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Il «falso nipote» ha colpito 30 volte

Le truffe sono aumentate, ma anche gli arresti: il caso di un'80enne di Lugano
©Gabriele Putzu
Davide Illarietti
21.01.2024 12:30

È un venerdì pomeriggio di primavera, nella filiale di una nota banca del Luganese. Entra un’anziana con passo esitante, le mani le tremano mentre reggono la borsa e la posano sul desco della cassa, davanti all’impiegata. La signora è agitata, anche se prova a nasconderlo: in seguito, durante la deposizione in Polizia, a espressa domanda del suo legale Pierluigi Pasi dichiarerà di avere versato anche qualche lacrima per il nervosismo e la disperazione. Ma l’impiegata non se ne accorge, o non vi dà peso. Alla richiesta abbastanza insolita presentata dall’anziana signora - «voglio prelevare tutti i miei risparmi, se possibile» - risponde appena con un cenno di sorpresa. Sul conto ci sono circa 20mila franchi. La signora è sicura? «Sì, voglio fare un regalo a mia figlia» è la scusa.

Il triplo inganno

L’impiegata non lo sa, ma in realtà la figlia non c’entra niente. L’anziana signora consegnerà i soldi prelevati a un uomo che la aspetta fuori da casa sua: il «regalo» è per lui, che dopo  averlo ricevuto sparirà per sempre. Almeno così crede. Questa storia racchiude un triplo inganno. A essere ingannata non è solo la cassiera della banca, che senza ulteriori controlli ha svuotato il conto, ma la stessa anziana: è vittima di una truffa e crede che la figlia abbia investito un bambino in auto, la mattina stessa. Contattata al telefono dai truffatori, è stata convinta a pagare una sorta di «cauzione» in contanti per evitare alla figlia l’incarcerazione.

Anche i truffatori si ingannano, però: cercavano un guadagno facile, invece mercoledì l’uomo che ha preso in consegna il denaro si è ritrovato alla sbarra alle Assise correzionali di Lugano. Il 47enne italiano è stato condannato a 22 mesi sospesi e all’espulsione dalla Svizzera, i responsabili dell’organizzazione criminale - con base in Polonia - sono oggetto di ricerche internazionali. Tra marzo e maggio dell’anno scorso avrebbero raccolto quasi 120mila franchi in quattro diversi colpi messi a segno tra Luganese e Mendrisiotto. Ed è solo la punta dell’iceberg. 

I dati del 2023

Quelle dei falsi nipoti - ma anche figli, mogli, cugini - sono truffe sempre più comuni. Nel solo Ticino la Polizia cantonale ha registrato danni economici per oltre 1 milione e mezzo di franchi  dovuti a truffe ad anziani, nei primi dieci mesi dell’anno scorso. In Svizzera i falsi nipoti (o falsi figli, mariti, cugini) hanno sottratto qualcosa come 675 milioni di franchi nel 2023 (più 30 per cento in cinque anni) secondo uno studio di Pro Senectute, che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione al riguardo di recente.

Anche la Polizia cantonale è molto attiva, e da anni porta avanti campagne di prevenzione. Nel corso del 2023 i colpi andati a segno sono stati oltre una trentina, spiegano dal Servizio media e comunicazione: un «consistente aumento» rispetto ai 22 dell’anno prima, quando il bottino era stato di «soli» 800mila franchi. Anche  le persone finite in detenzione sono aumentate: una dozzina gli arresti effettuati. E le banche spesso hanno un ruolo, nello sventare gli inganni. La statistica dimostra come il prelievo allo sportello sia un fattore di rischio per i criminali: non a caso gli episodi di questo tipo sono diminuiti nel 2023.  «Alle persone prese di mira si tende oggi a chiedere di consegnare il denaro a disposizione o gli averi custoditi in casa» precisa la Polizia. 

Non sempre però l’allarme scatta, come dimostra il caso dell’80enne luganese. I malviventi, è emerso,  l’avevano istruita per telefono suggerendole la scusa del regalo, «per velocizzare il prelievo».Prima di prelevare,  l’anziana ha comunque chiesto di parlare con il direttore della filiale che conosce da anni. Era assente: diversamente, forse, le cose sarebbero andate in un altro modo. 

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