Reportage

Il nuovo stadio di Lugano incassa i primi applausi

Grande entusiasmo alle porte aperte del Polo sportivo e degli eventi (PSE), a Cornaredo si iniziano a vedere i giochi che verranno
Il nuovo stadio di Cornaredo verrà inaugurato nel giugno dell'anno prossimo. © CdT/Gabriele Putzu
Marco Ortelli
26.01.2025 06:00

Tutto esaurito ieri, sabato, per le porte aperte del Polo sportivo e degli eventi PSE che verrà. Organizzate dalla Città di Lugano, tra le 9 e le 17, 10 gruppi eterogenei di 25 persone ognuno - uomini, donne, bambini, famiglie -, casco in testa, pettorina arancione HRS e scarpe robuste ai piedi, guidati dagli ingegneri della Città Stefano Franzoni e Alessia Passarini e dall’architetto Alessandro Colombo, hanno potuto verificare con mani e occhi lo stato del cantiere. Se il Palazzetto dello Sport (PS) multifunzionale - futuro PalaRaiffeisen - appare ancora perlopiù come una «voragine», lo stadio per il gioco del calcio - futura AIL Arena - ha già assunto la configurazione… di uno stadio. L’incontro di ieri è stato strutturato in una parte teorica inerente al progetto completo che si materializzerà nel 2029, e in una parte pratica sfociata nella visita in cinque tappe delle componenti sportive del PSE.

Impressioni di gennaio

Iniziamo dalla fine, ossia da alcune impressioni raccolte al termine della visita al cantiere.

Per Roger König, originario di Zurigo, residente a Lugano, attivo nel settore dell’ingegneristica e non particolarmente tifoso di calcio seppur simpatizzante del… Winterthur, la visita al cantiere è stata «un’opportunità per vedere cosa sta succedendo. Passo spesso in questa zona e poter vedere la costruzione dal suo interno è stato impressionante».

Pierre Staub di Pregassona è stato colpito in modo particolare dalla «quota di impostazione del campo di calcio, che dalla tribuna sud alla tribuna nord ha otto metri di dislivello». Le squadre, all’inizio della partita, dovranno decidere se giocare il primo tempo in salita o in discesa? Una battuta, ovviamente il tutto verrà livellato, come precisato dalla guida.

Francesco Guidicelli, originario di Ponto Valentino, residente a Lugano, «sfegatato» tifoso bianconero unitamente a un gruppo di amici convallerani, è rimasto colpito dalla «questione tecnica. Sarà uno stadio all’avanguardia a livello svizzero, penso ad esempio al riutilizzo delle acque meteoriche. Avremo veramente un bel gioiellino».

Barbara Spinzi di Lugano ha apprezzato «la competenza della guida Stefano Franzoni, in grado di rispondere in modo preciso e puntuale a ogni domanda. Ma soprattutto non vedo l’ora di poterci entrare per seguire le partite».

«Da fuori non sembra, ma a vederlo da vicino e a toccarlo con mano si capisce lo sforzo fatto dalla Città e dal FC Lugano per creare un gioiellino nel nostro piccolo cantone», il commento di Enrico Pinardi di Lugano.

«Impressionano le dimensioni del cantiere ma soprattutto la velocità col quale avanza», hanno affermato in coro Roberta e Omar Koffel di Davesco.

Sul fronte dei tifosi più «accesi», Daniele Tunesi di Cureggia, membro del Lügan Fans Club Capriasca si è detto «entusiasta. Non vedevamo l’ora che venisse realizzato. 8.250 spettatori in uno stadio focoso che metterà pressione agli avversari e agli arbitri. Inoltre non dovremo più tornare a casa la sera per rivedere quello che nello stadio provvisorio non siamo riusciti a vedere. Certo, l’abbattimento della vecchia tribuna porterà con sé anche tanti ricordi…». Gli fa eco Giacomo Rallo, Lugano. Giacomo Rallo di Lugano: «Ringrazio la Città per l’opportunità dataci. È un grande progetto ed è molto interessante il fatto che venga riutilizzato anche il materiale interno. Non bisogna dimenticare anche l’aspetto inerente all’energia pulita che verrà impiegata per far vivere l’impianto. A livello emozionale, beh, abbiamo già sentito lo stadio nostro e sono convinto che più persone verranno invogliate a seguire le partite dal vivo».

La visita guidata al cantiere

Dopo l’appello dei presenti e la consegna del materiale ha preso avvio la visita strutturata in cinque tappe, con partenza su quella che sarà la futura via Stadio, ossia ne lato sud dell’arena. Per cominciare i lavori, come spiegato dalla guida, l’ingegnere Stefano Franzoni, sono stati necessari importanti lavori preliminari. «Per sostenere lo scavo abbiamo dovuto ad esempio realizzare tra i lati est e ovest 800 pali secanti di lunghezza tra i 9 e i 14 metri per 80 centimetri di diametro». Altri dati esposti dall’ingegnere: «Per dare un ordine di grandezza dello scavo tra arena sportiva e palazzetto sono stati spostati 160 mila metri cubi di materiale, l’equivalente di 70 piscine olimpiche, con camion carichi di materiale che uscivano ogni 8 minuti».

Passati a metà campo circa, lo sguardo a 360 gradi fa effetto. Stefano Franzoni: «Il cantiere è stato organizzato in modo tale da avere quattro sotto cantieri, uno per tribuna. La tribuna nord è la più avanzata, lì siamo già arrivati alla copertura metallica e ora si parla già di finiture. A est abbiamo finito di posare di posare le gradonate e i prefabbricati e stiamo iniziando i lavori di carpenteria metallica per la copertura». Nota numerica: solo per l'arena sportiva la copertura metallica si traduce in mille tonnellate di ferro. «La tribuna nord è l’unica riscaldata. In questo settore abbiamo concluso l’impermeabilizzazione ed entro le prossime due settimane verranno posate tutte le gradonate prefabbricate. La tribuna sud è quella più arretrata di tutte, ciò è dovuto a motivi pratici di scavo e di accesso al cantiere». Ci troviamo con i piedi fissi su una terra che diventerà un campo in erba naturale cucita. «In tal senso - osserva Franzoni - sono state realizzate vasche d’accumulo sotto la tribuna est per accumulare il maggior quantitativo di acqua possibile per utilizzarla nell’irrigazione del campo». Nota ulteriore: nel cantiere hanno lavorato e lavoreranno durante la rifinitura da 75 a 150 operai.

I partecipanti hanno quindi potuto toccare con… gli occhi la parte più nascosta ma non meno importante dell’arena sportiva – lo spazio destinato alla mescita e ai servizi igienici, per poi salire ad osservare lo scavo del palazzetto sportivo, in fieri e che verrà consegnato alla città alla fine del 2026. A novembre 2025 verrà invece consegnato lo stadio, omologato per 10.000 posti, ma ridotto a 8.250 per volere dell’FC Lugano e comunque reversibile. La riduzione consentirà sedute più comode.

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