Politica

I ticinesi a Palazzo contano poco

Nella classifica dei deputati-influencer a Berna dominano gli svizzero-tedeschi
Andrea Stern
Andrea Stern
08.12.2024 15:00

Il Centro arretra leggermente ma rimane il partito più influente nei lavori parlamentari a Berna, mentre il PLR perde quota a vantaggio di PS e UDC. Per quanto riguarda le singole persone sono gli svizzero tedeschi a dominare il dibattito. Tra i trenta parlamentari più influenti si trovano solo cinque romandi e nessun ticinese. Il meglio piazzato tra i rappresentanti del nostro Cantone, Fabio Regazzi, è solo 69.esimo in classifica.

Queste sono alcune delle principali conclusioni della seconda edizione del Burson Influence Index Switzerland, realizzato dal leader mondiale della comunicazione grazie all’analisi di oltre 1 milione di dati volti a quantificare l’influenza dei partiti e dei singoli parlamentari nel periodo tra il 1° dicembre 2023 e il 30 settembre 2024. In base a questi dati sono state realizzate due classifiche distinte: una sull’influenza all’interno del parlamento, l’altra nel dibattito pubblico.

Da una parte l’UDC, dall’altra il PS

L’UDC realizza una doppietta nella classifica dell’influenza in parlamento. Ai primi due posti siedono infatti Hannes Germann, consigliere agli Stati sciaffusano dal lontano 2002, e Thomas Aeschi, capogruppo del partito. «L’esperienza di Hannes Germann, la sua padronanza dei meccanismi politici e la sua attitudine al compromesso sono degli atout innegabili - afferma Dominik Banny, responsabile affari pubblici di Burson Switzerland -. Quanto a Thomas Aeschi, è incontestabile la sua influenza in qualità di capo del più grande gruppo parlamentare».

Da parte sua il PS si distingue invece per la sua capacità di influenzare il dibattito pubblico. In questa classifica il primo posto spetta al presidente del CentroGerhard Pfister, ma dietro di lui si piazzano tre socialisti: Jon Pult, Cédric Wermuth e Daniel Jositsch. «La successione di Alain Berset in Consiglio federale, i dibattiti sulla previdenza per la vecchiaia, sull’aumento dei costi della salute e sugli affitti hanno offerto al PS una tribuna ideale per imporre i propri temi e influenzare il dibattito pubblico», spiega Banny.

Il più efficace nella comunicazione resta comunque Gerhard Pfister, che fra interazioni su X (ex Twitter) e interviste a tutta pagina sui grandi quotidiani d’Oltralpe sembra essere onnipresente e si dimostra spesso capace di orientare il dibattito pubblico. Per il Centro è un bene, ma secondo Banny il partito deve fare attenzione a non dipendere troppo dal suo presidente. «Il Centro deve imperativamente far emergere delle nuove personalità e allargare la sua presenza mediatica per preparare il dopo-Pfister», afferma il responsabile di Burson Switzerland.

Donne poco ascoltate

L’analisi dimostra quindi come il dibattito sotto la cupola di Palazzo federale continui a essere dominato dagli uomini. Fra i trenta parlamentari più influenti si trovano solo cinque donne, la verde Maya Graf (5a), la socialista Barbara Gysi (18.esima) e le centriste Elisabeth Schneider-Schneiter (27.esima), Brigitte Häberli-Koller (28.esima) e Christine Bulliard-Marbach (30.esima).

Le donne trovano invece appena più spazio nel dibattito pubblico. In questa classifica si distinguono la democentrista Magdalena Martullo-Blocher (8a), le socialiste Jacqueline Badran (11.esima), Mattea Meyer (13.esima) ed Eva Herzog (15.esima) e la verde Sibel Arslan (16.esima).

Romandi e ticinesi ai margini

Particolarmente marcato è anche il divario tra le regioni linguistiche. L’analisi di Burson Switzerland dimostra come i parlamentari svizzero tedeschi esercitino «un’influenza sproporzionata» nel dibattito pubblico. Sono davvero pochi i romandi o i ticinesi che riescono a giocare un ruolo da protagonista. In parlamento si distinguono i soli pesi massimi Carlo Sommaruga e Roger Nordmann, entrambi veterani delle camere federali, mentre nel dibattito pubblico emergono Pierre-Yves Maillard e Marco Chiesa, il quale occupa la 18.esima posizione grazie al fatto che nella prima parte del periodo considerato nell’analisi rivestiva ancora la carica di presidente UDC.

Per il resto i ticinesi ottengono tutti posizioni modeste. Nel dibattito parlamentare il consigliere agli Stati del Centro Fabio Regazzi è solo 69.esimo, appena davanti al leghista Lorenzo Quadri, che è 70.esimo. Nel dibattito pubblico si trovano, dietro a Chiesa, ancora Quadri (44.esimo) e poi la verde Greta Gysin, 58.esima. I neoeletti sono tutti più indietro. Ma d’altra parte non si può pretendere di arrivare a Berna ed essere subito ascoltati da tutti. Per guadagnare in influenza ci vogliono tempo, lavoro costante e a volte anche circostanze fortunate.

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