Giuliano Bignasca non è Silvio Berlusconi
A poco più di un anno dalla sua morte l’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi si è già visto intitolare strade ai quattro angoli dello Stivale, un aeroporto internazionale e forse presto anche dei giardini botanici, una ciclopista, uno stadio e l’ipotetico futuro ponte sullo Stretto, se tutte le proposte dei suoi fedeli andranno in porto.
Qui nel piccolo Ticino invece sono trascorsi già oltre 11 anni dalla scomparsa di Giuliano Bignasca e, pur con tutti i distinguo del caso tra i due personaggi, il nome del fondatore della Lega non è stato assegnato ancora nemmeno a un’aiuola o un vicolo cieco.
«Torneremo presto alla carica», afferma Andrea Sanvido, primo firmatario dell’interrogazione con la quale nel marzo 2023, al decimo anniversario dalla morte del Nano, la Lega aveva chiesto che gli venisse intitolata una strada cittadina «quale riconoscimento per l’impegno profuso verso Lugano».
In risposta a Sanvido, il Municipio aveva preso tempo, incaricando la Divisione cultura di effettuare un’analisi sulla presenza di ex sindaci ed ex municipali nello stradario comunale. «Dopo questo lavoro di censimento, che sarà ultimato entro il mese di settembre 2023, si avrà così uno sguardo completo e oggettivo che permetterà di meglio valutare l’opportunità di future dediche e si entrerà nel merito della proposta per una via dedicata a Giuliano Bignasca», spiegava il Municipio.
Sindaci sì, municipali no
C’è voluto un po’ più tempo del previsto ma alla fine questa analisi è stata effettuata. Ne è emerso che ad avere una strada cittadina che porta il proprio nome sono solo gli ex sindaci, e nemmeno tutti, mentre gli ex municipali sono sempre rimasti a bocca asciutta, con l’unica recente eccezione di Giorgio Salvadè, cui l’anno scorso il Municipio di Lugano ha deciso di dedicare la nuova strada che collega Via La Santa e Via Merlina, a Viganello, dietro al nuovo campus USI-SUPSI.
La Commissione stradario aveva formulato un preavviso positivo alla dedica di una via a Giorgio Salvadè, in virtù del ruolo fondamentale che l’ex viceprimario dell’Ospedale Italiano aveva dato nella costituzione dell’Università della Svizzera italiana. Anche Giuliano Bignasca partecipò in prima linea alla creazione dell’ateneo luganese. Ma nel suo caso la Commissione stradario parrebbe orientarsi verso un preavviso negativo, poiché considerato personaggio «divisivo». Tra l’altro come Berlusconi, la cui dedica dell’aeroporto di Malpensa è stata oggetto di feroci critiche e oltre 150.000 firme contrarie.
Preavviso non vincolante
«Non abbiamo ancora deciso nulla - premette Roberto Badaracco, che oltre a essere vicesindaco è presidente della suddetta commisione -. L’obiettivo è di presentare un rapporto in autunno. In seguito sarà il Municipio a doversi esprimere. Anche in caso di preavviso negativo da parte della Commissione stradario, il Municipio potrebbe decidere altrimenti, se ci dovesse essere una maggioranza favorevole a intitolare una via a Bignasca».
A quel punto si tratterebbe di identificare una via. «Noi abbiamo pensato alla strada che conduce alla Foce del Cassarate - riprende Sanvido -, poiché è stato il Nano ha promuovere la riqualifica che l’ha resa così bella. Ma i meriti di Giuliano Bignasca sono tanti. Aspettiamo di vedere cosa propone il Municipio e, se necessario, ci rifaremo sentire».
Quel che è già certo è che nessuno proporrà di intitolare a Bignasca l’aeroporto di Lugano-Agno, lui che voleva smantellarlo e trasformarlo in golf, se non un campo di patate.