«Cosa mi ha riportata in Ticino? Il clima»
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«Il mio ritorno in Ticino? È stato un colpo di fortuna. Mi sono ritrovata al posto giusto nel momento giusto», confida Lisa Moser riconoscendo come, in cuor suo, abbia da sempre accarezzato l’idea di rientrare a casa. La giovane, nata a Locarno nel 1998, ammette che «ai tempi del liceo non avevo un’idea precisa su dove vivere e lavorare una volta terminati gli studi». Un’idea però, sulla via da seguire, già l’aveva: voleva svolgere la professione della sua vita in un posto dove si fosse sentita a casa e vicina ai suoi impegni del tempo libero. Perciò quando il Cantone dove è nata e dove abitano i suoi cari gli presentò un’occasione, la colse al volo. «Avrei potuto optare per la Svizzera interna; qui però non devo ripartire da zero nella ricerca degli amici. Poi neppure a farlo apposta, dal Ticino ricevetti un’opportunità di lavoro davvero allettante».
Dopo aver svolto uno stage nel gruppo che si occupa dei radar meteorologici, dallo scorso anno Lisa Moser è meteorologa presso l’Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera a Locarno-Monti. Attualmente sta completando la formazione pratica interna, per poi dedicarsi alle previsioni del tempo.
Una piccola scienziata
Asilo a Locarno, poi «con la famiglia ci siamo trasferiti a Bellinzona, dove ho frequentato scuole elementari, Medie e Liceo». Quando a diciannove anni comunica alla famiglia la sua volontà di intraprendere gli studi nel campo scientifico, nessuno si sorprende: tutti a casa sanno che Lisa ha il pallino per la scienza. «Ho passato la mia infanzia a farmi mille domande sul funzionamento del Pianeta e a far buchi in giardino in cerca del centro della Terra. Prendevo paletta e rastrello e mi mettevo al lavoro insieme al mio gruppo di amichetti e amichette di allora. La cosa da ridere è che a distanza di anni ho rincontrato una di quelle bambine: era al Poli di Zurigo e pure lei aveva scelto scienze della Terra, proprio come me!».
La scelta accademica
È grazie alla giornata di porte aperte che ogni anno gli atenei zurighesi organizzano per i futuri studenti, che Lisa scopre il Dipartimento di Scienze della Terra e dei Pianeti dell’ETH, il Politecnico federale di Zurigo. «Da sempre volevo iscrivermi all’ETH e quando scoprii che c’era una facoltà che permetteva di studiare tutto ciò che ruota attorno alla Terra, feci la mia scelta. Quella era la mia strada!».
Teoria, ma anche preziosa pratica
Gli studi al Politecnico sono appassionanti. Nei primi due anni di Bachelor segue i corsi obbligatori, incentrati sulla geologia. «Oltre ai corsi teorici ho avuto l’opportunità di fare molte escursioni - «Feldkurse» - per constatare nella pratica ciò che studiavo al Poli, e questo mi è piaciuto molto». Nel secondo anno assiste ai corsi sull’atmosfera e il clima: «è proprio in occasione degli esami del quarto semestre che ho capito che i temi legati all’atmosfera e al clima mi appassionavano». Quando al terzo anno di bachelor bisognava scegliere una specializzazione, Lisa non esita e punta su «Clima e Acqua».
Dopo il Bachelor c’è il Master. Lisa si specializza in Scienze dell’Atmosfera e del Clima, approfondendo i temi riguardanti la fisica dell’atmosfera e la meteorologia. «Per mantenere un contatto con la parte di «studio all’aria aperta» che mi era molto piaciuta durante il bachelor, ho seguito anche diversi corsi di glaciologia».
L’ostacolo «schwyzerdütsch»
Mentre gli studi proseguono spediti, ogni venerdì Lisa sale sul treno e rientra in Ticino per il week end «essendo attiva negli scout, tornavo sempre a casa perché era un’attività che mi piaceva; in più ne approfittavo per incontrare gli amici del liceo, ormai sparsi per le diverse università della Svizzera e di ritorno pure loro nei week end in Ticino».
Studiare a Zurigo pone sicuramente una sfida a livello linguistico «le lezioni erano ovviamente in tedesco, ma la difficoltà maggiore l’ho incontrata al di fuori delle lezioni: molti compagni parlavano lo «schwyzerdütsch» e soprattutto all’inizio pochi di noi lo comprendevano. Per fortuna noi ticinesi eravamo in diversi e ci aiutavamo a vicenda».
Posto giusto nel momento giusto
Poi giunge il momento del lavoro di Master: a Lisa piacerebbe svolgerlo a MeteoSvizzera, sui radar meteorologici. «Scoprii che la sezione che si occupa dei radar meteo si trova proprio a Locarno-Monti, perciò bussai alla loro porta e mi risposero di sì». La giovane completa così i suoi studi di master e coglie al volo l’opportunità di poter continuare a lavorare con gli esperti della sezione ticinese di MeteoSvizzera come praticante universitaria, una possibilità offerta ai neolaureati dagli uffici dell’Amministrazione federale.
«Durante lo stage iniziai a guardarmi in giro. Proprio in quel momento a Locarno Monti si aprì una posizione come meteorologa. Era il mio lavoro ideale, perché combinava ciò che avevo studiato con un interesse personale: la divulgazione scientifica legata in particolare al cambiamento climatico. Provai a candidarmi e mi assunsero! Ecco perché dico sempre che mi sono ritrovata al posto giusto nel momento giusto».
«Cervelli in fuga? Non credo»
Lisa torna definitivamente in Ticino, ma tanti suoi amici laureatisi insieme a lei sono rimasti Oltralpe. Non vogliono rientrare, almeno per ora. «Secondo me è sbagliato parlare di cervelli in fuga. Non è che chi si laurea scappa dal nostro Cantone. Si tratta soprattutto di un problema di dimensioni: il Ticino è piccolo, quindi l’offerta di lavoro è quello che è. Senza contare le manifestazioni culturali che città come Berna o Zurigo garantiscono: in Ticino l’offerta di attività sociali e di svago è un po’ più ristretta; un aspetto che va ad aggiungersi alle ragioni per cui diversi amici ed ex compagni preferiscono rimanere Oltralpe».