Il triste addio agli assegni Reka

Per moltissimi anni – quasi 60 – sono stati una prestazione extra salariale diffusissima. E in realtà lo sono ancora. Giacché oggi sono ancora oltre 4.500 i datori di lavoro che li usano, approfittando della loro spendibilità nei trasporti, per le vacanze, per il tempo libero e nella ristorazione. Eppure, degli assegni Reka d’ora in poi bisognerà parlare al passato. Perché dal prossimo 1° gennaio usciranno di scena. Anche se sono, appunto, diffusissimi, tanto che si parla di una «circolazione monetaria» di 500 milioni di franchi. Le ragioni di un tale taglio col passato e anche di abitudini saranno spiegate dalla Cooperativa domani. La Domenica, al pari di altri domenicali d’oltre Gottardo, è invece in grado di anticiparle già oggi.
Colmato un bisogno
Sessant’anni non sono pochi. Sono un lasso di tempo abbastanza lungo da permettere il radicamento di comportamenti che diventano consuetudini. Soprattutto quando soddisfano un bisogno che aveva solo necessità di esprimersi. Gli assegni Reka hanno colmato le esigenze dei datori di lavoro di ripagare i propri dipendenti con prestazioni extra salariali spendibili in molti contesti e allo stesso tempo hanno fatto felici i lavoratori che nel portafogli avevano dei pezzi di carta riconosciuti come valuta e quindi equiparabili a soldi veri.
Perché abolire gli assegni Reka, dunque? Semplice. Perché il mondo è cambiato. A cominciare dal modo in cui gli svizzeri fanno i loro pagamenti. Sempre più spesso senza contanti e online.
In realtà non si tratta di un’abolizione a tutti gli effetti. Perché gli assegni già emessi manterranno la loro validità e potranno continuare ad essere usati nei consueti punti di accettazione. È però vero che dal prossimo 1° gennaio si cambia. Almeno sulla carta. Nel vero senso della parola. Perché nascerà la Carta regalo Reka (che è già possibile ordinare). Una carta che potrà essere utilizzata non solo fisicamente presso i terminali di pagamento degli oltre 6.000 punti di accettazione, ma anche online in numerosi shop e applicazioni. La svolta per la Cooperativa con sede a Berna è perciò elettronica, sull’onda del cambiamento iniziato nel 2006 con l’introduzione della Reka Card, che funziona come una carta prepagata e oggi è già in possesso di oltre 550mila persone.
Un prima e un dopo
Da qualunque lato si guarderà, il cambiamento rimarrà comunque storico. Perché segnerà uno spartiacque tra un prima e un dopo. Tra chi ha maneggiato gli assegni di carta - e, se ne ha ancora, potrà continuare a farlo perché non perderanno di validità - e chi dal prossimo anno in poi non saprà neppure che sono esistiti.
«Introdotti nel 1966, gli assegni Reka si sono rapidamente affermati come la principale prestazione extra salariale in Svizzera - preciserà oggi la Cooperativa diretta da Roland Ludwig (intervistato a parte) - . Hanno permesso a generazioni intere di usufruire di vacanze e attività per il tempo libero a prezzi agevolati, sostenendo al contempo la mobilità. Dal 1970, anno in cui il volume delle vendite ammontava a circa 68 milioni di franchi - continuerà a spiegare la Cooperativa - l’emissione degli assegni è cresciuta costantemente fino a superare il mezzo miliardo di franchi», segno che «sono diventati un mezzo di pagamento apprezzato e parte della storia svizzera».
Tra differenze e costi
La Svizzera dunque perderà forse un pezzetto di identità. Perché gli assegni fanno parte di quell’insieme di specificità tutte svizzere introvabili altrove. Guardando un po’ più in profondità ci si accorge però che già oggi gli assegni stavano perdendo di velocità. Infatti non sono pochi i punti di vendita che non li accettano più.
Non va invece così che con la Reka Card che di fatto li ha sostituiti senza fare troppo rumore. Non è insomma un caso che già oggi è circa il 94% del volume «monetario» della Reka a essere venduto in formato digitale. Esente da imposte e contributi sociali fino a un importo di 600 franchi, la valuta della carta - a differenza degli assegni - va ricaricata e le spese per la tenuta del conto ammontano a 15 franchi l’anno.
A differenza di quest’ultima la Carta regalo invece non avrà costi e come la «sorella» potrà essere utilizzata non solo per le vacanze e le attività del tempo libero, ma anche per i trasporti pubblici, le ferrovie di montagna, i ristoranti, gli abbonamenti in palestra e molto altro ancora.