Trasporti

Dal Ticino a Malpensa in furgoncino

Ecco perché nessuno chiede l'autorizzazione federale per usare i bus: «Gli affari vanno benissimo già così»
© CdT/Chiara Zocchetti
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
14.01.2024 06:00

Davide Taddei non tornerebbe più indietro. Anche se è stato il primo in Ticino a introdurre i bus per Malpensa. Non tornerebbe più indietro non solo perché con la sua nuova azienda è in Bulgaria, «la nuova Svizzera», afferma. «Qui è tutto bellissimo. Un giorno o l’altro lo scopriranno tutti». Ma perché il santo non vale più la candela. Il servizio, dice, oggi sta in piedi con taxi e veicoli speciali. Che continuano a fare la spola tra il Ticino e lo scalo aeroportuale lombardo. Senza bisogno di licenze speciali. E in particolare della concessione del Dipartimento federale dei trasporti (DATEC). Che era stata abolita a inizio 2020 dopo l’entrata in esercizio del collegamento ferroviario a cadenza oraria. Ma che oggi sulla carta è di nuovo disponibile per le aziende che fossero interessate. Come ha fatto notare il Consiglio federale rispondendo a un atto parlamentare del consigliere nazionale della Lega dei ticinesi, Lorenzo Quadri.

La nuova frontiera dei collegamenti su gomma da e per Malpensa è perciò già realtà. E fa rima con trasporti-navetta personalizzati. E molto più piccoli. Giacché oltre gli otto posti occorre appunto ottenere la concessione del DATEC. Tolta (e oggi rimessa) la possibilità di farsi trasportare su grandi bus di linea, la clientela si è insomma adattata a nuovi modelli offerti dalle compagnie. Senza treno che tenga. Anche perché, chiarisce un altro operatore, Mauro Migliaccio della Taxi Pro, la ferrovia nel frattempo ha perso terreno. «Ho perso il conto delle persone che mi chiamano da Stabio perché sono rimaste bloccate da ritardi, scioperi e cancellazioni dei convogli. E dirò di più: la gente non si sente neppure sicura di viaggiare. Soprattutto di notte».

Sarà anche per quello che l’anno scorso sono state «4 mila le persone che hanno scelto i nostri veicoli», fa notare Wolfang Valentin, proprietario della Buxsi, che per 40 franchi offre il trasporto fino a Malpensa con partenze dal Luganese e dal Mendrisiotto. «E quest’anno speriamo di raddoppiare», sottolinea, fiducioso, guardando al secondo anno di attività della sua azienda. Tanto più che anche lui è testimone della crescente sfiducia nei confronti del treno da parte di chi de ve prendere un volo dalla Lombardia.

Un servizio da cinque stelle

E così, mentre la concessione per i bus di linea è di nuovo disponibile, ma non attira più nessuno, le strade continuano a essere percorse da famiglie, uomini d’affari e vacanzieri che approfittano dello scalo lombardo per decollare verso mete da sogno. «Oggi non avrebbe più senso mettere delle fermate come un tempo - continua Valentin - oggi grazie alle prenotazioni su internet è tutto molto più comodo e veloce». Anche perché quasi tutti gli operatori arrivano fin sull’uscio di casa dei clienti, li trasportano e li vanno a riprendere, senza scappare in caso di ritardi del volo. Un servizio quasi di prima classe. Che si paga. «La nostra non è infatti una concorrrenza al treno - rende noto Taddei, che dalla Bulgaria riesce a gestire il servizio garantito in Ticino - chi vuole viaggiare a basso costo sceglie la rotaia e i suoi orari. Noi ci siamo sempre, 24 ore su 24». E ovviamente il prezzo sale. Visto che la Luxury Bus, questo è il nome della nuova azienda di Taddei, offre il trasporto pagando dai 150 franchi in su.

