Attualità

144 la chiamata per la vita

L'80% dei ticinesi sa il numero unico per le emergenze sanitarie
© CdT / Chiara Zocchetti
Giorgia Cimma Sommaruga
16.04.2023 10:30

Il 14 aprile (altrimenti scritto 14.4) si è celebrata la giornata nazionale del numero d’emergenza sanitaria 144, un servizio che garantisce una risposta rapida e coordinata in caso di emergenza medica. Si tratta della porta di accesso all’assistenza sanitaria preospedaliera, che coinvolge diversi attori del sistema di soccorso. L’obiettivo principale della giornata è stato quello di promuovere il 144, un numero gratuito e raggiungibile da qualsiasi apparecchio fisso o mobile, che avvia la catena di salvataggio, ben rappresentata dall’ormai noto slogan «Chiamare - Soccorrere - Salvare». La celebrazione è stata anche un’occasione per sensibilizzare la popolazione sull’esistenza e sul ruolo di tutti gli enti di soccorso preospedaliero locali, che operano in collaborazione con la centrale di allarme e coordinamento sanitario Ticino Soccorso.

Organizzazione capillare

La giornata di venerdì è stata anche l’occasione per dare voce a chi lavora nel settore del soccorso preospedaliero, come Roman Burkart, direttore dell’Interassociazione di salvataggio (IAS), l’associazione di categoria svizzera sia dei servizi ambulanza che delle centrali 144. «Il mio compito è quello di omogeneizzare il più possibile il soccorso in Svizzera - interviene Burkart -, che essendo composta da 26 cantoni con 26 leggi sanitarie differenti, presenta il rischio che ognuno faccia il suo». Per questo motivo, l’IAS ha definito degli standard qualitativi per i servizi ambulanza, le centrali 144 e le organizzazioni che erogano corsi di primo soccorso, che poi vengono verificati con audit periodici. Questi standard rimangono comunque uguali per tutti i cantoni. Burkart sottolinea l’importanza del numero d’emergenza sanitaria 144, che permette di attivare una rete di professionisti qualificati e preparati a intervenire in caso di bisogno. «Il 144 è un numero che salva vite», afferma il direttore IAS, «in Ticino il numero 144 è ben conosciuto: un sondaggio di qualche anno fa aveva dimostrato che l’80% dei ticinesi conosceva il numero e sapeva quando e come utilizzarlo-  afferma Burkart -. Nella svizzera tedesca il numero scendeva al 65%: questo ci incentivò a continuare a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di questo servizio».

L’ambulanza per tutti

Il presidente della Federazione Cantonale Ticinese Servizi Autoambulanze (FCTSA), Dr. med. Luciano Anselmi, e il direttore generale Roberto Cianella sottolineano l’importanza del numero di emergenza 144 e il supporto che fornisce ai cittadini: «Capita qualche volta all’anno che i genitori chiamino per un bambino che ha un’ostruzione delle vie aeree o c’è un corpo estraneo. Di solito quando arriva l’ambulanza il corpo estraneo non c’è più. Perché il 144 dà le istruzioni ai genitori o ai nonni in maniera così precisa che riescono a salvare, a liberare il paziente, anche se i genitori sono completamente in panico», spiega il dottor Anselmi. Inoltre, il 144 non si limita a inviare un’ambulanza: «In molti casi le istruzioni pre arrivo che vengono date dal 144 salvano la vita al paziente, perché 5/10 minuti fino all’arrivo dell’ambulanza - talvolta - possono essere troppi», aggiunge Anselmi.

Gli attacchi cardiaci 

Negli ultimi anni, guardando il registro interventi FCTSA, i problemi legati alle patologie cardiache sono nettamente aumentati in Ticino. «Parliamo di 5 casi al giorno in media», interviene Cianella. «Fondamentalmente - spiega Anselmi -, quello che si sa è che nel caso di infarto miocardico la mortalità nelle prime ore è del 50%. E l’aspirina riesce a diminuire della metà questi casi di morte, ma bisogna subito chiamare 144 per segnalare il caso e seguire le istruzioni degli operatori formati». Il dottor Anselmi racconta quante persone sottovalutino i sintomi: «Oggi giorno ancora molti pazienti non chiamano l’ambulanza. Sentono un dolorino al petto, pensano di non aver digerito, prendono un digestivo, poi se l’indomani non passa prendono la loro auto e vanno in ospedale. Sempre se sono sopravvissuti durante la notte. Purtroppo ancora 1/2 degli infartuati che non chiama il soccorso e quindi ritarda molto».

Il 14 aprile 

Per quanto riguarda la giornata di venerdì, Burkart informa: «Come IAS abbiamo semplicemente invitato le organizzazioni che fanno parte del telesoccorso a organizzare qualcosa per promuoversi ma abbiamo lasciato carta bianca sul come fare. Risultato? Tantissime iniziative e porte aperte delle sedi. Ne siamo soddisfatti».

La formazione sulla rianimazione

Inoltre, Anselmi e Cianella sottolineano l’importanza della formazione sulla rianimazione: «Abbiamo avuto degli adolescenti che sicuramente chiamando il 144 e avendo fatto il corso BLSD a scuola sono riusciti a rianimare con successo i propri genitori». Va detto senza esitazioni: la FCTSA svolge un ruolo fondamentale nel fornire supporto ai cittadini in caso di emergenza sanitaria e nel coordinare gli interventi di soccorso. La formazione sulla rianimazione e la prevenzione sono anche elementi chiave per aumentare la sopravvivenza delle persone colpite da arresto cardiaco improvviso. «Secondo i nostri dati - interviene Cianella - , più di un ticinese su sei è in grado di effettuare una rianimazione di base (100.000 in 15 anni)». 

Inoltre, precisa il direttore generale FCTSA, dando uno sguardo alle chiamate dell’anno scorso che hanno generato un intervento primario: «Ogni 2 ore soccorriamo un abitante del Canton Ticino (interventi primari: 22.433) (+10%); riceviamo oltre 17 chiamate all’ora (150.105) di cui 32.756 sul 144 e 24.432 sul numero della Guardia medica».

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