Chi paga il seno della maestra?
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Da una parte c’è una giovane ticinese, di professione docente. Dall’altra parte c’è la sua cassa malati. Oggetto del contendere è un intervento di chirurgia plastica cui la donna si è sottoposta per correggere una malformazione mammaria, costato quasi 15.000 franchi. La giovane sostiene che l’intervento fosse indispensabile perché quella malformazione le causava disagio psichico, la cassa malati invece ritiene che un difetto fisico non sia di per sé una malattia e si rifiuta quindi di rimborsare i costi.
La vertenza si trascina davanti al Tribunale cantonale delle assicurazioni. Chi deve pagare quella fattura? I giudici sentono vari esperti e ribadiscono che effettivamente le casse malati non sono tenute a rimborsare gli interventi volti a migliorare il proprio aspetto o correggere difetti puramente estetici. Ma gli stessi giudici osservano che se il difetto è causa di disturbi psichici, allora si entra nel campo della malattia e quindi la cassa malati deve coprire i costi. Com’è il caso per questa mastoplastica, dato che una psichiatra ha stabilito che la fonte delle sofferenze della giovane fosse appunto la malformazione mammaria.
«La giurisprudenza è chiara»
Questa recente sentenza non permette di capire se ora la donna stia meglio. Si spera di sì. Questa e altre sentenze permettono però di addentrarsi nei meandri di una questione che attanaglia sempre più spesso gli assicuratori malattia: quali interventi estetici vanno rimborsati e quali no?
«L'assunzione dei costi è formalmente regolata dalla LAMal e dalle sue relative ordinanze - premette Ivo Giudicetti, portavoce di prio.swiss, la nuova associazione mantello degli assicuratori malattia -. I costi per correzioni di difetti puramente estetici non sono coperti. Ciò vale anche in caso di disturbi psichici. La sofferenza psichica riferita a un’anomalia estetica soggettivamente percepita non è sempre considerata un valore patologico sufficiente, il che significa che non vi è un obbligo per l’assicuratore malattia di coprire le prestazioni di ogni intervento estetico».
Ogni caso viene valutato da un medico di fiducia della cassa malati sulla base delle indicazioni fornite dai medici curanti e della giurisprudenza. «Dietro a un difetto estetico percepito soggettivamente o a un altro problema somatico può esserci anche una malattia psichiatrica causale che richiede un trattamento psicologico-psichiatrico - osserva Giudicetti -. Una sovrapposizione di condizioni psichiche e somatiche al difetto estetico può rendere una valutazione più complessa e richiedere una perizia psichiatrica in aggiunta alla valutazione del medico di fiducia».
Forte crescita degli interventi
Insomma, non per forza il disagio psichico può essere risolto col bisturi. Fatto sta che, disagio o non disagio, il bisturi entra in azione sempre più spesso, sebbene nessuno sappia dire con precisione quanto. Prio.swiss afferma di non disporre di statistiche esaustive sulla chirurgia estetica in Svizzera.Neanche l’Ordine dei medici del canton Ticino (OMCT) e Swiss Plastic Surgery, la società svizzera di chirurgia plastica, sono in grado di quantificare gli interventi effettuati nel nostro Paese. Si possono solo elabarare delle stime in base all’indagine dell’ISAPS, l’unico studio scientifico internazionale sulle procedure eseguite dai chirurghi plastici.
Nel 2023, ultimo anno disponibile, le procedure a livello mondiale sono state quasi 35 milioni, in aumento del 3,4% rispetto all’anno precedente e addirittura del 40% rispetto al 2019. La mecca del bisturi è il Brasile, ma anche paesi come Francia, Germania, Italia e persino l’Iran e ilVenezuela hanno tutti registrato interventi chirurgici nell’ordine delle centinaia di migliaia. In Svizzera, facendo le dovute proporzioni, si possono stimare fra 30 e 40.000 interventi all’anno. Quanti di questi siano rimborsati dalle casse malati, resta un mistero.
Costi anche dopo l’intervento
Un intervento estetico può facilmente raggiungere e superare i 10.000 franchi. Ancora più caro è rimediare a eventuali complicazioni. L’Ospedale universitario di Zurigo ha calcolato che il trattamento di 228 pazienti che hanno subito complicazioni a seguito di interventi estetici, perlopiù effettuati all’estero, è costato quasi 720.000 franchi. E queste cure hanno dovuto tutte essere rimborsati dalle casse malati, visto che non si trattava più di questioni estetiche bensì di salute.
«L’obbligo di pagare le prestazioni, anche per gli interventi di chirurgia estetica e plastica, richiede un valore di malattia riconosciuto - ribadisce il portavoce di prio.swiss -. Per malattia si intende generalmente qualsiasi danno alla salute fisica, mentale o psichica che non sia conseguenza di un infortunio e che richieda un esame o un trattamento medico o che comporti un’incapacità lavorativa».