Incidenti

Dalle piste alla sala operatoria

Sulla neve ticinese non sono mancati anche quest'anno infortuni anche gravi – Allerta per il Carnevale
© KEYSTONE/Ti-Press/Alessandro Crinari
Marco Ortelli
28.01.2024 13:30

Emulare i campioni dello sci alpino, da Marco Odermatt a Lara Gut-Behrami o, per gli sportivi d’antan, da Bernhard Russi a… Zeno Colò è pratica ricorrente di molti provetti sciatori della domenica, della settimana bianca o di una stagione intera. Senza un’adeguata preparazione, e tralasciando gli imponderabili, la bella giornata trascorsa sulle nevi al sole rischia però di trasformarsi in una serata da luci artificiali che illuminano le grida di dolore e il lettino di un pronto soccorso. Lo sa bene il dottor Marco Marano, medico specialista in Ortopedia e Traumatologia ed in Medicina dello Sport attivo presso la Clinica Ars Medica di Gravesano e presso il Centro dello Sport Ars Medica di Manno, col quale ci siamo intrattenuti in merito a una situazione particolare rilevata al pronto soccorso di Gravesano in questo abbrivo di stagione sciistica, con un «picco significativo» durante le vacanze natalizie.

Cultura sportiva carente

«Durante le vacanze di Natale al nostro pronto soccorso abbiamo superato di gran lunga le medie degli anni precedenti per quello che concerne gli infortuni da sci. C’è stato sì un grande ritorno alla pratica dello sci, ma anche un ritorno agli infortuni da sci», commenta Marco Marano.

Come se lo spiega lo specialista? «Il fattore innevamento sta giocando certo un ruolo importante, come pure il perdurare dello slancio al movimento e quindi anche a sciare frenato allora dalla pandemia».

Lo specialista evidenzia altri due fattori. «Ritengo che ci sia purtroppo un po’ di mancanza di cultura sportiva. Molte persone pensano che andare a sciare sia come mettersi in bicicletta - si monta sulla sella, si pedala e via… -, ignorando che lo sci è uno sport molto faticoso, con rischio d’infortunio sempre dietro l’angolo». «L’altro fattore importante - prosegue il medico dello sport - riguarda la condizione psicofisica con la quale si arriva sulle piste di sci. Molte persone giunte al pronto soccorso hanno ammesso di essere andate a sciare senza un minimo di preparazione, e questo non va bene. Detto questo, lungi da me dire di non praticare lo sport in generale e lo sci in particolare, però lo sport fa bene se si è preparati a farlo».

Dalle piste alla... sala operatoria

«Durante le due settimane di vacanza natalizie al pronto soccorso dell’Ars Medica abbiamo registrato circa 30 accessi quotidiani per traumi ortopedici», quantifica il dottor Marano. Trenta moltiplicato per 14 giorni e raggiungiamo la cifra di 420 persone che si sono presentate, o sono state trasportate doloranti a Gravesano. Una cifra importante. «Anche perché nel periodo natalizio fungiamo da supporto per quegli studi medici chiusi per le vacanze. Il nostro pronto soccorso è aperto anche in quei giorni per cui accogliamo tutti i pazienti con problematiche ortopediche che negli altri periodi dell’anno verrebbero curati dal loro studio medico».

Delle 420 persone, «il 50% circa lamentava infortuni da incidenti sugli sci». Con un altro dato indicativo, aggiunge il medico dello sport. «La frequentazione è stata sopra la media anche a Natale e Santo Stefano, giorni nei quali solitamente i pronto soccorso negli ospedali sono relativamente vuoti». Chi si è fatto più male? «I giovani». Quale l’infortunio più frequente? «In generale, due sciatori su tre si infortunano al ginocchio. Spesso si tratta di traumi ad alta energia che determinano delle lesioni importanti, dai legamenti al menisco ai tendini. Situazioni non banali e che molto spesso richiedono poi l’intervento del chirurgo».

Sensibilizzare alla prevenzione

«Lo sci è uno sport che coinvolge tutte le fasce d’età - osserva Marco Marano - dal bambino di 3 anni all’ottantenne, e ognuno dovrebbe praticarlo secondo quelle che sono le sue attuali capacità. Questo perché c’è chi magari si ricorda di com’era bravo a sciare a 20 anni e a 50 si rende conto di non avere più quella lucidità ed esplosività…». Entrando nel dettaglio, «avere una preparazione di tipo muscolare è fondamentale – spiega il medico dello sport -. Prima di iniziare la stagione sciistica o di fare una singola uscita è importante fare esercizi - semplici, che si possono svolgere a domicilio - per rinforzare e attivare i muscoli che verranno più sollecitati, in particolare quelli degli arti inferiori. La maggior parte degli infortuni avviene quando siamo affaticati e il muscolo non è più in grado di supportare lo sforzo». Da qui l’avvertenza. «Attenzione alla discesa di troppo». Quella solitamente fatale.

Lo «spauracchio» del carnevale

Si stanno avvicinando le vacanze di carnevale. Spauracchio in arrivo al pronto soccorso di Gravesano? «Sì - sorride il dottor Marco Marano -, ma siamo attrezzati. La nostra struttura è organizzata in modo un po’ diverso rispetto ai pronto soccorso in Svizzera. Da qualche anno, al pronto intervento lavorano solo medici specialisti, in primis ortopedici, con il supporto di fisiatri e medici di medicina generale». L’occhio esperto comporta molteplici vantaggi. «Per gli infortunati si abbrevia il tempo d’attesa e quindi di consultazione. Inoltre, si riducono gli esami eseguiti perché si raggiunge subito il centro del problema. A lungo termine il paziente ne trae beneficio, da un lato perché riceve subito la diagnosi corretta, dall’altro per il risparmio sul numero di esami e di trattamenti da svolgere». Le ginocchia ritrovano mobilità, il sovraccarico nel pronto soccorso viene ben gestito, e il portamonete «piange» un po’ meno.

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