Arte

Il pittore ticinese che incantò Lady Gaga

Una mostra celebra Andrea Solari da Carona, esposto al Louvre ma dimenticato in Ticino
Jonas Marti
27.04.2025 12:00

Lady Gaga attraversa le gallerie del Louvre con sguardo indagatore. È il 2013 e al suo fianco c’è l’artista americano Robert Wilson: insieme cercano capolavori da reinterpretare per un progetto artistico. Mentre secoli di storia dell’arte sfilano davanti a loro, lo sguardo della popstar si ferma su una testa mozzata che brilla su un piatto d’argento. È un dipinto ipnotico, i cui riflessi metallici nascondono un segreto inquietante: il volto dell’artista, circondato da un cappuccio nero, si riflette deformato come in uno specchio. L’autore di questa straordinaria «Testa di san Giovanni Battista» è un ticinese. Quasi sconosciuto dalle nostre parti, ha segnato la storia dell’arte mondiale.

L’arte rinascimentale in Francia

Andrea Solari originario di Carona, sì proprio di Carona, nel cuore del Ticino, è stato uno dei pittori più originali e apprezzati del pieno Rinascimento. Ed è a lui che il Museo Poldi Pezzoli di Milano dedica fino al 30 giugno una straordinaria mostra, celebrando la sua raffinatissima opera pittorica per la prima volta nella storia.

Un genio ticinese che aveva conquistato mezza Europa, tanto da essere il primo «italiano» a portare l’arte rinascimentale in Francia, persino prima di Leonardo. Mentre a casa nostra il suo nome è praticamente sconosciuto, al Louvre di Parigi la sua abbagliante «Madonna del cuscino verde», appena restaurata, ha troneggiato per anni accanto alla Gioconda. Una Madonna ticinese che sussurrava segreti alla più famosa donna del mondo, come a dire: questo artista vale quanto Leonardo.

Una valutazione altissima

La sua grandezza non è un’esagerazione. Quando nell’Ottocento i collezionisti si contendevano le opere del Rinascimento, un dipinto di Solario costava più del doppio di un Botticelli. Al Museo Poldi Pezzoli di Milano, il suo «Riposo nella fuga in Egitto» venne valutato allora 45.000 lire, mentre una Madonna di Botticelli ne valeva appena 20.000. È come se oggi un artista ticinese vendesse le sue opere a prezzi più alti di Picasso.

Andrea Solari di Carona è stato una star della sua epoca. Prima di morire di peste nel 1524, ha attraversato il passaggio tra Quattrocento e Cinquecento, spostandosi tra le grandi capitali dell’arte. I critici lo celebrano come un equilibrista: ha rubato a Leonardo senza rimanerne accecato, ha assorbito il colore di Venezia, ha dialogato con i fiamminghi in Francia. Una vita intensa, in giro per l’Europa, senza dimenticare le sue radici. Sullo sfondo della sua «Madonna dei garofani», secondo alcuni esperti, si vedrebbe addirittura il perduto castello di Lugano prima che venisse distrutto, pochi anni dopo, dagli Svizzeri. Ed è lui a ritrarre Charles d’Amboise, luogotenente francese in Lombardia, colui che commissionò a Leonardo il Rivellino di Locarno.

Il suo talento non era un caso isolato, ma rappresentava l’apice di una prestigiosa dinastia. Suo fratello Cristoforo scolpì la monumentale tomba di Ludovico il Moro. Uno zio raggiunse Mosca, dove progettò le imponenti mura del Cremlino. I Solari di Carona non erano solo artisti: erano architetti, ingegneri del Duomo di Milano, maestri costruttori.

Dimenticato nella terra d’origine

Proprio per questa straordinaria eredità, oggi il paradosso brucia: l’artista che valeva il doppio di Botticelli, che mise la sua Madonna faccia a faccia con la Gioconda, è dimenticato proprio nella sua terra d’origine, dove invece dovrebbe splendere di più. Ma forse è arrivata l’occasione per riappropriarcene anche noi: mentre una popstar americana resta ipnotizzata dalla sua testa mozzata al Louvre, Milano gli dedica finalmente una mostra storica. Cinque secoli dopo, ci voleva il mondo per riscoprire un ticinese dimenticato dal Ticino.

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