Non un prezzo fuori mercato, in realtà. Perché la Giosy Tour, l’ultima compagnia ad aver tolto i bus di linea, dopo l’abolizione della concessione del DATEC, ha navette che partano dai 100 franchi per tratta. «Le partenze dal Bellinzonese costano 110 franchi, quelle dal Locarnese, 150, mentre da Lugano si spendono appunto 100 franchi», specifica una delle impiegate della compagnia, Cassia Lima. Viaggiare di notte, dalle 22 alle 5, costa invece 150 franchi da qualunque luogo si parta.

L’alternativa economica e il treno

Prezzi da cinque stelle, insomma. Per chi non si accontenta. O per chi, per mille ragioni, vuole viaggiare comodo e senza assilli. Soprattutto quando di mezzo c’è una vacanza. Anche se l’alternativa più economica, sempre su gomma, non manca. Anche se richiede dei piccoli sforzi. Risponde al nome di Flixbus. Quindi prezzi accessibili. Ma orari e luoghi di partenza e di arrivo non proprio centrali. Visto che da Lugano occorre partire da viale Ciani (zona Cornaredo) e non si arriva all’aeroporto, ma ad alcuni chilometri di distanza. Questo è il prezzo da pagare (in tutti i sensi) se si vogliono spendere al massimo 15 franchi di biglietto e non si vuole salire in carrozza.

Un viaggio, quello su rotaia, che da Lugano in genere dura due ore. Più o meno il doppio rispetto alla strada. Ma è dotato di collegamenti ogni 60 minuti dalle 4.30 all’1.00 con fermate in tutte le stazioni del traffico regionale lungo la tratta, quindi Biasca, Bellinzona, Lugano, Varese e Malpensa passando da Mendrisio. Sarà anche per questo che, checché se ne dica, il servizio su rotaia continua a piacere, così come ha rilevato lo scorso maggio TILO, specificando che il numero di passeggeri che ha raggiunto lo scalo aeroportuale in treno è raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2022. In soldoni si parla di una media di oltre 2 mila passeggeri al giorno in arrivo e in partenza da Malpensa.

Oggi è improponibile ritornare a mettere i bus per Malpensa: a parte l’iter burocratico, che non è per nulla scontato, non c’è neppure lo spazio dove posare le fermate
Mauro Migliaccio, Taxi Pro

Sono tutti felici

Da quando non ci sono più gli autobus di linea le compagnie che continuano a garantire il servizio su gomma insomma convivono senza pestarsi i piedi. Almeno fino a oggi. Segno che il mercato c’è. E soddisfa tutti. Ecco perché nessuno sente il bisogno di chiedere la concessione al DATEC. Che viene concessa dopo un attento esame del dossier. E dopo aver interpellato il Canton Ticino, le Ferrovie federali svizzere (FFS) e anche le autorità italiane. Non un percorso semplice e senza ostacoli, insomma. «Oggi è improponibile ritornare a mettere i bus per Malpensa - fa sapere una volta di più Migliaccio - a parte l’iter burocratico, che non è per nulla scontato, non c’è neppure lo spazio dove posare le fermate».

La tipologia di clienti

Oggi chi opera nel settore pare inoltre avere la propria categoria di clienti. Che non sono appunto tutti uguali. Migliaccio, che fa tutti gli aeroporti lombardi (Malpensa a partire dai 120 franchi, Linate 140, Bergamo 170 ) e anche Zurigo-Kloten (400 franchi), ad esempio trasporta più che altro persone sole, raramente manager e famiglie. Diverso è il caso invece di Giosy Tour che fa anche «5 trasporti al giorno» e oggi va per la maggiore «tra le persone anziane e le famiglie», indica Lima. Luxury Bus è per contro scelta da «aziende e uomini d’affari», rileva Taddei, che al giorno ha «15 movimenti di media», non ammette condivisione di posti nei suoi veicoli e anche lui copre gli scali di Linate e Orio al Serio. Così come la stazione centrale di Milano.

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