Società

Il fisco ticinese scrive alle influencer per adulti: «Ci risulta essere attiva su OnlyFans»

Iniziano così le lettere di accertamento inviate in Ticino alle influencer o presunte tali che negli ultimi anni hanno accumulato follower e profitti – Il caso di una barista di Lugano
© CdT/Gabriele Putzu
Davide Illarietti
10.11.2024 06:00

«Da nostre informazioni risulta essere attiva sulla piattaforma OnlyFans». Iniziano così le lettere di accertamento inviate in Ticino alle influencer o presunte tali che negli ultimi anni hanno accumulato follower e profitti - anch’essi presunti, fino a prova contraria - grazie alla nota piattaforma di intrattenimento per adulti. Mittente: il fisco cantonale, Divisione delle contribuzioni.

Non è noto quante «professioniste» del social network erotico siano effettivamente attive nel nostro cantone, e quante abbiano già ricevuto la missiva o la riceveranno nei prossimi mesi: il fisco non fornisce questo genere di informazioni. Ma tra gli accertamenti stagionali che vengono effettuati ogni anno in vista del conguaglio autunnale, nei cinque uffici di tassazione sparsi da Biasca a Mendrisio sono approdati i primi «dossier» che coinvolgono OnlyFans oltre a social più diffusi come Tik Tok o Instagram. «Non teniamo una statistica - precisa il direttore della Divisione delle contribuzioni Giordano Macchi - ma le situazioni da chiarire sono senz’altro aumentate negli ultimi tempi».

«L’ho fatto per pagarmi le spese»

Nuria Fuentes fa la barista a Lugano e ha ricevuto a fine ottobre la lettera dell’ufficio circondariale. «Sinceramente non me lo aspettavo» dice innervosita. Cittadina spagnola, Fuentes ha lavorato in modo discontinuo prima del 2021 in Ticino, dove ora risiede stabilmente. Ha 7.mila follower su Instagram ma è stata molto seguita anche su TikTok e per un certo periodo pure su OnlyFans. «È stata una parentesi, l’ho fatto in un momento di difficoltà economica per pagarmi le spese» ammette. «Non è certo un crimine».

Ora però il fisco cantonale la chiama alla cassa: a distanza di tre anni dal periodo di assoggettamento finito «sotto osservazione» - dal settembre 2021 a gennaio 2022 - Fuentes deve produrre il rendiconto dei presunti guadagni realizzati postando contenuti erotici. «Non ho mai guadagnato più di mille franchi al mese» assicura la barista, che ha avuto il suo momento di visibilità sull’onda del boom di OnlyFans durante la pandemia, assieme ad altre «creatrici di contenuti» attive in Ticino. Altre colleghe più famose come la globalista Mady Giò - 2,5 milioni di profitti - sono finite sotto inchiesta in Italia con conseguenze ben più gravose.

Il fisco in evoluzione

Starà a ciascuna influencer chiarire la propria posizione - Fuentes afferma che la sua attività si è «concentrata in alcuni mesi del primo lockdown» e non in Ticino ma in Spagna. Fatto sta che il fisco ticinese è un follower attento di quanto si muove sui social. Ed è pronto a chiedere il conto.

Come? Ai professionisti della rete - in questo caso soprattutto professioniste - viene richiesto di «fornire i giustificativi a comprova dei ricavi percepiti» ossia la rendicontazione messa a disposizione dalla stessa piattaforma (OnlyFans in questo non differisce molto, ad esempio, da Airbnb) con lo storico dei profitti mensili e annuali. A conferma di ciò o laddove i rendiconti si fossero persi nell’etere, gli uffici competenti chiedono la «documentazione bancaria ossia il conto d’appoggio» dove «vengono versati gli introiti di tale attività» si legge nelle missive.

«Incrociamo le fonti»

Di introiti nei conti delle «professioniste» di OnlyFans ne sono finiti parecchi, soprattutto a partire dalla pandemia. E dove c’è introito c’è tassazione - o almeno dovrebbe esserci. «Il fisco si evolve assieme alla società. Se i nuovi redditi si producono con le professioni digitali, il nostro compito è seguire il fenomeno e andare a tassarlo» conferma Giordano Macchi. «I redditi accessori da lavoro indipendente vanno dichiarati e in questo chi lavora sui social non è diverso dagli altri liberi professionisti».

I controlli sono mirati e nascono da segnalazioni puntuali o da altre fonti («a volte ci basiamo anche sui media») spiega Macchi. «Questo flusso di informazioni viene messo a confronto con le dichiarazioni dei redditi che sono fornite dai contribuenti tramite il canale ordinario, e laddove riscontriamo delle discrepanze cerchiamo di vederci chiaro». Se gli interessati non sono in grado di fornire giustificativi, i funzionari «possono tassarli con il metodo delle riprese oppure tramite tassazione d’ufficio - continua il direttore - . Tutte le informazioni da qualunque fonte su queste nuove professioni ci sono utili per l'accertamento». I casi di influencer accusati di fare i «furbi» hanno fatto scalpore di recente soprattutto in Italia (Ferragni in primis) ma sebbene il fenomeno sia in aumento anche in Ticino si dice «tranquillo» che tante e tanti influencer lavorino «nella massima onestà e pagando regolarmente le tasse». In questo caso non hanno da temere eventuali lettere del fisco.

La barista: «Niente da nascondere»

Nuria Fuentes non è certo una globalista. Lavora come barista a Lugano e anche se sui social è piuttosto attiva (TikTok e Instagram, dove ha circa 7 mila seguaci) la bellezza non le frutta denaro o almeno non più. «In un momento di difficoltà mi sono iscritta a una piattaforma a pagamento - ammette - ma la cosa è finita lì». Fuentes ha avuto il suo «quarto d’ora» di visibilità sull’onda del boom di OnlyFans durante la pandemia, quando le restrizioni anti-Covid hanno fatto esplodere la domanda online di intrattenimento per adulti. La barista di origini spagnole è finita sotto i riflettori in Ticino assieme ad altre influencer più o meno «micro», le «ticinesi di OnlyFans» a cui anche la Domenica ha dedicato a suo tempo un approfondimento.

A differenza però di poche celebrità come l’italiana Mady Giò - trasferitasi in Ticino con oltre 2,5 milioni di franchi guadagnati su OnlyFans, poi perseguita dalla magistratura d’oltre confine - la maggior parte delle webcam-girl ticinesi non si sono arricchite. «Guadagnavo fino a mille franchi al mese ma non era un vero mestiere» racconta Fuentes. La sua attività si sarebbe concentrata «in pochi mesi durante il primo lockdown» quando era tornata a vivere in Spagna e non riusciva a trovare lavoro. «Poi ho smesso appena tornata in Ticino ma le conseguenze purtroppo continuo a pagarle ancora adesso».

Le tracce online rimangono, le immagini circolano: è uno dei motivi per cui molte «influencer» hanno abbandonato OnlyFans dopo l’infatuazione iniziale. Fuentes ha la prova del fatto che, prima di buttarsi in rete a caccia di guadagni, è meglio pensarci due volte. «Con quei soldi sono riuscita a sopravvivere in una fase difficile ma - dice - appena ho potuto sono tornata a fare un lavoro normalissimo». Ora il fisco ticinese le chiede conto di eventuali guadagni non dichiarati nell’autunno-inverno del 2021. In quel periodo lei aveva già disattivato il suo profilo su OnlyFans: il problema, dice, è che proprio per questo non le è più possibile accedere alla rendicontazione dei suoi profitti online. «È tutto sparito, non c’è modo di recuperarlo». A volte il web dimetica: ma il fisco non ammette dimenticanza.

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