Il collezionista di libri preziosi

John Dupuy apre una teca e con molta delicatezza prende in mano un antico libricino dalle pagine ingiallite. «È questo», dice, senza smettere di guardarlo. Meglio, ammirarlo. Perché, tra i tanti, è proprio quello il libro a cui è più legato. Sulla copertina è stilizzata un’arpa. In mezzo alle corde, c’è un cuore. In il titolo è Ne coupez pas mes pages. «Ne esistono solo 150 esemplari. È del 1949. L’ho comprato a Parigi. Si tratta di un’opera dadaista di Ilia Zdanevich, un artista di origine georgiana molto amico di Picasso. Al suo interno, oltre a poesie, ci sono anche illustrazioni di Miro, Picasso, Tytgat, Matisse, solo per fare alcuni nomi. È bellissimo. Ma non è in vendita». John Dupuy cittadino svizzero nato una settantina di anni fa in Argentina, solo raramente lascia tradire un accento spagnolo. Baffoni grigi, occhi neri, dopo una vita passata nell’alberghiero - tra cui la direzione dell’hotel de la Paix di Lugano - nel 1999 ha deciso di trasformare la sua passione in una professione. «Prima era un hobby, oggi è il mio mestiere», specifica, fiero.
Anche un po’ galleria
Un hobby particolare, il suo: collezionare libri fuori commercio e quindi rari, spesso o quasi sempre illustrati e mai antichi. «Prediligo la contemporaneità», rileva. «Ho sempre cercato l’abbinamento tra scrittura e immagini». Ed è proprio questo accostamento che non si può fare a meno di notare, entrando nella libreria «Art on paper» da poco aperta sotto i portici del Central Park di Lugano, a due passi dal LAC e dalla Collezione Giancarlo e Danna Olgiati. Una libreria che è anche un po’ una galleria, vista la particolarità delle opere esposte e in vendita. «Ci stiamo trasferendo definitivamente qui da Paradiso - annota Dupuy - il motivo è presto detto: avevamo bisogno di spazi più grandi e di una posizione migliore».
Il caveau
In realtà il vero cuore della libreria si trova qualche piano più in basso, meglio sottoterra. Varcata la soglia del «caveau» si resta a bocca aperta per lo stupore. Sono migliaia e migliaia i libri negli scaffali. Molti sono in lingua tedesca e inglese. Ma non mancano anche quelli in italiano. Riviste, cataloghi, saggi e pubblicazioni d’arte, di design, di fotografia, di grafica, solo per fare alcuni esempi. Perché la raccolta è davvero monumentale. Una collezione quasi sconfinata e anche una manna per chi come Dupuy ama collezionare volumi rari e rarissimi. Non a caso i principali clienti sono proprio i collezionisti che vivono in maggioranza negli «Stati Uniti, in Inghilterra, in Germania, in Italia e anche in Svizzera - spiega - anche se in America vendiamo soprattutto alle istituzioni, ai musei, alle biblioteche universitarie e alle gallerie d’arte».
Un amore sconfinato per la carta. In fondo sta tutta qui la passione di Dupuy. Una passione che il diretto interessato ha sempre avuto, «fin da studente» e ha portato avanti negli anni, entrando in possesso di una marea di libri, anche se definirli tali è riduttivo. Perché a conti fatti si tratta davvero di opere d’arte. Come dimostra il titolo è Ne coupez pas mes pages. Che è solo un esempio. «Ogni volta che ne sfoglio uno mi emoziono intensamente, è difficile da spiegare a parole». Di sicuro, Dupuy non ha bisogno di spiegarlo a chi ha la stessa passione. «Si può dire che nel nostro mondo ci conosciamo un po’ tutti - sottolinea -. Serve insomma tutta una serie di contatti, una rete di conoscenze, che possono essere intrecciate anche durante le fiere di settore, a cui partecipavo anche io prima del Covid, che ha complicato un po’ tutto. L’anno scorso ho comunque ancora partecipato alla Fiera Internazionale del Libro a New York, che è una delle più importanti al mondo».
«Siamo aperti a tutti»
Quel che è altrettanto certo è che fin da subito, fin da quando Dupuy ha aperto a Lugano nel 1999, il riscontro è stato positivo. «Facevamo anche mostre periodiche, soprattutto di fotografia. Ricordo in particolare quelle sui fotografi cechi e di Praga, ma anche quelle in collaborazione con artisti locali». Un’attività, quella delle esposizioni che è continuata anche nella sede successiva di Paradiso in via Cattori e che il libraio vuole continuare anche al Central Park. «Vorremmo diventare un punto di riferimento anche qui. Siamo aperti a tutto. Anche nei confronti degli artisti e di chiunque ha delle idee da sviluppare. Non siamo una galleria-libreria chiusa in sé stessa, al contrario».
Tra positività e condivisione
Tutto questo mantenendo un atteggiamento positivo. «Speriamo in un risveglio sia per la lettura, che per il collezionismo. Certo, molto dipende anche dalle situazioni contingenti ed economiche. I libri cari sono generalmente collezionati da persone benestanti, ma anche da chi, proprio in base alle situazioni contingenti, ha più o meno predisposizione a investire». Nel frattempo è comunque sempre possibile fare un giro nella libreria al Central Park o anche sul suo sito internet, dove è possibile rendersi conto e scoprire quali libri, ma non solo, sono in vendita. Perché alla «Art on paper» è possibile trovare anche poster, stampe e dipinti. Rari e preziosi . Come del resto è unica la collezione di Dupuy. Che per questo merita di essere scoperta e apprezzata. «Siamo molto contenti di essere qui al Central Park. Ora speriamo davvero di condividere questa nostra felicità con gli altri», afferma il libraio, prima di richiudere la teca e guardare con amore il libro a cui è maggiormente legato.