Scuola

A prova di bocciatura

Una associazione mette in contatto allievi in difficoltà e laureandi con il pallino dell'insegnamento
Bellinzona, 18 aprile 2025 - Gabriele Moro, fondatore associazione 2+2 = 0, che aiuta a studiare gli studenti in difficoltà © CdT/ Chiara Zocchetti
Prisca Dindo
27.04.2025 06:00

Una madre racconta: «Puntuale, chiaro, sempre disponibile. E soprattutto efficace perché grazie al vostro insegnante mia figlia ha recuperato un po’ di fiducia e finalmente è riuscita ad avere la sufficienza!». Un’altra aggiunge: «Da quando fa lezioni, Matilda ha preso sicurezza e fiducia in sé stessa. L’insegnante ci mette passione e si vede pure che fa ricerche per come aiutarla. Grazie del vostro impegno, siete oro per noi genitori». E poi ancora, una ragazzina: «Una maestra fantastica! Mi ha aiutata a comprendere meglio ogni argomento. Mi ha aiutato a ripetere quello che mi serviva e mi ha chiarito quello che non avevo capito».

Sono soltanto alcuni dei commenti entusiastici che figurano sulla pagina web di 2+2=0, l’associazione che in Ticino offre un servizio di supporto allo studio agli studenti in difficoltà dal 2019. «Siamo attivi sull’intero territorio, da Airolo a Chiasso. Da anni ormai offriamo aiuto a ragazzi delle scuole elementari, delle scuole Medie, dei licei e delle scuole professionali. Noi cerchiamo di dare una mano a tutti. Il nostro ruolo è di mettere in contatto allievi che hanno bisogno di lezioni di recupero con studenti universitari con la passione per l’insegnamento. Da una parte diamo una mano agli studenti in difficoltà, dall’altra diamo la possibilità a giovani universitari di guadagnare qualche soldino» racconta Gabriele Moro, deus ex machina dell’associazione. In sei anni la sua squadra di studenti universitari ha aiutato quasi mille ragazzi tra i 6 e i 19 anni, offrendo lezioni sia di persona, sia online, per un totale di quasi diciassettemila ore. I prezzi oscillano dai 17 ai 35 franchi, a dipendenza del numero di allievi presenti. Se invece la lezione non è in presenza, il prezzo varia dai 14 ai 29 franchi.

La genesi dell’associazione

Nato a Bellinzona nel 1993, Gabriele Moro si è laureato in economia e finanza a Zurigo, dove vive e lavora da tre anni. Quando finisce la sua giornata di lavoro, smette i panni di bancario per indossare quelli dell’organizzatore dei corsi di recupero in Ticino. «Preferisco occuparmi di qualcosa di costruttivo piuttosto che guardare una serie tv dal divano di casa».

Per capire il suo approccio alla vita, basta leggere la frase presa in prestito da Eleanor Roosevelt che campeggia sul suo profilo Linkedin: «Small minds discuss people. Good minds discuss events. Great minds discuss ideas», che, tradotto in italiano, significa «Le menti piccole discutono di persone; le menti mediocri discutono di eventi; le grandi menti discutono di idee».

«Come è nata l’idea di un servizio di questo tipo? Sia io sia il mio amico co-fondatore di 2 +2 = 0 già davamo lezioni di recupero individualmente, così come tanti altri studenti universitari. Un giorno lui, essendo un ragazzo pieno di iniziativa, è venuto da me e mi ha proposto l’idea. Io ho trovato la prospettiva molto interessante e così abbiamo iniziato a lavorare insieme. C’erano diverse incognite e abbiamo dovuto metterci tanto impegno, ma l’abbiamo fatto volentieri. Abbiamo radunato il primo gruppo di insegnanti dall’USI, l’Università della Svizzera italiana, e col passare del tempo tutti i dubbi si sono dissipati, e l’attività è decollata».

Matematica, «bestia nera» degli studenti

In tutto gli insegnanti coinvolti dall’associazione di Gabriele Moro sono centocinquanta per un totale di trecento studenti bisognosi di aiuto. «Perché 2+2 fa zero? Perché a volte 2+2 fa davvero zero - ride divertito - in realtà abbiamo scelto questo nome per sottolineare il fatto che tutto dipende della prospettiva da cui si guardano le cose».

La matematica sembra essere la materia che causa più grattacapi ai giovani ticinesi che si rivolgono all’associazione, seguita dalle lingue - in particolare tedesco e inglese - e da scienze, «una materia quest’ultima che crea difficoltà soprattutto alle scuole Medie». Grazie al passaparola, l’attività dell’associazione ha preso dunque sempre più piede. Confrontati con le difficoltà dei loro figli, molti genitori «si rivolgono direttamente a noi perché sono consapevoli che senza lezioni di recupero i loro figli sarebbero a rischio bocciatura; in un primo momento i giovani sono un po’ restii, ma poi, grazie al rapporto che instaurano con i nostri insegnanti, che di norma hanno pochi anni in più rispetto a loro, seguono le lezioni di recupero con entusiasmo».

C’è sempre stata richiesta

Nelle scorse settimane l’MpS, il Movimento per il Socialismo, aveva interpellato il Governo perché «troppi studenti delle scuole medie superiori devono far capo a lezioni private di recupero». Secondo il movimento coordinato da Pino Sergi «il ricorso diffuso a forme di insegnamento private e individuali rappresenta un rischio per il sistema scolastico cantonale, in quanto accentua le diseguaglianze e intacca il principio dell’equità che fonda la scuola pubblica ticinese». Gabriele Moro non se la sente di legare l’aumento di richieste di lezioni di recupero ad un modello di scuola sempre più esigente. «In realtà, credo che ci sia sempre stata una grande richiesta». Quel che è certo però è che grazie alle lezioni individuali, gli allievi si sentono più seguiti «soprattutto se si confrontano con persone fresche di liceo o di Commercio come i nostri studenti universitari, che capiscono le possibili problematiche che un allievo incontra nella sua quotidianità. Noi partiamo sempre dal punto di vista dell’allievo, vogliamo dapprima capire quali sono le lacune coinvolgendo anche i genitori e poi strutturiamo le lezioni. Solo così si raggiungono i risultati».

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