Allergie: il picco (per fortuna) è arrivato

Starnuti, naso chiuso e che prude, occhi arrossati, infiammazioni e gonfiori nella zona rinofaringea fino all’asma. La primavera può essere meravigliosa. La natura ci invita a uscire con i suoi prati in fiore e le temperature tiepide. Se solo non ci fossero i pollini che possono provocare qualche disagio relativo alle allergie stagionali. «Il picco pollinico è arrivato», afferma il Il Dr. med. Giovanni Ferrari, specialista in allergologia e immunologia clinica presso l’Ospedale Regionale Bellinzona e valli e Allergocentro di Lugano. «Adesso abbiamo la betulla e le graminacee che si sono sovrapposte e quindi si trata di un momento dove la maggior parte dei pazienti stanno male». Quest’anno il nocciolo ha fatto molto di più rispetto agli altri anni con dei picchi molto forti sia a gennaio che a febbraio. «Dopo c’è stato un periodo di freddo che ha rallentato. E poi con la Pasqua si è scatenato il tutto». Negli ultimi dieci giorni, il sito aha.ch (del Centro allergie svizzere) ha registrato dei picchi pollinici molto alti e «nell’ultima settimana si sono registrati valori altissimi per le betulle», precisa Ferrari.
Il clima cambia
Negli ultimi anni nel periodo primaverile non è raro che ci sia un aumento di vento, e questo porta in giro il polline, «ma soprattutto manca la pioggia – interviene Ferrari –, è talmente secco che abbiamo dei periodi prolungati con delle concentrazioni polliniche molto elevate e quindi una stimolazione continua del sistema immunitario». Se invece arriva la pioggia, e bagna il suolo per una settimana intera, diminuisce le concentrazioni polliniche. Tuttavia, il dottor Ferrari avverte che una pioggerellina può peggiorare tantissimo la situazione.«Con l’arrivo dell’umidità poco prima della precipitazione vera e propria, i granelli di polline liberano nell’aria concentrazioni maggiori di allergeni. Questi sono di piccolissima taglia, possono penetrare molto in profondità nei polmoni e provocare crisi d’asma presso le persone asmatiche. Tuttavia, dopo una pioggia lunga ed intensa, l’aria è dilavata da ogni traccia di polline e i sintomi di raffreddore diminuiscono».
Nell’ultima settimana
Il Centro allergie svizzere (AHA) mette a disposizione di tutta la popolazione una sezione ad hoc che fornisce informzioni in tempo reale sui picchi pollinici. Tutto ciò è possibile consultando il sito pollinieallergie.ch. dove grazie ai rilevamenti di MeteoSvizzera che gestisce la rete pollinica nazionale - attualmente costituita di 14 stazioni di misurazione - si consente alle persone allergiche e agli specialisti di informarsi in modo mirato sulla presenza stagionale di pollini e sulle rispettive concentrazioni nell’aria. Durante l’ultima settimana in Ticino, comunicano, «la betulla continua la sua fioritura, come anche la quercia e il carpino nero. Le concentrazioni di frassino e carpino bianco saranno invece in progressiva diminuzione. Per quel che riguarda i pollini di graminacce, le loro concentrazioni saranno in rialzo. Giovedì in tutta la Svizzera, e in minor misura venerdì al Sud, un tempo spesso piovoso ha fatto abbassare fortemente le concentrazioni dei pollini». In Ticino rimangono tuttavia alte le concentrazioni di graminacee, quercia, betulla e frassino.


Bambini e adulti
Inoltre, il dottor Ferrari conferma che c’è stato un incremento di pazienti che hanno riportato allergie negli ultimi anni. «Abbiamo due picchi. Sicuramente la parte dei bambini e adolescenti e poi abbiamo la parte dei cinquanta-settantenni che ritornano ad essere allergici o diventano allergici». Ciò potrebbe essere dovuto a una combinazione di fattori come la familiarità genetica, il clima, lo smog e l’ipotesi dell’igiene. Infatti oggi i bambini sono sempre più puliti e meno a contatto con lo sporco. «Questo li renderebbe più soggetti alle allergie. Negli anni ’70-’80 erano stati condotti alcuni studi per indagare quanto i bambini cresciuti in città fossero più soggetti alle allergie rispetto a quelli cresciuti in campagna, quindi più a contatto con gli animali e la natura. Risultò che i bambini di città erano più allergigici. Oggi non sappiamo se è ancora così perché non abbiamo studi recenti in merito».
I nuovi antistaminici
Esistono delle terapie di desensibilizzazione per ridurre i sintomi delle allergie «esse sono somministrabili con iniezioni sottocutanee o con pastiglie orosolubili: entrambe negli anni hanno mostrato ottima efficacia», spiega Ferrari. Per quanto riguarda il trattamento delle allergie stagionali, l’esperto consiglia ai pazienti di individuare i propri sintomi e se questi sono costanti e ricorrenti, di fare capo al medico curante o al farmacista. E se nonostante i rimedi di questi professionisti i sintomi non sono controllati, allora si consiglia di consultare l’allergologo. Inoltre, «suggerisco sempre di scegliere degli antistaminici di ultima generazione che non mettono stanchezza: anche io sono un allergico e ricordo ancora quando ero bambino e mi venivano prescritti degli antistaminici di vecchia generazione avevo sempre molto sonno e questo può essere invalidante!».