FFS: la carta giornaliera non tira più

C’è una macchia nel bilancio annuale delle FFS, per il resto entusiasmante: i passeggeri sono aumentati, la puntualità è migliorata, le finanze si sono stabilizzate, la soddisfazione della clientela e del personale è cresciuta. Un quadretto idilliaco macchiato, per quanto può interessare alle FFS, dal crollo delle vendite di carte giornaliere dei Comuni. Quello strumento tanto apprezzato dai viaggiatori occasionali perché permetteva di girare la Svizzera in lungo e in largo per un giorno intero alla modica cifra di 30, 35 o 40 franchi, a dipendenza dei Comuni, ha parecchio patito il cambio di sistema introdotto a inizio 2024 da Alliance Swiss Pass, l’organizzazione che riunisce circa 250 imprese di trasporto e 20 comunità tariffarie.
«L’anno scorso i Comuni hanno venduto in media tra 2000 e 3000 carte giornaliere al giorno», riferisce a La Domenica la portavoce di Alliance SwissPass, Michaela Ruess. In precedenza, i Comuni vendevano circa 1,5 milioni di carte giornaliere all’anno, vale a dire più di 4100 al giorno.
Crescono i prezzi, calano gli offerenti
Il crollo è evidente e i motivi sono due. Da una parte i prezzi della carta giornaliera non sono più così interessanti. Chi non ha un abbonamento metà prezzo deve contare di spendere tra 52 franchi, se riserva in largo anticipo, e 88 franchi, se attende l’ultimo momento. Chi ha l’abbonamento metà prezzo paga un po’ meno, tra 39 e 59 franchi, ma in molti casi gli costa meno acquistare un biglietto risparmio.
Il secondo motivo di questa disaffezione verso la carta giornaliera è che molti Comuni hanno smesso di venderla. Oltralpe si è discusso in questi giorni del caso di Burgdorf, che dopo aver in un primo tempo aderito al nuovo sistema ha deciso di tirarsi fuori a causa dell’eccessivo onere burocratico. La cittadina bernese segue così l’esempio di altri centri come Basilea o Bienne. E anche in Ticino non mancano i Comuni che rinunciano a proporre la nuova versione delle carte giornaliere.
«Noi abbiamo rinunciato sin da subito, dopo aver giudicato che il nuovo sistema fosse troppo oneroso - afferma Astrid Pedrini, segretaria comunale di Faido -. Difatti abbiamo sentito da altri Comuni che le loro esperienze sono tutt’altro che positive. Con il vecchio sistema funzionava bene. Ma ora le carte giornaliere per i Comuni hanno perso il loro senso, tanto più che le FFS offrono all’utente tante altre possibilità».
A Burgdorf le autorità hanno spiegato che con il nuovo sistema la vendita di ogni singola carta giornaliera richiedeva almeno 15 minuti, ricompensati da Alliance Swiss Pass con una provvigione di appena un paio di franchi.
Meglio sussidi e rimborsi
«Il santo non vale la candela - sintetizza Andrea Scandella, responsabile dell’ufficio controllo abitanti di Muralto -. Con le Tageskarte era molto facile, riservavi, venivi e pagavi 37 franchi. Il nuovo sistema è meno attrattivo a livello di prezzi, soprattutto perché nel frattempo son o sorte nuove offerte. Inoltre ci avrebbe creato più lavoro amministrativo, sia a livello di vendita che di fatturazione. Abbiamo quindi ritenuto che fosse meglio puntare sugli incentivi all’acquisto di abbonamenti dei trasporti pubblici».
Chi più chi meno, anche altre realtà hanno seguito questa strada. Canobbio ha sostituito la vendita delle carte giornaliere con un sussidio comunale di 100 franchi per l’acquisto dell’abbonamento a metà prezzo. Paradiso rimborsa il 50% del costo dell’abbonamento Arcobaleno alle persone domiciliate da almeno tre anni nel Comune e pure il 40% dei biglietti ferroviari per destinazioni fuori dal Ticino. Inoltre con la Paradiso Card i cittadini possono viaggiare gratuitamente sui battelli del Lago di Lugano e sulle funicolari del San Salvatore e del Monte Brè.
Tornando in terra, Savosa versa dal 10 al 50% del costo dell’abbonamento annuale Arcobaleno e fino al 70% dell’abbonamento metà prezzo. Mentre Centovalli ha rinunciato a malincuore alle sue due carte giornaliere ma in compenso rimborsa fino a 300 franchi sugli abbonamenti dei suoi giovani.
«Anche noi abbiamo rinunciato alle carte giornaliere ma in contropartita abbiamo esteso i sussidi per gli abbonamenti dei trasporti pubblici - dice Andrea Sciolli, segretario comunale di Caslano -. Le carte giornaliere erano un servizio apprezzato dai cittadini ma con il nuovo sistema saremmo diventati di fatto uno sportello delle FFS, con tanto lavoro amministrativo e un ricavo molto esiguo. Stiamo alla finestra. Se poi le esperienze degli altri Comuni dovessero rivelarsi positive, non escludiamo di tornare a offrirle».
C’è anche chi è soddisfatto
In realtà le esperienze sembrano perlopiù negative. C’è tuttavia anche chi, al contrario, è soddisfatto del nuovo sistema. Si tratta principalmente di realtà più piccole che in precedenza non potevano assumersi il rischio di acquistare un pacchetto annuale di carte giornaliere che in buona parte sarebbero rimaste invendute, ma oggi sono ben contente di inserirsi in un contingente nazionale che non implica rischi di perdite finanziarie.
«Da noi la richiesta è molto bassa, anche perché i collegamenti alla rete di trasporto pubblico non sono i migliori - afferma Mattia Cavaliere, segretario comunale di Lavizzara -. Però questo nuovo sistema ci permette di soddisfare una richiesta che, seppur piccola, esiste. Da parte nostra siamo contenti».
Anche altrove si sottolinea l’aspetto positivo dell’abbandono dei contingenti comunali. «In passato potevamo soddisfare una sola persona al giorno, visto che disponevamo di una sola carta - dicono dalla cancelleria di Riva San Vitale -. Oggi i prezzi sono aumentati ma il vantaggio è che possiamo venderne anche diverse al giorno, ciò che è molto utile nel caso di famiglie o coppie che vogliono viaggiare insieme». Lo stesso discorso viene fatto a Porza, così come a Muzzano o ancora a Stabio. «Il nuovo sistema è un po’ più macchinoso - dicono a Stabio -. Ma visto che le richieste sono calate, il lavoro per il Comune non cambia molto».