Dalle Tv ai concimi: quei 182 milioni pubblici spesi senza concorso

Cosa hanno in comune i 170 nuovi televisori del penitenziario cantonale, la gita a Venezia di una classe di quarta media e i rilievi sullo stato delle popolazioni ticinesi di cicale?
Semplice, sono tutte spese cui il Cantone ha proceduto attraverso l’incarico diretto, ovvero senza procedere a un concorso pubblico. Ciò che è avvenuto in 4014 occasioni l’anno scorso, come si evince dalla lista delle commesse aggiudicate su invito o su incarico diretto, che contiene voci per un totale di oltre 182 milioni di franchi. Un totale, va detto, inferiore rispetto a quello del 2023, quando i mandati diretti del Cantone erano valsi complessivamente oltre 194 milioni di franchi.
A scanso di equivoci va anche ricordato che il Consiglio di Stato non può conferire incarichi diretti a piacimento. Lo può fare solo se vi è urgenza di intervenire (per esempio dopo i disastri naturali in Vallemaggia), se in un concorso pubblico non sono state presentate offerte accettabili o adeguate, se per vari motivi vi è un solo offerente che può entrare in linea di conto, se si tratta di assegnare la progettazione successiva a un architetto che ha già vinto il concorso di base o se il valore della commesse è inferiore a un determinato importo, 100.000 franchi per le forniture, 150.000 franchi per i servizi, 300.000 franchi per le commesse edili di impresario costruttore o pavimentazione stradale.
Detto ciò, la lista fornisce ad ogni modo delle informazioni interessanti. Per esempio, che quasi il 99% dei mandati diretti è rimasto in Svizzera, nella stragrande maggioranza dei casi in Ticino. Solo una sessantina di incarichi è stata conferita all’estero, in genere perché non si poteva fare altrimenti. Si tratta infatti dell’acquisto di licenze informatiche, di gite scolastiche, del rating ufficiale di Moody’s riconosciuto dalla FINMA (costato oltre 160.000 euro) o di spese puntuali, come il trasporto dei reperti provenienti dal Museo di storia naturale di Milano occorrenti alla mostra luganese «La mano del clima e la mano dell’uomo», assegnato a una società milanese per 14.900 euro, o l’acquisto a Torino per 20.000 euro di opere architettoniche e fotografiche degli artisti ticinesi Giuseppe e Gaspare Fossati.
Il grosso degli appalti è rimasto in Ticino e, fatte salve due assegnazioni pressoché obbligate a Swisscom e FFS, anche il principale mandato è rimasto in Ticino, o meglio a SOS Ticino, cui è stato conferito un incarico diretto da quasi 7,5 milioni di franchi per i servizi di accompagnamento all’integrazione di richiedenti l’asilo e rifugiati nel periodo che va dal secondo semestre 2024 alla fine del 2026. Segue il ristorno di 4,8 milioni al TCS di Rivera come quota parte per gli esami ufficiali svolti sull’arco di quattro anni e quindi finalmente un mandato da 4,5 milioni a un architetto, categoria professionale che negli scorsi anni la faceva da padrone ma che invece nella lista del 2024 riveste un ruolo molto più timido.
«È più che altro una questione di programmazione - spiega Loris Dellea, architetto e direttore della Conferenza delle associazioni tecniche del cantonTicino -.In linea generale, i grandi progetti stanno andando avanti, almeno nella fase di progettazione. Sebbene non si possa negare una certa preoccupazione per la situazione finanziaria degli enti pubblici, che potrebbe causare qualche ritardo».
Restano invece sempre d’attualità le spese per l’accoglienza dei richiedenti l’asilo. Oltre al già citato mandato plurimilionario a SOS Ticino, in quest’ambito rientrano anche l’incarico diretto da 1,25 milioni di franchi all’Hotel Vezia per l’accoglienza di asilanti sull’arco di cinque mesi, un altro da 170.000 franchi per il medesimo scopo al ristorante 4Ruote di Claro, in questo caso per quattro mesi, un altro mandato da 540.000 franchi per l’alloggio di profughi ucraini al Convento Salita dei Frati di Lugano, uno da 560.000 franchi alla Rehmann SA di Paradiso per l’accoglienza di minorenni non accompagnati e ancora un incarico diretto da 85.655 franchi alla Lulor Sagl di Bellinzona, società dell’imprenditore Lorenzo Lettieri, per l’alloggio temporaneo di profughi ucraini in attesa del loro collocamento in appartamento.
In leggero calo sono gli acquisti di libri destinati alle scuole e alle biblioteche. Nel 2023 l’importo complessivo aveva superato gli 1,7 milioni di franchi, l’anno scorso è stato appena inferiore agli 1,5 milioni. Ancora una volta però il Consiglio di Stato ha spalmato la spesa su praticamente tutte le librerie del territorio, da Chiasso a Biasca, da Locarno a Bellinzona, da Massagno a Balerna, sono decine le librerie alle quali il Consiglio di Stato ha conferito uno o più mandati diretti per l’acquisto di volumi. Si è invece ristretto il campo di coloro che hanno rifornito il Cantone di olio combustibile. La parte del leone la fa ancora una volta la ECSA di Balerna, beneficiaria di un incarico diretto da oltre un milione di franchi, che sarebbe anche l’unico in quest’ambito se non fosse per un mandato ben più contenuto, poco più di 20.000 franchi, andato alla Gioia di Mezzovico per la fornitura di olio combustibile al penitenziario cantonale.
In carcere sono finiti, oltre ai già citati 170 televisori acquistati per 35.000 franchi dalla EP Cometti di Mendrisio, anche nuovi materassi per oltre 47.000 franchi e svariati tipi di materiali destinati all’infermeria, ai laboratori, alla lavanderia, alla falegnameria e alle cucine del penitenziario cantonale. Da notare che in ambito di Istituzioni è stato acquistato tutto in Svizzera, tranne «gli astucci per i bastoni in dotazione agli agenti». Evidentemente nella Confederazione non ci deve essere nessuno che produce o rivende un oggetto tanto particolare e quindi la Polizia cantonale ha dovuto rivolgersi inFrancia.
Particolari sono anche i rilievi dello stato delle popolazioni ticinesi di tre specie di cicale, affidati a un esperto zurighese per 38.000 franchi.Sono invece stati assegnate a società ticinesi le attività relative alle specie di coleotteri del legno. libellule, macrolepidotteri, api selvatiche, farfalle diurne, ma anche nell’ambito della lotta alle formiche alloctone invasive (se ne è occupata Isabella Forini Giacolone di Monte Carasso).
Un capitolo a parte lo merita, infine, l’Azienda agricola cantonale di Mezzana, che attraverso i mandati diretti si rifornisce di foraggi, sementi, concimi, barbatelle, bottiglie, barrique e oltre 20.000 franchi di uva merlot dall’azienda agricola dell’esponente PLR Morena Ferrari Gamba. L’anno scorso non sono invece state acquistate bovine, al contrario di quanto era avvenuto nel 2023. Nella lista figura però un mandato diretto da 10.000 franchi alla società bernese Swissgenetics per «inseminazioni delle bovine». Il mondo va avanti.