Denunce in aumento per i «furbetti» dei mezzi pubblici

Giovani e meno giovani, lavoratori e disoccupati, pluri-recidivi e persone che per una volta si sono dimenticate di fare il biglietto, o lo hanno fatto in modo sbagliato. Senza contare le biciclette e gli animali da compagnia che viaggiano «a scrocco». I passeggeri multati negli ultimi quattro anni in Ticino sono «un insieme variegato e trasversale alle fascie d’età e alle classi sociali» sottolinea Alex Malinverno, responsabile per il mercato sud di Autopostale. «È più che altro una questione di mentalità ed educazione».
Nel 2021 l’ex regia federale ha ricevuto mandato di effettuare i controlli a bordo di tutte le aziende di trasporto pubblico in Ticino, dall'AMSA alle FART passando per le FLP, con l’eccezione delle FFS-Tilo. «In precedenza il controllo era effettuato in modo non sistematico né professionalizzato. Ma i tempi sono cambiati» osserva Malinverno. Da quando è stata adottata la "linea dura" c’è stato «un adeguamento nei comportamenti - prosegue. - Il numero di sovrattasse emesse è inizialmente esploso, per poi calare progressivamente. Segno che anche i furbetti hanno capito che conveniva mettersi in regola».
Nel 2024 le sanzioni emesse sono state comunque circa 12.mila, e il tasso di «abusivismo» si aggira tra il 4 e 5 per cento: un passeggero su venti. Il numero comprende anche i viaggiatori che «in un secondo momento hanno potuto chiarire e dimostrare di essere in regola» ossia di avere dimenticato l’abbonamento a casa, e «può presentare delle variazioni significative su base territoriale» prosegue Malinverno che è anche presidente dell’Unione Trasporti Pubblici e Turistici (UTPT). «In particolare - precisa - nel Mendrisiotto si riscontra in effetti una frequenza più alta di situazioni irregolari» pari a circa il 7 per cento delle persone controllate. «In ogni caso il dato reale è verosimilmente ancora maggiore».
I controllori di Autopostale sono 18 in Ticino e devono controllare migliaia di corse all’anno. Non arrivano dappertutto, e devono muoversi in coppia per ragioni di sicurezza. «Non mancano purtroppo gli episodi di reazioni non appropriate e aggressive nei confronti del nostro personale» sottolinea ancora il dirigente. «Non si tratta di casi frequenti, per fortuna. Ma è capitato anche che queste situazioni sfociassero in una denuncia da parte del controllore nei confronti del passeggero aggressivo».
Così come non mancano le denunce penali nei confronti dei recidivi, dopo la terza multa non pagata. I dati forniti alla Domenica dal Ministero Pubblico fotografano un fenomeno di vaste proporzioni: nel 2021 gli incarti aperti su querela presentata dalle aziende di trasporto pubblico, in Ticino, sono state 2.485, l’anno scorso erano 2.651 (il picco è stato però nel 2023: 2.868) e altrettanti gli incarti aperti. Molti meno invece quelli sfociati in decreti d’accusa:l’anno scorso sono stati 612, meno di un quarto rispetto alle denunce, ed è stato un record. La differenza è dovuta al fatto che i «furbetti» hanno la possibilità di saldare il conto dopo avere ricevuto la notifica del procedimento penale: nella stragrande maggioranza dei casi preferiscono pagare che andare allo Stampino.
Uno «spauracchio» che funziona anche con i pluri-recidivi, un po’ meno con i giovanissimi. Le denunce agli abusivi minorenni sono meno numerose, ma in proporzione lo sono anche i decreti d’abbandono : le sanzioni della giustizia minorile del resto - a maggior ragione per i reati non gravi - hanno scopo educativo e l’effetto «deterrente» forse viene meno. «Negli ultimi quattro anni abbiamo registrato un aumento delle denunce» sottolinea il Magistrato dei Minorenni Fabiola Gnesa. Se nel 2019 i procedimenti aperti erano ancora 91 (43 quelli chiusi) e nel 2020 78 (74), nel 2021 il numero è più che triplicato (295 incarti aperti e 235 chiusi) per rimanere poi stabile negli anni successivi (nel 2024 sono stati avviati 314 procedimenti e ne sono stati chiusi 157). L’aumento sarebbe dovuto non tanto a ragioni culturali, quanto semmai «alla professionalizzazione e riorganizzazione dei controlli sui biglietti avviata dalle aziende di trasporto pubblico sul territorio» osserva Gnesa.