La storia

Alain Delon e Romy Schneider, un grande amore vista lago

La luna di miele sul Ceresio raccontata dalla figlia del postino che li conobbe negli anni Cinquanta
Schneider e Delon a Lugano. © KEYSTONE
Prisca Dindo
25.08.2024 06:00

Oggi non la trova più. «Sa, ad un certo punto bisogna fare ordine in casa e sarà sicuramente finita nella pattumiera», taglia corto Katia de Lucchi Bernasconi. Tuttavia quella foto con dedica a lei e alla sua sorella gemella Flavia aveva suscitato l’invidia di tutte le compagne di scuola quando erano piccole. È vero che abitavano in un paesino lontano anni luce dal mondo della celluloide, ma certi volti non passavano inosservati, neppure nella Vico Morcote di fine anni ‘50. A Katia e Flavia avec sympathie, Alain Delon e Romy Schneider, c’era scritto sul ritratto ancora fresco di penna che le due sorelle mostrarono orgogliose alle compagne. Un meraviglioso primo piano dell’attore francese abbracciato all’immensa Romy Schneider, consegnato di persona dalle due star alle gemelle. Un tesoro per due ragazzine di dieci anni di Vico Morcote.

«È arrivato Alain Delon!»

Merito del loro papà: Mario De Lucchi era il postino del paese «e il postino una volta era una figura fondamentale per la gente. Allora per comunicare non esistevano i telefonini o i messaggi vocali di Whatsapp: tutto ciò che era urgente, come telegrammi o espressi, veniva consegnato di persona. Entrando nelle case, il postino diventava una figura di riferimento importante per tutti. Gli si chiedeva consigli, indicazioni. Siccome spesso la buca delle lettere si trovava in fondo a lunghi viali, oppure in cima a scalinate, noi gli davamo una mano d’estate, accompagnandolo insieme alla mamma nei suoi giri quotidiani. Fu lui ad annunciarci un giorno che a casa Maro era arrivato l’attore francese Alain Delon».

La storia di Casa Maro

Casa Maro è una splendida dimora affacciata sul lago di Lugano con piscina, giardino e darsena. Oggi appartiene ad un germanico, ma il proprietario di allora era l’imprenditore della ristorazione di Colonia Hans Herbert Blatzheim. Porta la sua firma quel nome che per molti suonava strano, ma che in realtà era frutto di un acronimo che l’imprenditore aveva inventato per omaggiare la sua nuova famiglia. «Ma» stava per Magda Schneider, la nota attrice e soubrette tedesca che aveva appena sposato; «Ro» stava per la di lei figlia Romy, la giovanissima attrice già famosa in tutto il mondo per aver interpretato il ruolo di Sissi nel film del 1955.

Alcuni biografi dell’attrice, stroncata da un infarto nel 1982 a soli 44 anni, sostengono che il patrigno sfruttò la popolarità cinematografica di Romy per promuovere i suoi ristoranti e club, mentre mamma Magda, che era stata molto vicina al regima nazista, voleva vivere una sorta di seconda giovinezza attraverso la fama della figlia. Un ritratto di famiglia non propriamente idilliaco. Tuttavia, nessuno a Vico Morcote conosceva ciò che succedeva dietro le mura di casa Maro: agli occhi di tutti, i Blatzheim- Scheider erano persone per bene.

La vita di Romy Schneider a Vico Morcote

«Rammento che mia mamma, essendo di origini tedesche, scambiava spesso due parole con Magda Schneider; lei se la ricordava come attrice – in Austria la mamma di Romy aveva goduto di grande popolarità - e diceva che era una donna molto cordiale», spiega Katia. Memorabile pure l’immagine della Mercedes coupé targata Ti – 31777 mentre sfrecciava verso Carona con Romy Schneider al volante. «I suoi capelli erano sempre avvolti in un foulard; una volta si faceva così quando si voleva proteggere la messa in piega dalle bizze del vento».

Katia ricorda anche molto bene la loro barca in radica «un motoscafo elegante con cui l’attrice si spostava spesso sul lago» ; come pure le passeggiate in montagna. «Alla coppia piaceva molto camminare e mio padre consigliò loro molti itinerari sulle montagne ticinesi» .

Gli occhi come il mare!

Ma fu quando papà Mario annunciò la presenza di Alain Delon a Vico Morcote che a casa De Lucchi scoppiò un putiferio. «Domani vogliamo venire con te!», dissero in coro Katia e Flavia «del resto avevamo soltanto dieci anni e non avevamo nulla da perdere se gli domandavamo un autografo». Il giorno dopo le due gemelline accompagnate dal padre postino bussarono puntuali alla porta di casa Blatzheim- Scheider.

«Ci aprì proprio lui! Quant’era bello con quegli occhi celesti come il mare… Gli chiedemmo l’autografo e lui ci rispose Bien sûr!; ha pure chiamato Romy Schneider chiedendole di firmare la loro foto pure lei. L’attrice apparì sull’uscio della porta in tutto il suo splendore: giovanisssima, un pò paffutella, con una bellezza un pò da «tedeschina», come dicevamo noi. I due furono così gentili!». Inutile dire che in quel momento le due gemelle toccarono il cielo con un dito.

La coppia più bella dell’epoca in Ticino

È proprio a casa Maro che il 22 marzo del 1959, Romy Schneider e Alain Delon celebrarono ufficialmente il loro fidanzamento.I due si erano conosciuti un anno prima sul set di «Christine» un melodramma basato su una pièce teatrale di Arthur Schnitzler. Lei aveva 19 anni, lui ne aveva 23. Insieme, formavano la coppia più bella dell’epoca. Le foto dei due che addobbano l’albero di Natale di casa Maro o che camminano mano nella mano lungo le rive del lago di Lugano sono entrate negli annali dei cinefili. La loro storia continuò fino al 1963. Poi l’amore si spezzò e la coppia più bella e tormentata dell’epoca sparì per sempre da Vico Morcote.

In questo articolo: