Dopo la furia, la ricerca: la giornata a Sorte
La fontana ornamentale che a Lostallo è stata ricavata all’interno di un enorme masso non smette di zampillare soave e tranquilla anche oggi che mezzo paese è coperto dal fango e i frammenti di roccia sono dappertutto. Il giorno dopo la tragedia, che si è abbattuta sulla frazione di Sorte, devastata venerdì notte da un’enorme frana di macigni e acqua, è il giorno della conta dei danni e della disperata ricerca per trovare ancora in vita le tre persone scomparse: una coppia di Lostallo con casa a Sorte e un’altra persona che sempre nella frazione aveva da poco comprato un’abitazione.
Salvi perché assenti
Lola gioca con una bottiglia di plastica. All’ombra. Si è appena presa una pausa con il suo padrone dalle macerie di Sorte. Lola cerca perché è proprio sotto quei muri, tetti, legni, lamiere, mobili sbriciolati che potrebbero esserci i dispersi. Un uomo e una donna guardano anche loro ciò che resta della furia. Non sono una coppia qualsiasi. Anche loro avevano una casa a Sorte. Venerdì sera non c’erano e si sono salvati. Della loro abitazione oggi restano solo macerie. L’uomo parla al telefono, sguardo fisso su quel che non c’è più. Poi, si avvicina al cumulo di detriti che dovrebbe corrispondere alla sua casa. Scavando, gli operai hanno trovato una spada, una katana con la fodera nera. È macchiata di fango secco. Gliela consegnano. Lui la prende, imbarazzato. Non sa se sorridere o piangere. Perché non è possibile che si è salvata solo quella spada. La donna raccoglie quel che resta di un utensile da cucina, sembra un frullatore, e poi lo rigetta per terra, meglio, sul fango che ricopre tutto ciò che dalla frazione arriva al fiume Moesa.
Le ruspe spaccano e frantumano i telai del tetto. I coppi schizzano in aria come missili. Le travi di legno si spezzano come dei ramoscelli. Non si è salvato nient’altro. Neppure i materassi tutti zuppi e sporchi. Che la ruspa afferra e scaraventa per terra accanto a due moto talmente ammaccate e sporche di fango che sembrano essere state stritolate. Un po’ meglio, ma solo un po’, è andata alla fermata dell’Autopostale. Che sembra essere sopravvissuta alla furia di un tornado. Là dove c’erano le case non ci sono più neppure gli alberi. Spezzati e piegati come stuzzicadenti spuntano senza un senso logico da massi e sassi. Dove è passata la frana non ha lasciato nulla. Si è portata via tutto. Anche tre persone. Che risultano sempre disperse. E che si continua a cercare. Con elicotteri e droni a scansione termica.
La paura degli abitanti
Il giorno dopo la tragedia Lostallo è nel fango. Il giorno dopo la furia, splende sole. Venerdì notte, no, Lostallo era sotto la tempesta. Un abitante lo racconta spaventato perché la cascata sopra casa sua, che sta vicino al vecchio municipio, si era ingrossata come non ha mai visto. «Ho avuto paura», ammette anche perché erano tutte le cascate sopra Lostallo a essere gonfie. Tre, quattro ore. Tanto è durato il temporale. Che è iniziato verso le 19. Ma è bastato per far sciogliere il pendio sopra Sorte e travolgere tutto quello che stava sotto. «A noi è andata bene», ripete un altro abitante. Parla con alcuni paesani. Vuole sapere se l’acqua e l’elettricità sono tornate. Perché oggi vanno e vengono. Anche il piccolo supermercato del paese a volte rimane senza. Problemi minori di fronte a chi risulta ancora disperso. Ecco perché molti abitanti non si fanno scoraggiare dal fango e dai danni. Ma si armano di stivali e pale per pulire e dare una mano. Dopo che hanno già lavorato tutta la mattina per togliere dal fango i loro giardini e smaltire tutto ciò, ed è molto, che l’acqua ha maciullato e distrutto.
«Mai un evento così a Sorte»
Chissà se qualcuno di fronte alla tragedia ha pensato al gioco di parole che si potrebbe creare con Sorte. Ma in realtà non c’è nulla da scherzare. Il padrone di Lola chiama la cagnetta. Deve andare sopra un’altra casa che non c’è più. Deve capire se sotto può esserci qualcuno perché dopo devono iniziare gli scavatori e le ruspe. Un’altra squadra di cinofili è sul pendio, sui tantissimi sassi che sono stati trascinati a valle e hanno sbriciolato tutto quello che hanno trovato sul loro percorso. Giuseppe Tonolla venerdì notte era in un ristorante a Lostallo. Quando ha visto il temporale è saltato sulla sua Range Rover ed è andato a casa dove c’erano i suoi nipoti. «Li ho presi e li ho portati al sicuro da un’altra parte», spiega. Perché la sua casa è in centro paese e i danni della natura in passato hanno preso di mira proprio Lostallo e un’altra frazione a Nord, Cabbiolo, e mai Sorte. «Ho visto la montagna staccarsi e andare verso i Grotti e Sorte - continua Tonolla -. Non pensavo potesse fare tutti questi danni anche se gli interventi fatti per mettere in sicurezza Lostallo sono stati pensati proprio per proteggere il paese e deviare le frane verso Sud, verso la zona dei campi e dei Grotti». Oggi dei Grotti non resta quasi più niente. Anche loro sono stati colpiti dalla furia. Alcuni clienti, venerdì notte, se la sono data a gambe.
Tra dispersi e danni
Oggi a Sorte gli scavatori non smettono un secondo di spostare e togliere macerie. Sembra un lavoro infinito. Di sicuro è lento. Bisogna essere cauti. Non si può mai sapere cosa si trova. Tutti lavorano in modo coordinato. I pompieri con le unità cinofile. Le unità cinofile con gli operai e i tecnici che stanno cercando di far tornare l’elettricità montando dei pali provvisori. Niente appare semplice. Niente sembra scontato. Anche perché la furia è passata, è vero, ma bisogna fare i conti con quello che ha lasciato sulla sua strada. Il fiume Moesa è ancora grosso. Scorre marrone e tempestoso verso Sud. Più a Nord, nei pressi di Soazza, il maltempo di venerdì ha spaccato anche l’autostrada. Che per tutta la giornata è stata chiusa da Roveredo al tunnel del San Bernardino, anch’esso sbarrato.
A Sorte intanto il fango piano piano si indurisce anche se è attraversato ancora da rivoli d’acqua che non si sa da dove provengano. È difficile immaginare che qui c’erano tre case che oggi non ci sono più. A colpire è in particolare un’abitazione rimasta miracolosamente in piedi. Ha massi tutt’attorno. Ma non è stata scalfita neanche da un sassolino. La fortuna ha sorriso anche alla persona che in un primo tempo era data dispersa. È stata ritrovata. Sana e salva. Anche se è stata portata all’ospedale. Ora si spera di trovare anche gli altri. Di sicuro chi è sopravvissuto non potrà tornare a casa molto presto. Prima Sorte e quel che resta dovrà essere messo in sicurezza. Maltempo permettendo.