Ignazio Cassis assente, ma si aspetta «una delizia»
Il 15 maggio 2022 gli era toccato l’onore, in qualità di presidente della Confederazione, di consegnare la Coppa svizzera nelle mani dei bianconeri dopo la loro vittoria sul San Gallo e, in seguito, di rilasciare un’intervista alla RSI che viene ancora oggi ricordata per motivi che non stiamo a rivangare. Quest’anno, invece, il consigliere federale Ignazio Cassis, l’unico rappresentante ticinese nell’Esecutivo federale, non potrà essere presente al Wankdorf per l’ultimo atto della competizione.
«Purtroppo sarò all’estero»
«Purtroppo per me, una visita diplomatica all’estero m’impedisce di essere tra i tifosi», dice Ignazio Cassis a La Domenica, lasciando trasparire un velo di malinconia per la sovrapposizione degli impegni.
Non che il calcio sia il pane quotidiano del consigliere federale di Sessa. Al contrario, Ignazio Cassis non ha mai nascosto di non essere un appassionato di pallone, tantomeno un esperto. Tuttavia un evento straordinario come la seconda finale consecutiva disputata dall’FC Lugano non lascia indifferente nemmeno lui.
«Porto in me un vivo ricordo dell’atmosfera elettrizzante che ha accompagnato la vittoria del Lugano nell’ultima finale di Coppa Svizzera», afferma Ignazio Cassis, cui non sarebbe dispiaciuto potersi rituffare nel medesimo ambiente.
«Un magnifico sogno»
Un impegno all’estero però glielo impedisce e quindi il consigliere federale deve limitarsi a sostenere a distanza la squadra del suo e nostro cantone. «Vincere per la seconda volta consecutiva sarebbe realizzare un magnifico sogno per chiudere in grande bellezza questa stagione eccezionale per l’FC Lugano», osserva il responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri.
«I campioni svizzeri in carica contro i detentori della Coppa, sarà una vera delizia calcistica!», aggiunge Cassis, che nel limite del possibile cercherà di seguire la sfida a distanza. «Mi aspetto una partita competitiva ed eccitante - conclude -. E speriamo!».
Allo stadio coi nipoti
Sarà invece di nuovo presente sugli spalti del Wankdorf il sindaco di Lugano, Michele Foletti. «Ci vado insieme ai miei nipoti», spiega. La comitiva del sindaco raggiungerà la capitale in automobile, in modo da poter tornare velocemente sulle rive del Ceresio nel caso in cui dovesse verificarsi lo scenario che nessuno osa citare. «Per scaramanzia – dice Foletti -, abbiamo organizzato tutto esattamente come l’anno scorso».
Un piccolo accorgimento in più, quest’anno, riguarda il sindaco stesso, memore della lussazione alla spalla che si era procurato l’anno scorso nell’esultanza per il gol del 3-1 messo a segno da Mattia Bottani. Un infortunio che costrinse il sindaco a restare per alcune settimane con la spalla fasciata. «Quest’anno vedrò di organizzarmi diversamente», ride Foletti.
A tenere a bada i guizzi di entusiasmo del sindaco ci saranno in ogni caso alcuni consiglieri di Stato e colleghi di Municipio, tra cui il vicesindaco Roberto Badaracco, che ha raggiunto Berna già alla vigilia della partitissima. «Visto che avevo già un altro evento in Svizzera tedesca - dice Badaracco -, sono arrivato in largo anticipo. Questo è un evento straordinario, non me lo sarei perso per nulla al mondo».