i compiti in anticipo. Sono quei Comuni e quegli enti pubblici e privati che hanno già avviato iniziative e progetti per applicare la digitalizzazione ai sistemi elettrici e di riscaldamento. Come Bellinzona che sta lavorando per connettere in rete e comandare da remoto i punti luce cittadini, regolandone l’accensione e lo spegnimento per ridurre i consumi energetici. O Lugaggia (Capriasca) che con l’Azienda elettrica di Massagno sta implementando una comunità di auto-consumo energetica, sfruttando un’infrastruttura basata su contatori intelligenti. Così, mentre tutti, visti il caro bollette e le difficoltà di approvvigionamento stanno correndo ai ripari, c’è chi si trova un po’ più avanti perché ha già in mano soluzioni concrete.

Albedo Bettini, ricercatore dell’Istituto sostenibilità applicata all’ambiente costruito della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), è coautore di uno studio del 2019 commissionato dal Comune di Mendrisio voluto per capire come trasformare la città del Mendrisiotto in una città Smart, ovvero intelligente dal punto di vista della sostenibilità ambientale e della qualità di vita. «Viviamo un momento di scelte difficili - dice Bettini - la speranza è che a livello politico vengano prese decisioni lungimiranti e che sfruttino le opportunità della digitalizzazione in ambito energetico invece di affidarsi a soluzioni immediate a favore delle energie fossili».

In un periodo dove l’energia è salata e potrebbe scarseggiare da più parti è tornato ad esempio di moda l’olio combustibile. Un salto indietro? O un modo come un altro per garantire quel giusto mix capace di scongiurare la penuria energetica?Di sicuro quegli enti pubblici che hanno già avviato progetti e soluzioni innovativi «hanno l’opportunità di avere dati di consumo e produzione precisi perché hanno digitalizzato i loro sistemi», spiega Bettini.

L’esempio di Zurigo

Dati certi significa avere infatti sott’occhio e nel dettaglio spese e costi. Un atout non trascurabile oggi più di ieri. Zurigo ad esempio si sta concentrando su sistemi di gestione intelligente degli edifici. Diversi immobili sono dotati di un sistema di monitoraggio da remoto di elettricità, riscaldamento e raffrescamento dello stabile, gestiti automaticamente da un sistema di gestione intelligente. Non meno avviato è il progetto per il quartiere Green City, dove il 70 per cento dell’elettricità sarà prodotta sul posto da pannelli fotovoltaici posizionati sui tetti degli edifici e una rete elettrica intelligente controllerà la produzione, la distribuzione e l’immagazzinamento dell’energia.

Anche San Gallo non è da meno. Grazie ad un sistema d’interconnessione molto ben strutturato composto da fibra ottica e onde a bassa radiazione, la città può collegare in rete un gran numero di oggetti a basso costo. Questo approccio sta facendo sviluppare sistemi Smart per l’illuminazione pubblica, la gestione dei rifiuti, la mobilità e la partecipazione dei cittadini.

Spegnere le luci dei lampioni o abbassare i gradi del riscaldamento insomma può andare bene. Ma è un dato di fatto che chi si è già mosso verso la transizione energetica sia un passo un po’ più davanti agli altri. Un po’ come avvenuto con lo smart working durante la pandemia. Chi era già pratico ha subito meno i contraccolpi delle quarantene. Chi ne era all’oscuro ha dovuto velocizzare i processi di apprendimento e applicazione. ««Se per assurdo dovessi cercare un aspetto positivo relazionato alle difficoltà di approvvigionamento, l’augurio sarebbe che possano almeno aiutare a velocizzare la transizione energetica», osserva Bettini.

Basta poco

Del resto i sistemi intelligenti che permettono di monitorare e rendere più efficienti la produzione, il consumo e la distribuzione di energia ci sono.

La soluzione Smart adottata dalla città olandese di Amsterdam consente la riduzione del numero e della durata dei blackout, l’immissione in rete di energia prodotta localmente dai cittadini, la prevenzione dei picchi di prezzo per la trasmissione di energia elettrica e una maggiore integrazione tra veicoli elettrici. Dall’altro capo del mondo, a New York si è optato per un processo di miglioramento nel sistema di gestione logistica, integrando un sistema di raccolta dei rifiuti digitalizzato che ha ridotto le emissioni di gas a effetto serra. Sensori real-time integrati nei cassonetti dei rifiuti permettono la pianificazione efficiente dei percorsi di raccolta dei rifiuti sulla base del grado di riempimento dei cassonetti, migliorando l’efficienza del processo di raccolta dal 50% all’80%.

Non sempre sono necessari progetti faraonici. A volte basta poco. «Come installare dei contatori intelligenti - spiega Bettini - che non sono altro che piccoli computer che calcolano i consumi e mostrano in tempo reale le informazioni ai fornitori di energia». Piccoli computer «ma essenziali in un percorso di approccio efficiente e sostenibile», perché consentono ai consumatori di individuare per tempo i potenziali di risparmio energetico e di adeguare i propri consumi. In Svizzera, nel solo settore elettrico, il potenziale di risparmio indotto dai contatori intelligenti (in inglese Smart Meters) è stimato al 10 per cento. Alcune aziende elettriche distributrici ticinesi hanno già provveduto alla sostituzione di questi apparecchi elettronici. Altre ancora no.

Intelligenza è insomma la parola chiave. Ne è consapevole anche il Consiglio federale che nella Strategia energetica 2050 ha annotato le grandi potenzialità dell’ottimizzazione, dello sfruttamento e dell’esercizio del sistema elettrico, visti la riduzione dei costi, gli influssi sull’ambiente e la garanzia di un’elevata sicurezza di approvvigionamento in presenza di una produzione maggiormente rinnovabile. Ecco perché entro il 2027 i gestori di rete dovranno sostituire almeno l’80 per cento di tutti i dispositivi di misurazione con dei contatori intelligenti.