Il festival

Cosa è successo al Pardo, dalla A alla Z

Dal fotomontaggio di Annie Leibovitz alle zanzare: l'alfabeto di un'edizione da incorniciare
© JEAN-CHRISTOPHE BOTT
Prisca Dindo
17.08.2024 23:00

A come Annie Leibovitz

È una delle creatrici di immagini più acclamate del nostro tempo, eppure qualcosa con l’immagine ufficiale di Locarno è andato storto. Quel maestoso leopardo sovrapposto a una foto del lago piuttosto anonima è piaciuta quasi a nessuno. Salvo alla neo presidente del festival Maja Hoffmann, amica dell’artista statunitense. «L’unicità della sua bellezza e della sua fragilità lo rendono un simbolo perfetto per i nostri tempi», ha dichiarato. Ok, prendiamo nota.

B come brividi

Domenica scorsa, dopo tre ore di film, gli spettatori della Piazza Grande si sono alzati tutti in piedi per tributare con un lunghissimo applauso il regista iraniano Mohammad Rasoulof. Il suo «The Seed of the Sacred Fig» ha colpito al cuore i festivalieri. Una scena da brividi.

C come coltellini celebrativi

Per la prima volta, dopo trentun anni, non hanno più nulla a che vedere con il poster ufficiale. «Visto che non potevamo adattare l’immagine ufficiale, abbiamo fatto di necessità virtù», hanno spiegato al CdT i titolari della storica coltelleria che li produce.

D come date del festival

L’ipotesi di cambiarle ventilata dalla presidente Hoffmann pochi giorni prima dell’inizio del festival aveva scatenato un putiferio. Poi, con l’avvio della kermesse, è calato il silenzio. Tuttavia, si tratta soltanto di una tregua: la questione tornerà quasi sicuramente d’attualità con il prossimo CdA del festival.

E come estate

Particolarmente rovente. Gli esperti di Meteo Svizzera dicono che a Locarno Monti il record per giornate consecutive con media sopra 25 gradi resta quello del 2003. Tuttavia questi giorni di canicola hanno messo a dura prova i festivalieri.

F come FEVI

La palazzina colpita un anno fa dal maltempo. «Lo schermo di Piazza Grande è il più bello del mondo - ha dichiarato il sindaco di Locarno Nicola Pini - ma vorrei fare anche un accenno a un altro grande schermo, quello del Palexpo FEVI. Perché un anno fa una grandinata lo ha devastato e la città di Locarno si è impegnata per fare in modo che oggi fosse di nuovo pronto. E pronto lo è». Chapeau alla città.

G come gaffe

In occasione della cerimonia d’apertura, la neo consigliera federale Baume Schneider è stata presentata al numeroso pubblico accorso alla Magistrale con il nome sbagliato: Eveline al posto di Elisabeth. La ministra ha reagito con grande fair play. Nulla di grave.

H come Hollywood

Se n’è vista poca a Locarno. In compenso in piazza Grande è approdata Bollywood. Migliaia di fan di Shah Rukh Khan, il divo indiano omaggiato con il Pardo alla Carriera Ascona-Locarno Turismo, hanno invaso la città. «È come se in Ticino fossero arrivati Leonardo Di Caprio e Brad Pitt insieme» - hanno spiegato due signore al CdT. Capito?

I come Instagram

D’accordo, quest’anno il film festival ha abbandonato l’app puntando sul sito web e molti non hanno apprezzato la scelta. Tuttavia, per chi avesse voluto avere un’infarinatura su quanto stava succedendo a Locarno, poteva sempre seguire il profilo Instagram del Pardo. Molto ben curato. Complimenti.

L come leopardo

È il simbolo del festival. Fu il compianto presidente del Locarno festival Raimondo Rezzonico a chiedere nel 1968 all’artista Remo Rossi di inventare un nuovo simbolo. Lo scultore prese spunto dallo stemma della città. Tuttavia, invece di un leone scolpì un leopardo, seguendo forse ciò che si diceva allora in città: che quello incastonato nello stemma non fosse il re della foresta, ma un leopardo.

