Calcio

Il Fans Club si è sciolto, il tifo no

A Riva San Vitale c'è un cuore (anzi più di uno) che continua a battere per l'FC Lugano – Anche dopo la chiusura dell'associazione
Bernasconi e Luoni all'Osteria degli Amici di Riva San Vitale, ex ritrovo del Fans Club Fc Lugano ©Chiara Zocchetti
Marco Ortelli
13.04.2025 14:30

«Tra le diverse attività svolte, c’erano gli eventi natalizi, durante i quali abbiamo sempre avuto l’opportunità di ospitare dai due ai tre giocatori e qualche allenatore. Come Mattia Croci-Torti, che sorridendo aveva un po’ esitato al nostro invito», racconta il nostro interlocutore. Il motivo? «A eventi degli anni precedenti avevano ad esempio preso parte gli allenatori Andrea Manzo e Pierluigi Tami, poi sollevati dall’incarico». ‘Malgrado’ la partecipazione al cenone, oggi il Crus è ancora alla guida del FC Lugano, la squadra di cui è acceso tifoso Davide Bernasconi, che abbiamo incontrato in rappresentanza di tutti i membri del club, all’Osteria degli Amici, storica sede del «fu» Fans Club FC Lugano Riva San Vitale, di cui egli è stato presidente dal 2016, anno della fondazione, allo scioglimento avvenuto il 3 aprile 2025.

Nascita e scioglimento di un gruppo di amici

Iniziamo dalla fine. «È mancato il ricambio a livello di comitato - osserva Bernasconi -, con i membri dimissionari, nessuno si è fatto avanti per portare avanti il Fans Club, che richiede comunque un bell’impegno». Un club di sostenitori del FC Lugano, che nel momento del massimo splendore aveva raggiunto la cifra di 257 soci, poi stabilizzatasi sulle 150-160 presenze. Un periodo, quello del Fans Club di Riva San Vitale, vissuto a seguire con passione le partite dei bianconeri, accompagnato da momenti conviviali, eventi di Natale e aperitivi - «uno dei primi lo organizzammo all’Istituto Canisio, poi all’Osteria Sociale, l’ultimo al Teatro Unione» -, anche trasferte per seguire la Nazionale, di cui Davide Bernasconi è «amico», con la possibilità quindi di poter avere 50 biglietti ogni volta per i soci. Caratterizzati da gadget per i soci, come orologi, sciarpe, coppole... La nascita del Fans Club (vedi anche a lato) ha due momenti salienti: «La finale di Coppa Svizzera del 29 maggio 2016. Per la trasferta al Letzigrund organizzammo un pullman di due piani. Un momento aggregativo molto bello, malgrado il risultato (0-1, ndr), con quel rigore di Bottani… poi l’ho perdonato (sorride, ndr). L’atmosfera vissuta in quell’occasione ci diede l’idea di creare il Fans Club». Il secondo momento, il ritorno di Fulvio Sulmoni a Lugano, nel luglio 2016, che concretizza l’idea: «Un’amico prima che un giocatore, un compaesano - osserva Bernasconi -. La presenza in prima squadra di un ragazzo di Riva San Vitale ci inorgogliva tutti». E allora, tutti insieme appassionatamente, da Riva San Vitale al seguito del FC Lugano.

E adesso?

Le partite del Lugano, in casa e in trasferta, gli ex soci di Riva San Vitale ora le guardano individualmente, oppure… «A Cornaredo ho l’abbonamento in Tribuna Nord. Con lo scioglimento del nostro Fans Club sono invece diventato socio degli OS14, il Fans Club presieduto da Alex Palme. Domenica scorsa eravamo a Basilea». Un’anima di tifoso ben radicata in Davide Bernasconi, tra i fondatori delle «Teste Matte», dal 2007 al 2023 punto di riferimento del tifo della Curva Nord.

Ma perché ha iniziato a tifare Lugano un abitante di Riva San Vitale? «Fino all’età di 6 anni ho abitato a Lugano, a 200 metri dallo stadio, dove con i parenti ho cominciato a seguire le partite. Cioè, con una parte dei parenti, perché gli altri sono tutti tifosi del Chiasso». Riemerge un episodio. «Eravamo soliti trascorrere dei fine settimana dai miei nonni a Chiasso. Un giorno mio zio mi chiede di andare a Madrano a seguire un quadrangolare, tra cui Chiasso-Lugano. Quando il Lugano ha segnato ho esultato… Così, tornando in auto mio zio non mi ha parlato fino a Morbio e a casa mi hanno infilato a letto. Poi mia nonna si era un po’ impietosita…».

L’ex vicepresidente del Fans Club, Fiorenzo Luoni, giunto nel frattempo all’Osteria degli Amici, coglie l’episodio al balzo per lanciarne un altro: «Ho giocato nel Lugano con Bruno Beyeler - osserva Luoni -, prima invece facevo il ball boy…»; «Anch’io, ma una volta sola, perché ho preso un cartellino rosso dal club (sorride Bernasconi, ndr)». Davvero? «Lugano-Grasshopper, Lugano avanti 2-1. In porta per il GC c’era Martin Brunner. Successe che quando la palla uscì dal campo, per perdere tempo - cosa che ti insegnavano negli allievi - la lasciai passare tra le gambe. Brunner infuriato mi diede una spinta buttandomi a terra. Alla fine venne a scusarsi mentre i tifosi della Curva Nord che avevano invaso il campo mi fecero volare in aria come un eroe».

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