L'inchiesta

C'è da spostare una macchina

Un giorno in un posteggio pubblico può costare da 10 a 200 franchi – Il Ticino è caro, sì, ma neanche troppo
© CdT / Chiara Zocchetti
Andrea Stern
Andrea Stern
30.06.2024 06:00

Centosettantuno franchi per dieci ore. Il parcheggio sotterraneo del centro commerciale Eaux-Vives a Ginevra è molto probabilmente il più caro della Svizzera. «Oltretutto è scomodo e stretto», commenta Giuseppe Pini, direttore dell’Osservatorio della mobilità dell’Università di Ginevra.

Per fortuna che ci sono alternative. Anche a pochi metri di distanza. A dimostrazione che nei centri urbani parcheggiare a buon mercato è un’arte. Ci vogliono preparazione e anche un pizzico di fortuna. «Non lontano da quel parcheggio ci sono un altro autosilo più economico e una zona blu, dove quindi si può sostare gratuitamente - aggiunge Pini -. La scelta del centro commerciale di applicare simili tariffe è legata all’esigenza di disincentivare il posteggio a lunga durata, in modo da favorire il ricambio tra i clienti».

Prezzi in crescendo

Difatti al centro commerciale Eaux-Vives i primi 90 minuti costano soltanto un franco. Ma poi ogni quarto d’ora supplementare viene fatturato 5 franchi, ciò che fa velocemente lievitare la bolletta. «È lo stesso principio che viene applicato in parecchi centri urbani, seppur in maniera meno estrema», osserva Pini.

Per esempio, l’autosilo Cervia di Bellinzona costa 2 franchi la prima ora, 2,20 la seconda ora, 3 franchi la terza ora. Un crescendo volto a incoraggiare le soste veloci.Chi avesse bisogno di restare in centro più a lungo può sempre lasciare la propria automobile in un Park&Ride e affidarsi ai mezzi pubblici.

Allo stesso modo, negli autosili luganesi la prima mezz’ora è gratuita. Poi, fino a tre ore di sosta, si pagano 2 franchi l’ora.Infine, dalle tre ore in su, la tariffa raddoppia a 4 franchi l’ora. In questo modo chi dovesse occupare un posteggio per l’intera giornata, dalle sette del mattino alle sette di sera, arriverebbe a spendere 42 franchi, appena meno del tetto massimo giornaliero che è di 43 franchi.

Favorire il trasporto pubblico

«Ma chi lascia la propria vettura tutto il giorno all’autosilo? - si chiede Chiara Lepori Abächerli, vicepresidente dell’Associazione traffico e ambiente (ATA) -. Gli unici potrebbero essere i pendolari, ma visto che in città c’è abbondanza di posteggi privati, immagino che costoro non facciano fatica a trovare uno stallo da affittare mensilmente».

A giudizio dell’ATA, il problema non sono tanto i prezzi ma quella che viene considerata una sovrabbondanza di parcheggi in città. «Per le soste di breve durata, il posteggio resta più economico del biglietto del bus - osserva Lepori Abächerli -. Questo chiaramente non favorisce il passaggio dal trasporto privato a quello pubblico. D’altra parte ci sono anche troppi posteggi, tra privati e pubblici. A parte magari il sabato pomeriggio o in occasione di certi eventi, gli autosili cittadini non sono mai tutti occupati.Tanto che lo stesso vicesindaco Roberto Badaracco ha dichiarato pubblicamente che l’autosilo Balestra non rende».

Capacità sufficiente a Lugano

Chiamato in causa, Baradacco preferisce non entrare nel merito delle sue passate esternazioni ma cedere la parola al collega Filippo Lombardi, capodicastero sviluppo territoriale, il quale conferma che effettivamente negli anni è in parte diminuita l’utenza negli autosili cittadini, con l’eccezione di quello in Via Motta che resta di frequente tutto esaurito.

«A livello generale c’è stato un leggero calo degli introiti dagli autosili - afferma Lombardi -. Se vediamo la massa di gente che si riversa in città con il TILO, il trenino Lugano-Ponte Tresa o i bus cittadini, è verosimile che ci siano un po’ meno persone che usano gli autosili, anche se non credo si possa dire che sono semivuoti. Dipende dai giorni e dai momenti.A volte bisogna girare parecchio per trovare un posteggio, specie quando si combinano esigenze legate a lavoro, acquisti ed eventi».

In tempi normali tuttavia non è così difficile trovare un posto dove lasciare la propria automobile a Lugano. «Infatti non prevediamo di costruire altri autosili perché riteniamo che l’attuale capacità sia sufficiente», afferma Filippo Lombardi, che avrebbe voluto anche frenare la creazione di nuovi posteggi privati ma si è scontrato con il rifiuto del Consiglio comunale. «In alcuni quartieri il fabbisogno è coperto - spiega -, per cui avremmo voluto facilitare l’esenzione dall’obbligo di realizzare posteggi nelle nuove costruzioni. Ma qui il discorso diventa subito politico, c’è chi insorge appena sente parlare di riduzione dei posteggi».

Ciò che non sarebbe stato. Mentre è prevista effettivamente una riduzione degli stalli alPark&Ride delle Fornaci. «L’utilizzo di questi parcheggi non è più tornato ai livelli pre-pandemia - spiega Lombardi -. Oggi sono semivuoti, tanto è vero che vogliamo usare una parte del Park&Ride come area di sosta per i bus turistici».

A livello di tariffe, la collega Karin Valenzano, capodicastero sicurezza e spazi urbani, è tornata in settimana a difendere il sistema adottato a Lugano ribadendo su Tio che «gli autosili non sono pensati per soste prolungate».

Rendono più degli appartamenti

In effetti se nelle zone periferiche è ancora possibile trovare posteggi totalmente gratuiti, nei centri urbani lasciare la propria auto si rivela spesso e volentieri un salasso. Dieci ore al centralissimo Metro Parking di Berna costano 44 franchi, allo Storchen di Basilea 40 franchi, al Poya Centre di Friborgo 52 franchi, al Parking St. François di Losanna 39 franchi, alla Globus di Zurigo addirittura 67 franchi. In tutti i casi più che a Lugano e negli altri centri urbani ticinesi.

Ma anche guardando oltre frontiera, non sempre il paragone finisce a svantaggio della cara Svizzera. In certi autosili più centrali di Milano dieci ore possono raggiungere anche i 60 euro, un po’ come a Zurigo e in fin dei conti in tutte le principali città europee.

Mister Prezzi, nella sua ultima analisi sui parcheggi, risalente al 2022, ha invitato le autorità cittadine a non tirare troppo la corda. «Tariffe eccessive possono anche avere risvolti indesiderati, quali un netto rialzo del prezzo d’affitto dei parcheggi privati e un conseguente notevole incremento del valore di suolo e terreni privati», scriveva Stefan Meierhans.

Già oggi un posteggio standard di 12 metri quadrati, che permette di incassare ipoteticamente 30 franchi al giorno, finisce per rendere a parità di superficie«anche quattro volte più che un appartamento». Il rischio può quindi essere quello di falsare il mercato immobiliare.

«E non si dimentichi che noi automobilisti siamo un po’ come delle anguille - conclude Giuseppe Pini -. Se ci stringono troppo, scappiamo da un’altra parte».

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