Borse indispensabili a garantire il futuro

Il reciproco amore fra chi apprende e chi insegna è il primo e più importante gradino verso la conoscenza», a dirlo era, tanto tempo fa, Erasmo da Rottherdam, quando chi poteva accedere alla formazione scolastica era un vero e proprio privilegiato. Ma oggi, nel «secolo dei laureati», cosa accade quando l’università costa cara e non tutti posso permettersi di accedervi?
Fortunatamente sempre più spesso a correre in aiuto di studenti e famiglie ci sono le borse di studio. I criteri variano, certamente, dal merito al reddito, al domicilio, ma permettono di tirare un bel respiro di sollievo. E a testimoniarne l’importanza sono i numeri - tutti ticinesi - di quest’anno scolastico 22-23 riferiti da Piero Locarnini, capoufficio dell’Ufficio degli aiuti allo studio del DECS (Dipartimento educazione cultura e sport). «Il Cantone ha erogato per le formazioni universitarie - solo durante il corrente anno scolastico - 1’353 aiuti allo studio, per un totale di 13’534’071 -.». Si tratta di un aiuto economico riservato agli studenti universitari, e agli assegnisti di ricerca, ma anche agli studenti neolaureati e, alcune volte, anche agli studenti delle scuole superiori, che spesso ha cambiato le prospettive professionali di molti giovani, sgravando tante famiglie da oneri insostenibili.
Tra università, enti e fondazioni
Le borse di studio possono essere stanziate dalla stessa università, dalle fondazioni, dal Cantone, ma anche dalla Confederazione. Fortunatamente è possibile accedere online a qualsivoglia formulario di richiesta, oltre che avere la possibilità di scaricare precisissimi opuscoli informativi. «Tuttavia l’informazione online non basta, è importante parlarne sempre di più», assicura Locarnini del DECS.
I numeri ticinesi di quest’anno sono impressionanti anche per quanto riguarda l’Università della Svizzera Italiana (USI): 400 borse di studio e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI): 51 borse di studio. «Solo la Fondazione per le Facoltà di Lugano dell’USI, attiva dal 2003-04, mette a disposizione annualmente circa CHF 750’000», spiega il prorettore vicario dell’USI Lorenzo Cantoni, che precisa: «Accanto alle borse di studio cantonali, a favore dell’USI operano varie fondazioni e associazioni private che si preoccupano di garantire sufficienti fonti di finanziamento anche a studenti stranieri meritevoli». L’USI non possiede dati precisi rispetto a quanti ricevono una borsa dal Cantone o da altri cantoni, o eventualmente da altri enti svizzeri o stranieri. Tuttavia, precisa Cantoni, «di norma chiediamo che non vi sia cumulo di borse: questa è una ragione per cui molti enti donatori esterni si appoggiano a noi nella raccolta e valutazione dei dossier, così da assicurare una valutazione omogenea e corretta, ciò ha permesso l’assegnazione di aiuti per un totale di 1’547’700 -. per quello che sappiamo».
Il sostegno per i giovani
Nell’anno accademico 2022/2023, «53 studenti e studentesse della SUPSI hanno beneficiato del Fondo sostegno studenti SUPSI e altre borse di studio e fondi di altri enti e fondazioni per un importo totale di oltre 200’000.-», precisa Daniela Villi-Piezzi, direttrice formazione di base SUPSI. Tuttavia, tiene a precisare, «questi dati non includono le scuole affiliate dell’Accademia Teatro Dimitri e della Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana». Inoltre, anche in questo caso, non è possibile fare controlli incrociati per verificare che gli aiuti non si sommino tra loro, «questi dati - precisa Villi-Piezzi -, si riferiscono unicamente a quelle fondazioni che fanno riferimento alla SUPSI affinché sia il tramite per l’erogazione o la selezione dei beneficiari. Non è inclusa una lunga lista di fondazioni o fondi cantonali/federali presso i quali ogni anno diversi studenti concorrono direttamente».
Merito e reddito
I criteri di attribuzione delle borse di studio variano normalmente a seconda dell’ente donatore, tuttavia «di norma i due principali sono il merito e la situazione economica - spiega Lorenzo Cantoni, che tiene particolarmente a ribadire l’importanza «per le studentesse e gli studenti di poter contare su questi sostegni: come USI siamo molto grati a tutte le fondazioni e enti che li supportano».
In Ticino, spiega Piero Locarnini del DECS, «la volontà di favorire l’accesso tramite gli aiuti allo studio alla formazione scolastica e professionale postobbligatoria, nonché al perfezionamento e alla riqualificazione professionali, è ancorata nella Legge sugli aiuti allo studio (LASt) adottata nel 2015 - precisa Locarnini che osserva: «Da quest’anno vi è anche una grande novità. Si tratta del nuovo assegno di formazione specifico per consentire la frequenza scolastica nelle scuole ticinesi di grado terziario del settore sociale e sanitario, ma anche la possibilità di coprire parte dei costi di alloggio per gli allievi che partecipano ad uno scambio individuale di allievi tra Cantoni per l’apprendimento del tedesco o del francese organizzato dal Servizio mobilità e scambi».