The Blues Is Back In Town
Il blues è un genere musicale oppure è uno stato d’animo? Personalmente opterei per la seconda risposta. Perché se è vero che si tratta della corrente artistica probabilmente più importante del Novecento – è da lì che nasce e si sviluppano tutte le sonorità moderne, dal jazz alla... trap – è altresì vero che per suonare il blues è indispensabile, oltre che la tecnica, sentirselo dentro, viverlo sulla propria pelle, in modo da poterlo poi trasmettere anche con modalità che si discostano dai canoni prestabiliti.
È questa visione della cosiddetta «musica del diavolo» che da sempre contraddistingue Blues To Bop, festival luganese che sin dalla sua nascita ha scelto di aprirsi a tutti quegli artisti e a quelle sonorità che, indipendentemente dalla loro provenienza e dalla loro formazione, «hanno il blues» (come cantava Randy Newman). Personaggi che la kermesse ha sempre inserito in una cornice di festa – nello specifico di fine estate, visto che la tre-giorni luganese si posiziona sempre nel weekend antecedente l’inizio delle scuole – perché sebbene blues significhi anche tristezza e malinconia, questi sentimenti debbono, secondo la sua filosofia, essere sempre rigirati in positivo.
Cosa che accadrà anche in questo finesettimana, durante una 33. edizione di Blues To Bop leggermente ridotta dal punto di vista spazio-temporale (solo tre giorni e con una diversa disposizione logistica – non ci sarà più musica né a Morcote né sulla luganese piazza San Rocco, ma ci sarà un palco «acustico» in Rivetta Tell che si affianca a quelli delle storiche «location» di piazza della Riforma e piazza Cioccaro) ma di assoluto livello per ciò che concerne le scelte artistiche volte a portare a Lugano il blues nella sua accezione più ampia. Si spazia infatti dal blues primordiale messo in scena dal «griot» (cantastorie) maliano Baba Sissoko nei cui caldi suoni la tradizione africana riannoda i fili con tutte le sue derivazioni d’oltre Oceano (il jazz, il reggae, il funk e il rock), all’avanguardia rappresentata sia dal duo The War and Treaty – i cui toni morbidi amalgano atmosfere country, soul e pop di classe – sia dall’italiana Elli De Mon la cui musica dai tratti psichedelici richiama sia l’iconoclasta punk sia le ipnotiche sonorità indiane; dai suoni d’antan degli italiani Hot Gravel Eskimos con il loro swing dei ruggenti anni Venti del secolo scorso al blues delle radici del Lovesick Duo e del «nostro» Marco Marchi affiancato da un ensemble per l’occasione molto più acustico del solito.
Non mancano nella tre-giorni luganese «star» come Shemekia Copeland, illustre figlia d’arte nonché tra le più apprezzate voci del blues elettrico contemporaneo; Eugenio Finardi che riporta sulle scene quel fortunato progetto Anima Blues con cui un ventennio fa abbandonò momentaneamente il cantautorato tradizionale per recuperare un po’ delle sue radici (l’artista, lo ricordiamo, è per metà americano...), King Solomon Hicks e Sugar Blue, due delle voci più genuine del blues prodotto in quello straordinario crogiuolo rappresentato dalla Big Apple.
Immancabili poi, nella scaletta di Blues To Bop, gli appuntamenti con il volto più sacro di questa musica, il gospel e lo spirituals, rappresentato dal quintetto del Mississippi The True Believers ma e con la corrente più energica e «ruspante» di questa musica rappresentata dal giovane Keith «The Prince of the Delta Blues» Johnson ultimo rampollo della casata Morganfield (è il pronipote di Muddy Waters) e dal più... stagionato «Puma di Lambrate», Fabio Treves, ormai vicino al traguardo del cinquantennale della sua leggendaria TBB che dal 1974 porta avanti ininterrottamente e senza alcun cedimento il verbo del blues in Italia del quale può essere considerato dunque il principale ambasciatore.
Un ricco cartellone di concerti – tutti ad ingresso gratuito – che, sia sabato 26 sia domenica 27 avranno anche un simpatico corollario... didattico: la «Blues to Bop School», una serie di incontri , in programma alla Darsena del parco Ciani, in cui alcuni dei protagonisti del festival (Keith Johnson, King Solomon Hicks, Shemekia Copeland, Elli De Mon, The True Believers ma anche esperti del settore) proporranno degli approfondimenti e delle riflessioni su questo genere musicale che, nonostante abbia ormai superato i cent’anni di vita, mantiene le freschezza, la vitalità e la propositività di un ragazzino. Info e dettagli su www.bluestobop.ch.
Concerti non stop e... scuola di blues: il programma
Venerdì 25 agosto
Piazza della Riforma
Eugenio Finardi Anima Blues (20.30)
The War and Treaty (22.00)
Baba Sissoko (23.30)
Piazza Cioccaro
Elli De Mon (20.00)
Keith Johnson (21.15)
Shemekia Copeland (22.30)
Rivetta Tell
Mauro Porro’s Hot Grave Eskimos (20.30)
King Solomon Hicks (21.45)
Sabato 26 agosto
Piazza della Riforma
Treves Blues Band (20.30)
Keith Johnson (22.00)
Shemekia Copeland (23.30)
Jam session (01.00)
Piazza Cioccaro
King Solomon Hicks (20.00)
Lovesick Duo feat. A. Cosentino (21.30)
The True Believers (22.45)
Rivetta Tell
Marco Marchi & Mojo Stompers (20.30)
Mauro Porro’s Hot Grave Eskimos (21.45)
Darsena parco Ciani
Lo stile musicale di Muddy Waters con Keith Johnson (10.00)
Mantenere vivo il blues con tournée da Harlem a tutto il mondo con King Solomon Hicks (11.00)
Donne indomite nel blues con Shemekia Copeland e Elli De Mon (14.00)
Il misterioso caso di Robert Johnson con Sara Bao e Ale Ponti (15.30)
Domenica 27 agosto
Piazza della Riforma
The True Believers (18.00)
King Solomon Hicks (19.30)
Sugar Blue (21.00)
Jam session (22.15)
Darsena parco Ciani
Sunday school con The True Believers (10.45)
Ingresso gratuito a tutti gli eventi.