Ginevra

«I trasporti pubblici gratis? Un atto doveroso»

Il consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet spiega come mai tra pochi mesi i giovani nella città di Calvino non pagheranno più il biglietto
Pierre Maudet
Matteo Galasso
06.10.2024 15:28

Lo scorso maggio, il Gran Consiglio del Canton Ginevra ha approvato la copertura degli abbonamenti ai trasporti pubblici per le categorie più vulnerabili della popolazione. «Per far beneficiare i ginevrini dei risultati finanziari positivi - ha dichiarato Pierre Maudet, Ministro dei Trasporti, al CdT - il Consiglio di Stato ha deciso, a partire dal 1° gennaio 2025, di offrire il trasporto pubblico gratuito ai giovani tra i 6 e i 24 anni, coinvolti in percorsi di formazione o a basso reddito. Inoltre, saranno previste agevolazioni del 50% per i beneficiari AVS/AI residenti nel Cantone». Anche gli studenti non residenti, ma iscritti a istituti di Ginevra, beneficeranno della misura.

L’iniziativa mira principalmente a migliorare il potere d’acquisto di pensionati, giovani e famiglie della classe media. «L’attuale abbonamento Unireso per i giovani costa 400 franchi all’anno, e, sebbene esistano già sussidi in alcuni comuni, il risparmio per una famiglia sarà significativo». La copertura dei costi da parte dello Stato dovrebbe anche favorire obiettivi di interesse pubblico, tra cui la promozione del trasporto pubblico per ridurre la congestione stradale», ha aggiunto Maudet. Associazioni giovanili ed ecologiste hanno accolto favorevolmente la misura, sottolineando il potenziale contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 e al miglioramento della qualità dell’aria.

Costo stimato: circa 32 milioni

Il progetto sarà finanziato attraverso fondi pubblici e sovvenzioni federali, con un costo stimato di circa 32 milioni di franchi nel 2025, basato sui dati attuali di utilizzo. Secondo le previsioni, la cifra dovrebbe salire a circa 35 milioni di franchi entro il 2029.

In termini legali, non si tratta di una gratuità assoluta, ma di una «presa in carico». Stéphanie Lammar, Presidente del Consiglio di Amministrazione dei TpG, ci spiega che: «La Costituzione federale non prevede un trasporto pubblico gratuito ma che i costi siano coperti in gran parte dagli utenti. Tuttavia, è possibile una gratuità parziale o totale in casi specifici, come per motivi climatici (es. smog)». Di conseguenza, il Cantone potrà assumere i costi per alcune categorie di utenti.

Maudet ha precisato: «Il termine gratuità potrebbe suggerire che non ci siano costi, ma questi vengono coperti dallo Stato. La ‘presa in carico’ rappresenta un’azione di solidarietà, non un servizio privo di costi». Questo approccio rappresenta un’innovazione a livello nazionale e potrebbe rendere Ginevra più attrattiva per studenti svizzeri e internazionali. «La misura è in effetti senza precedenti a livello svizzero - sottolinea il Consigliere di Stato -. Lo sviluppo dei trasporti pubblici è essenziale per una politica di mobilità accessibile a tutti i portafogli, in parallelo con misure riguardanti la mobilità attiva che favoriscono la salute. Esso fa parte di una politica più ampia di circolazione che comprende tutti i mezzi di trasporto».

Non solo abbonamenti gratis

L’iniziativa rientra nel piano d’azione sui trasporti collettivi 2024-2028, che prevede un ampliamento del 30% dell’offerta entro la fine della legislatura, con nuove linee tramviarie, autobus ad alta capacità e un servizio RER Léman Express attivo 24/7.

L’implementazione della misura presenta però alcune complessità. Gli utenti dovranno comunque possedere un abbonamento, che sarà poi «preso in carico» dal Cantone, in modo che i controllori possano verificare la validità dell’abbonamento, ha sottolineato Lammar. È inoltre fondamentale mantenere gli utenti una volta che non saranno più idonei al beneficio, incentivandoli a pagare. Diversi articoli e campagne informative mirano a sensibilizzare le categorie interessate. «Anche se lo Stato coprirà i costi, l’abbonamento resterà comunque obbligatorio», ha ricordato Lammar.

Nel breve termine, l’introduzione della misura non sarà semplice. Gli utenti che hanno acquistato un abbonamento annuale prima dell’entrata in vigore della norma saranno rimborsati per il periodo di gratuità. «Per gli abbonamenti acquistati prima del 1° gennaio 2025, i titolari che ne faranno richiesta - precisa Lammar - saranno rimborsati proporzionalmente. Le modalità concrete saranno comunicate entro l’autunno 2024».

L’iter in Gran Consiglio

L’impatto della misura sarà monitorato da un comitato che valuterà l’evoluzione della frequenza e i costi nei prossimi cinque anni. «Saranno raccolti dati per capire se la misura funziona o necessita di aggiustamenti, ad esempio in caso di sovraccarico delle linee», ha affermato Lammar. Per i pensionati si prevede un aumento dell’uso del trasporto pubblico durante le fasce orarie meno affollate, mentre per i giovani non si prevede un incremento significativo di abbonamenti, poiché la maggior parte di loro è già abbonata.

Il Gran Consiglio ha approvato le misure con una maggioranza di 64 voti a favore e 34 contrari. Nonostante il forte sostegno, alcuni temono per la sostenibilità finanziaria e il rischio di sovraccarico del sistema. Tuttavia, Maudet ha assicurato che «in caso di aumento della frequenza, non ci saranno costi aggiuntivi netti per il Cantone, poiché l’indennizzo agli operatori per le perdite di entrate aumenterebbe, mentre i sussidi agli utenti diminuirebbero».

Durante i dibattiti, è stato sottolineato che i trasporti pubblici ginevrini sono già tra i più economici della Svizzera. Tuttavia, alcuni lavoratori hanno espresso insoddisfazione. «È stato deciso di dare priorità ai giovani, futuri utenti, per promuovere l’utilizzo del trasporto pubblico, e ai pensionati per solidarietà», ha spiegato Lammar. È stato inoltre presentato un progetto di legge per rendere più flessibile la determinazione delle tariffe Unireso, adattandole alle esigenze del mercato e allineandole con l’alleanza SwissPass. I cittadini di Ginevra voteranno su questo progetto il 24 novembre 2024.

L’approvazione della misura segna un passo significativo verso una mobilità urbana sostenibile ed equa, offrendo un modello che potrebbe essere replicato in altre città svizzere.

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