M come Maja Hoffmann

Era la più attesa a Locarno. Tanto più che le conferenze stampa della neo presidente del film festival registrate fuori dal Ticino avevano fatto storcere il naso a molti. Alcuni si chiedevano addirittura se la fondatrice della Fondazione LUMA avrebbe mai messo piede a Locarno. Invece è arrivata e come ha iniziato a parlare ha conquistato tutti. L’emozione che traspariva dai suoi brevi interventi ha spazzato via i dubbi anche dei più scettici. Speriamo solo che anche Locarno abbia conquistato lei.

N come notti

Quelle stellate di Locarno sono state un incanto. Uno spettacolo nello spettacolo.

O come organizzazione

Con la fine dell’era di Marco Solari alla presidenza, il film festival sta vivendo molti cambiamenti interni, che vanno al di là della nomina di Maja Hoffmann. A partire dal CdA, molto più snello. Staremo a vedere se quel delicato equilibrio finora così ben garantito dall’ex presidente verrà mantenuto.

P come presenza

Quest’anno ci sono molte donne dietro la cinepresa. Un buon segno, perché, come ha detto la grande Stacey Sher, premiata con il Raimondo Rezzonico Award, «più Greta Gerwig, Sofia Coppola, Kathryn Bigelow e Celine Song abbiamo, più bambine penseranno: quello è un lavoro che potrei fare!».

Q come Qatar

Al Festival era presente Mohammed Jaham Al Kuwari, ambasciatore del Qatar in Svizzera. Il segno di nuove, possibili collaborazioni che darebbero al Pardo una dimensione ancora più internazionale. Tenendo presente che il Doha Film Institute già collabora con Locarno. E tenendo altresì presente, come è stato fatto notare sul CdT, che pesa il tema dei diritti.

R come retrospettiva

Il Festival di Locarno ha dedicato una retrospettiva al centenario della Columbia Pictures. L’iniziativa non a caso è stata titolata «The Lady with the Torch» (ovvero la signora con la torcia), come il celebre simbolo animato della casa di produzione e distribuzione televisiva e cinematografica statunitense, nata appunto nel 1924 a Los Angeles. In cartellone 44 pellicole, compresi grandi classici e opere meno note. Il tutto in collaborazione con la Cinémathèque suisse.

S come Sandy Altermatt

Buona la prima. Anzi, buona la seconda, visto che la nuova conduttrice ufficiale del film festival era già salita su quel palco tanti anni fa. Brava, simpatica, profonda conoscitrice delle lingue. Sandy Altermatt è promossa a pieni voti.

T come trattato

Quello di Locarno venne firmato nel 1925. Lo storico accordo contribuì a un breve periodo di distensione tra le nazioni europee dopo la Prima Guerra Mondiale. I festeggiamenti per il centesimo anniversario si svolgeranno l’anno prossimo e il film festival di Locarno giocherà un ruolo importante.

U come Ucraina

Il consigliere federale e capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Ignazio Cassis e il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani hanno approfittato del festival per firmare una dichiarazione congiunta sul Paese invaso da Putin. I due capi delle diplomazie si sono impegnati a creare le migliori condizioni possibili per un nuovo vertice sulla pace «che veda anche la partecipazione della Russia».

V come ventaglio

Il ventaglio è stato il gadget più gettonato della settantasettesima edizione del film festival. Unica arma di difesa contro l’aria stagnante. E un caldo a tratti davvero insopportabile, in particolare nel pomeriggio.

Z come zanzare

Malgrado il clima tropicale se ne sono viste poche in città. I casi sono due: o la lotta contro questi micidiali insetti portata avanti dalle autorità funziona, oppure la zanzara tigre è allergica al Pardo.

In questo articolo: