Salute

«Boom di padel, ma anche di infortuni»

Lo sport spopola in Ticino, ma attenti a muscoli e ginocchia: le raccomandazioni dello specialista
Marco Ortelli
17.03.2024 16:30

Chiquita, bola huevo, por tres, nevera, dejada, bandeja, vibora… Avete appena letto alcuni termini rigorosamente in spagnolo che fanno parte dell’ABC del giocatore di padel, la disciplina sportiva nata in Messico negli anni Sessanta e che negli ultimi cinque anni ha visto crescere anche alle nostre latitudini il numero di giocatori. Basti pensare ai diversi centri fioriti sul territorio da Biasca a Sementina, Savosa, Agno… «Ma stiamo assistendo non solo a un boom del padel, ma anche a quello degli infortuni». L’affermazione è di Franco Bidoglio, medico specializzato in ortopedia e traumatologia sportiva operativo al Centro dello Sport Ars Medica di Manno che prosegue: «L’80% degli atleti che vengono da noi con infortuni correlati al padel è composto da amatori e principianti con problematiche prevalentemente acute. La maggior parte delle persone che vedo è gente di mezza età e le lesioni più frequenti sono di tipo muscolare e traumatismi del ginocchio».

Fattori che predispongono alle lesioni

«Se è vero che nel gioco del padel ci sono fattori predisponenti all’infortunio che portano a stressare in maniera ripetitiva l’apparato muscolo-scheletrico, devo altresì rilevare la scarsa preparazione fisica che coinvolge un’ampia gamma di persone», osserva il medico dello sport e padelista praticante. Non solo. «A volte chi si improvvisa giocatore di padel si presenta sul campo con un’attrezzatura inadeguata, da racchette rigide che vanno ad accentuare l’impatto sul polso e quindi a perdere anche il controllo del gesto tecnico, a scarpe con più o meno aderenza al suolo che possono aumentare o ridurre il rischio di un evento traumatico. Pensiamo poi alle dimensioni del campo, assai più piccolo rispetto a quello del tennis, che porta ad avere numerosi e bruschi cambi di direzione associati a un uso intenso della racchetta». L’invito del medico sportivo. «Sì, le persone devono essere incitate a fare attività sportiva perché giova sia alla parte più organica - cardiovascolare, muscolo-scheletrica, respiratoria - sia alla mente, perché consente di alleggerire i pensieri - del lavoro, famigliari - in quanto momento di aggregazione». Tuttavia, ribadisce l’ortopedico e traumatologo, «è importante non iniziare un’attività sportiva da impreparati». Perché l’infortunistica legata al padel, può risultare davvero sconfortante, come andiamo a scoprire.

Alla «fiera» dei dolori

In termini di biomeccanica cosa succede? Spiega Franco Bidoglio. «Il gioco del padel prevede bruschi cambi di direzione, rotazioni, torsioni, iperestensioni e arresti che interrompono la catena cinetica del movimento - che tocca caviglie, ginocchia, anche, zona lombare fino agli arti superiori come polso e spalla -. Quando il trasferimento di energia non è ben coordinato la catena si interrompe determinando sollecitazioni importanti alle articolazioni e alle strutture miotendinee».

Nello specifico degli infortuni, questi si possono suddividere in due grandi gruppi. «I traumi acuti e quelli cronici da microtraumatismi ripetuti nel tempo, che coinvolgono le strutture articolari miotendinee degli arti superiori e inferiori, con gli arti superiori più suscettibili a traumatologia ripetuta nel tempo e gli arti inferiori prevalentemente toccati da lesioni acute».

Tra le lesioni acute, l’ortopedico e traumoatologo sportivo evidenzia «la distorsione alla caviglia con sofferenza legamentosa, traumi distorsivi a livello del ginocchio, lesioni legamentose come il crociato anteriore e il collaterale mediale e lesioni meniscali». Se ciò non bastasse, si aggiungano «lesioni muscolari, coscia e tricipite surale (polpaccio) fino alla possibile complicanza data da una lesione al tendine d’Achille». Passando agli arti superiori in cui prevalgono lesioni croniche, troviamo «borsiti per le spalle o tendinopatie della cuffia dei rotatori, per il gomito l’epicondilite (gomito del tennista) e l’epitrocleite (gomito del golfista), l’avambraccio e la tendinopatia degli estensori e dei flessori del carpo, il polso con le sofferenze del complesso della fibrocartilagine triangolare dovute alla biomeccanica del colpo, piatto o in backspin con rotazioni che sollecitano ripetutamente le strutture…».

In conclusione, un’espressione in spagnolo che dopo questa rassegna di lesioni pare raccomandabile: «Adelante... Padelista, con juicio».

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